L’apicoltore russo che con i video dei suoi alveari è diventato una star di TikTok

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Andrej ama le sue laboriose compagne di avventura, tanto importanti per l’ecosistema, raccoglie milioni di like e vende sempre più miele

Il villaggio di Muratovo, nella Regione di Leningrado, dista 83 km da San Pietroburgo. È costituito da 40 case in legno piuttosto modeste, circondate d’inverno da cumuli di neve e in autunno e in primavera da pozzanghere e fango in quella che lì si ostinano a chiamare “strada”.

Alla fine della primavera e in estate, una delle case di questo villaggio si trasforma in un incubo per tutti coloro che sono stati morsi da vespe o api durante l’infanzia; l’apicoltore Andrej Dobrosotskij si trasferisce lì per occuparsi di 30-40 alveari posti sul terreno di sua zia.

Dobrosotskij è il più famoso blogger apicoltore russo su TikTok. Alcuni dei suoi video con gli amati insetti produttori di miele ottengono fino a 7 milioni di visualizzazioni.

Cercheremo di raccontarvi come l’apicoltore abbia conquistato il TikTok di lingua russa e come questi video con le api aiutino non solo a vendere miele, ma anche a salvare il Pianeta.

Perché proprio le api

Il primo pensiero di trasferirsi in campagna venne ad Andrej, che a quel tempo aveva 27 anni e lavorava come cuoco a San Pietroburgo, 11 anni fa, nel 2009.

“Ogni estate, durante la mia infanzia e giovinezza, andavo nel villaggio di mia nonna in Ucraina. Lì ho imparato a mungere capre e mucche, e a prendermi cura dell’orto. All’età di 27 anni, ha iniziato a venirmi alla mente con sempre più insistenza quanto fosse bella la vita senza ingorghi, senza le folle del centro della città e gli altri aspetti negativi della metropoli”, racconta il blogger.

Così, decise di trasferirsi da sua zia, che viveva in un villaggio nella Regione di Leningrado, ma si rese conto che ciò avrebbe richiesto un reddito aggiuntivo, oltre al lavoro principale di cuoco. Dobrosotskij non voleva allevare mucche o galline, perché non approva la violenza contro gli animali, ma era impossibile vivere solo vendendo latte o cetrioli. Quindi iniziò a cercare su Internet articoli sull’apicoltura.

“Le api si procurano da sole il cibo e senza bisogno di uccidere nessuno, e quanto a me, non ho mai avuto paura di loro. L’unica difficoltà era che la zia mi desse il permesso di mettere gli alveari sul suo terreno. Ai suoi occhi di donna di 70 anni, io sembravo una specie di adolescente pazzo che ha scioccamente deciso di stabilirsi in casa sua con delle api assassine”, ricorda Dobrosotskij.

Perché la zia alla fine abbia ceduto Andrej non lo ha mai capito, visto che per diversi anni ha continuato ad avere una gran paura delle api. Quanto a lui, dovette vendere tutte le sue attrezzature fotografiche (era un appassionato di fotografia amatoriale) per potersi permettere i primi alveari.

“Ho scoperto che le api sono un prodotto, proprio come uno smartphone o la Coca Cola. Ci sono allevamenti dove delle persone le crescono e poi le vendono online sui siti di annunci economici”, spiega Andrej.

Il primo acquisto fu di 4 alveari, in tre di essi c’erano 30 mila api e nel quarto 60 mila insetti.

“Questo è considerato un set di partenza relativamente piccolo, dato che ogni giorno altre 2 mila api nascono in una famiglia”, dice l’apicoltore.

Le api sono le vere protagoniste del canale TikTok

L’apicoltura, secondo Andrej, si è rivelata un lavoro semplice. A quanto racconta, la cura delle api richiede solo di sostituire per tempo i nuovi telai con i favi nelle arnie, in modo che le api abbiano dove lavorare e covare. È anche necessario monitorare la fioritura e raccogliere il miele. Lui poi non si è trasferito stabilmente nel villaggio, a causa del lavoro (fa ancora il cuoco), ma ogni sette o dieci giorni viene da sua zia, si prende cura delle api per un paio di giorni, quindi torna in città.

