Il rito del tradizionale matrimonio russo raccontato in prima persona da una ragazza

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In Russia l’arte del corteggiamento e il rito del matrimonio sono sempre stati alquanto complessi. Vi raccontiamo a quali rigide regole doveva sottoporsi una ragazza nel XVII-XIX secolo, ripercorrendo quel lungo processo attraverso tre lettere immaginarie

Nella tradizione russa, il matrimonio era tra i rituali più complessi… paragonabile solo a un funerale! Entrambi, infatti, erano considerati “riti di passaggio”, ovvero celebrazioni che accompagnano la persona in una nuova fase della vita. 

Per capire meglio questa antica usanza, vi accompagneremo in un viaggio nel tempo e vi faremo rivivere il rituale sotto forma di corrispondenza scritta da una contadina russa a una sua amica straniera.

Prima lettera: Come ho conosciuto mio marito

Ho paura, Mary. Te lo scrivo mentre sono seduta a casa, con le mie damigelle; stiamo lavorando a maglia, cantando tristi canzoni, come fanno tutte le ragazze dei villaggi russi prima che una di noi si sposi. Con questi canti malinconici diciamo addio alla nostra vita prima del matrimonio. Non che io debba essere triste: dopotutto sto per sposare un uomo bello e intelligente. Ma la tradizione russa vuole così: le amiche della sposa si riuniscono a casa sua poco prima del matrimonio per starle vicino, passare un po’ di tempo insieme e piangere simbolicamente il suo passaggio dallo status di ragazza a quello di donna sposata. Questo rito si chiama devichnik (девичник, addio al nubilato).

Mi hai chiesto di saperne di più sul corteggiamento e sui matrimoni russi. Beh, nel mio caso, tutto è iniziato quest'inverno, poco dopo Capodanno, quando ho conosciuto il mio futuro marito. Era il periodo dello Svyatki, quando i giovani si riuniscono per giocare e conoscersi meglio. È lì che ho conosciuto Aleksej, o Leshka, come si fa chiamare lui. Eravamo una ventina, soprattutto ragazze, come sempre accade nei villaggi russi. Abbiamo bevuto tutta la notte, facendo festa e ridendo, e durante uno dei giochi Leshka si è seduto sulle mie ginocchia: segno che gli piaccio e che vuole farmi la corte. Più tardi, quella stessa sera, sul portico d’ingresso, mi ha dato il suo fazzoletto rosso, facendomi capire che voleva sposarsi.

Non è stato un accordo rapido da parte dei nostri genitori. Immagino si siano informati in giro per il villaggio: qui, infatti, i genitori hanno voce in capitolo sulle questioni matrimoniali.

Infine, una sera, mentre dormivo sulla stufa (come siamo soliti fare qui, per scaldarci), stanca dopo una giornata di lavoro nel fienile, ho sentito entrare lo svaty (сваты, organizzatore di incontri). Ho sbirciato e ho visto il padre e il padrino di Leshka, vestiti con i loro cappotti migliori, e sotto, eleganti abiti rossi; suo padre reggeva in mano un pesante bastone: è così che ho capito che erano lì per concordare il matrimonio. Non sono entrati in casa, ma si sono seduti sulla panchina vicino alla porta, e ho sentito pronunciare la sacra frase: “Voi avete la merce, noi abbiamo il mercante”. Sicuramente entrambe le famiglie si erano già incontrate in privato e avevano discusso di tutto, quindi quella non era altro che una visita simbolica: i sensali vengono di notte, così gli abitanti del villaggio non possono vederli e nessun malocchio potrà ostacolare la combinazione del matrimonio. Dopo una breve conversazione, i nostri genitori hanno pregato insieme e i sensali se ne sono andati. In quel momento ho capito che il rito del matrimonio avrebbe avuto inizio. 

Seconda lettera: Dalla presentazione della sposa al matrimonio

Mary, sono così stanca delle mie amiche che dormono a casa nostra ormai da così tanti giorni! Ma porto avanti lo stesso la stesura della mia lettera. Poche settimane dopo l’incontro, i nostri genitori hanno litigato per la dote... Non sapevo se avessero litigato per davvero, ma in ogni caso, è sconveniente che i russi combinino un matrimonio in maniera frettolosa. Alla fine mia madre ha iniziato a prepararmi per la presentazione della sposa.

