Club di striptease chiude per lockdown: le ballerine consegnano le pizze... in intimo e tacchi alti

Accade a Jakutsk, e al momento le autorità non hanno trovato in questa particolare forma di delivery in perizoma e giarrettiera niente di illegale, né alcuna violazione delle regole sanitarie per il contenimento del Covid-19

La pandemia, almeno per un po’, ha lasciato senza lavoro molte persone, tra cui le ballerine di uno strip club della Jacuzia. Il locale notturno ha chiuso i battenti per il lockdown, anche perché i clienti dovevano comunque rimanere a casa. Ma in una situazione come quella attuale, tutti hanno bisogno di corrieri per le consegne a domicilio, hanno pensato le ragazze, e si sono rivolte alla locale compagnia CityPizza con una richiesta di lavoro. Quelli non ci hanno pensato su due volte, e hanno con felicità assunto le ragazze.

“Al momento non ci sono abbastanza buoni corrieri sul mercato per il delivery. Inoltre, in caso di crisi, è necessario sostenersi a vicenda. Dopo tutto, anche le ballerine di striptease sono delle imprenditrici”, afferma Aleksandr Skripin, proprietario di CityPizza.

Hanno deciso di lavorare nell’uniforme per loro più consueta: in mutandine e reggiseno sexy e tacchi a spillo, aggiungendo solo, dati i tempi, mascherina e guanti. Dopo la diffusione della notizia che tali corrieri erano in giro, il telefono del servizio di pizze da asporto è diventato bollente. In rete è apparso anche un video su come una ragazza evade un ordine.

Le ragazze non corrono nessun rischio, dicono i datori di lavoro. Anche in questa regione molto fredda, ormai la temperatura è di +20 ºC, la pizza viene trasportata in auto, e gli autisti sono anche le loro “guardie del corpo”. Le autorità di Jakutsk hanno già commentato il nuovo tipo di consegne a domicilio: “Abbiamo appreso anche noi di questa novità dai social network. Riteniamo che la consegna avvenga senza contatto fisico, tenendo conto di tutte le raccomandazioni del Rospotrebnadzor [il Servizio federale russo per la difesa dei diritti dei consumatori e della salute delle persone]. A prima vista, non vediamo nulla di proibito in quello che è successo”, ha riferito alla stazione radio “Govorìt Moskvà” il servizio stampa del sindaco di Jakutsk. “Dal punto di vista morale ed etico non sappiamo come valutarlo, ma dal punto di vista della sicurezza delle misure adottate per fornire cibo, finora non ci sono violazioni”.

Bisogna considerare che a differenza di una normale consegna, quella da parte di queste ragazze non è gratuita: il costo è pari all’incirca a quello di circa un’altra pizza; 500 rubli (6,40 euro).


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