Per diversi anni, Andrej ha gestito un account Instagram sulle api, ma i video da un minuto non raccoglievano molte visualizzazioni. Nel gennaio 2020, Dobrosotskij ha iniziato a girare video più brevi per TikTok, un social network su cui non c’erano ancora apicoltori russi presenti.

“Ho iniziato a parlare delle api in un linguaggio chiaro e semplice: come vivono, cosa mangiano, come nascono. Inoltre, nessuno aveva visto come le persone possano avvicinarsi tranquillamente nell’alveare e toccare le api. Tutti sono rimasti sorpresi, hanno iniziato a chiedermi se mordono dolorosamente, ma per me è una cosa normale: ieri mi sono rimediato solo dieci-quindici morsi”, dice Andrej, cercando di dare una spiegazione ai motivi della sua popolarità su TikTok.

Il primo video, che è finito tra i raccomandati e ha ottenuto oltre 5 milioni di visualizzazioni, riguardava il salvataggio di un’ape dai pidocchi.

“Avevo degli essenziali, ho messo un calabrone in un barattolo con dei listelli oliati. Dopo un paio di minuti, era già in buona salute e l’ho lasciato andare”, dice Andrej.

Secondo lui, i suoi spettatori hanno iniziato a capire che non bisogna avere paura degli insetti, e che a volte le api hanno bisogno della protezione e dell’aiuto dell’uomo.

Le api sono fondamentali per salvare il Pianeta

Le ragioni della popolarità dei video di Andrej su TikTok non sono del tutto chiare. Potrebbe essere per le tante informazioni interessanti sulla vita delle api, che il vasto pubblico ancora non conosceva, oppure per il fatto che l’apicoltore ha un atteggiamento premuroso nei confronti degli insetti, e li tratta come membri della sua famiglia, e non come creature di cui aver paura perché pungono.

“Dai, piccolina, il mondo ti sta aspettando, sei così brava, ti stavamo aspettando”, così Andrej commenta con voce rassicurante il video in cui mostra la nascita di un’ape.

Tali video su TikTok aiutano Andrej anche a vendere il miele: circa il 20% del giro d’affari proviene da clienti arrivati dal social network. E in Russia fare soldi con il miele non è così semplice.

“Abbiamo pochi produttori locali qui nella nostra regione, e questo mi permette di vendere il miele a 650 rubli (8,85 euro) al chilogrammo. Nel Sud della Russia, invece, si produce molto miele e gli agricoltori locali sono contadini semplici che non sanno vendere. Quasi sempre conferiscono la produzione ai rivenditori locali all’ingrosso per pochi spiccioli, 50-100 rubli (0,65-1,30 euro) al chilo, e vanno in rosso”, dice Andrej.

Inoltre, in Russia, molte piante sui cui fiori vanno a bottinare le api, ad esempio la colza, sono trattate dagli agricoltori locali con la classe più dannosa di pesticidi, che uccidono le api e tutti gli esseri viventi intorno. Secondo Andrej, la questione non è regolata dalla legge, e di anno in anno muoiono interi apiari.

“Ma le api sono uno degli insetti più importanti del pianeta. Impollinano i fiori da cui crescono mele, ciliegie, fragole, girasoli e molte altri frutti e piante. Quindi, quando mangiate una mela, dite grazie alle api”, dice Dobrosotskij.

In futuro, Andrej ha in programma di parlare di più dei benefici delle api. “Mi sforzo affinché le persone trattino le api come parte della natura; come gli alberi che non possono essere abbattuti e come creature che devono essere protette. E non come una cosa contro cui spruzzare insetticida per paura che pungano. Quando avrò raggiunto questo obiettivo, capirò di non aver fatto questi video invano”, riassume il blogger.


In Russia hanno creato un’ape robot per l’impollinazione in serra 

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