È accaduto tutto in primavera. Leshka e i suoi genitori hanno attraversato il villaggio a bordo di una carrozza decorata con campanelli e nastri rossi, e sono venuti a casa nostra. Era la prima volta che vedevo Leshka nel suo abito migliore, con i capelli pettinati meticolosamente. Quanto era bello, quanto era bello! I suoi genitori hanno ispezionato la nostra casa, i fienili, il cortile, lodando mio padre per la sua prudenza e la sua parsimonia. Poi, è arrivato il momento dell’accordo: i nostri genitori hanno tirato fuori una grossa serratura di ferro, l’hanno chiusa a chiave e hanno gettato via la chiave, dandola in custodia agli sposi. L'accordo era ormai fatto, e io sono corsa dalle mie amiche per annunciare loro che era giunto il momento di riunirsi per un devichnik.

Domani sarà ormai una settimana che stanno qui. Proprio ieri le ragazze mi hanno portato ai bagni pubblici e mi hanno lavato, come se fossi un cadavere... In effetti, questo rito è il simbolo di me stessa che muoio come ragazza nubile per rinascere come sposa. Intonando canti inquietanti, hanno versato l’acqua con cui mi hanno lavata all'esterno, dietro il bagno, dove dimorano gli spiriti maligni. Hanno diviso la mia lunga e spessa treccia in due nuove trecce: una è per me, e l'altra sarà per la mia futura prole.

Sono così stanca di questi solenni procedimenti! Ma la mia anziana nonna è contenta che si faccia tutto come si faceva una volta. La sera sono venuti Leshka e i suoi amici, ubriachi e festanti: questa settimana stanno facendo l’addio al celibato. Leshka, cercando di riprendersi, ha consegnato a me e alle mie amiche dei piccoli doni: anellini, dolci, nastri e pettini per capelli. 

Ora vorrai perdonarmi: devo chiudere questa lettera e andare a dormire. Il matrimonio sarà dopodomani, quindi tornerò a scriverti fra qualche giorno. Non riesco a rileggere ciò che ho scritto attraverso le lacrime… È stato bello essere una ragazza spensierata...

Terza lettera: Una moglie è sempre una moglie

Mary, scusa per il ritardo. Ho appena finito tutte le mie faccende, che normalmente consistono nella pulizia della casa, nella filatura e in altre attività, come richiesto. Ora sono una moglie a tempo pieno, così mi sono presa questa breve pausa per scriverti approfittando del fatto che Aleksej sia andato alla fiera: lavora come commesso per la ferramenta di suo padre. 

Il matrimonio è iniziato la mattina presto. Mi sono preparata per incontrare gli invitati indossando il vestito da sposa di mia madre (beh, a dir la verità era l’abito che ha usato anche mia nonna nel giorno del suo matrimonio). Dicono che sia il vestito più bello del villaggio!

Il corteo nuziale è arrivato facendo un gran chiasso! La famiglia di Aleksej, i suoi parenti e gli amici, sono arrivati a cavallo, trainando carri e carretti, e affollando l'ampia strada centrale del nostro villaggio. Ad aprire la strada c’erano gli amici di Leshka, che avanzavano a cavallo urlando e suonando le corna per scacciare i cani e i mendicanti, pronti a picchiare chiunque osasse attraversare il corteo.

Quando la processione è entrata nel cortile, Leshka ha donato a mio padre un grande vaso di miele fermentato e tre bottiglie di liquore puro che lui e suo padre avevano preparato come riscatto del matrimonio. Dopo di che, mi sono seduta nella sua carrozza e ci siamo diretti in chiesa insieme ai nostri genitori, mentre la maggior parte della processione è andata a casa di Leshka, dove la tavola era già imbandita con varie prelibatezze e i piatti migliori che si possano immaginare...

Ci ha sposati il nostro sacerdote locale (noi in Russia lo chiamiamo batyushka, padre), mentre i nostri genitori reggevano sopra le nostre teste delle corone d'oro tirate a lucido; poi siamo tornati a casa di Leshka. Lì c’era un gran fermento. Aleksej ed io eravamo gli unici costretti a restare sobri durante tutta la cerimonia. C'erano così tanti amici, parenti e vicini che sono riuscita a stento a contarli tutti! La stanza principale della casa di Leshka era talmente piena di gente che io e lui ci siamo dovuti sedere sulla stufa… Sembrerà strano, ma la nonna dice che è una tradizione importante, perché significa che ora sono la “padrona” della sua stufa! E lo sono davvero, visto che sto cucinando per lui anche mentre scrivo questa lettera.

La vita matrimoniale non è poi così male, Mary. Il momento più imbarazzante è arrivato, però, la mattina dopo la nostra prima notte di nozze, quando i nostri parenti si sono precipitati in camera nostra e ci hanno tolto il lenzuolo da sotto il letto per dimostrare ai genitori e ai nonni che questa cosa è accaduta davvero tra di noi. Ero una ragazza… ora tutti sanno che sono una donna e una moglie. Addio, Mary, e spero che il tuo matrimonio inglese non sia così complicato!

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