Covid19, manifestazioni di piazza senza uscire di casa con la app per il traffico: “Fateci lavorare”

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Proteste virtuali in tutta la Russia contro il regime di auto-isolamento: da Mosca a Rostov Sul Don, la gente ha utilizzato le app GPS messe a disposizione dal motore di ricerca Yandex per chiedere alle autorità lo stato di emergenza e poter accedere ai sussidi statali. “In caso contrario, fateci tornare a lavorare”

I problemi moderni richiedono soluzioni moderne. È quello che hanno pensato centinaia di persone in Russia, stanche dell’auto-isolamento imposto dal governo per fermare i contagi di Covid-19. In più di 10 città del paese, infatti, la gente ha iniziato a utilizzare i servizi  “Yandex.Navigator” e “Yandex.Maps” - due app GPS fornite dal celebre motore di ricerca russo - per avviare un’accesa protesta virtuale: sulle chat delle app hanno iniziato ad apparire messaggini di malcontento, accompagnati dalla geolocalizzazione di ogni manifestante. 

Queste applicazioni, normalmente utilizzate dagli automobilisti per segnalare pericoli o problemi sulla strada, il 20 aprile si sono trasformate nel megafono virtuale con il quale i manifestanti hanno deciso di far sentire il proprio grido di protesta contro il regime di isolamento imposto nel paese. 

I partecipanti hanno chiesto alle autorità di dichiarare ufficialmente lo stato di emergenza e la quarantena completa, in modo da consentire alla popolazione di poter accedere agli aiuti economici statali (fino a questo momento, in Russia la parola “quarantena” non è stata utilizzata, ma si parla di “auto-isolamento”, ndr). Come alternativa, i manifestanti invocano la revoca dell’isolamento per poter riprendere a lavorare e a guadagnare. 

“La gente è arrivata al limite”

Il primo focolaio di proteste si è registrato a Rostov Sul Don. Come si vede sulle mappe delle applicazioni di Yandex, l’area attorno all’edificio dell’amministrazione regionale si è riempita di puntini virtuali e messaggini di proteste, ognuno corrispondente a un singolo manifestante. La protesta è iniziata il 19 aprile quando le autorità locali hanno introdotto un nuovo sistema di permessi, indispensabili per ogni spostamento, che i datori di lavoro devono rilasciare ai propri dipendenti. La procedura di registrazione ha rivelato non poche complicazioni, visto che il numero di telefono attraverso il quale le persone devono registrarsi risulta sempre occupato. Chi si è presentato di persona negli uffici degli organi competenti ha trovato una grossa folla di gente accorsa per lo stesso motivo. 

“Rostov Sul Don. Adesso”

“Stiamo arrivando al limite”, hanno scritto gli autori della protesta; “Vogliamo mangiare: che cosa dobbiamo fare?”. E ancora: “Dateci la possibilità di lavorare”, “Come farò a pagare il mutuo?”. 

In poco tempo, fra i cori della protesta sono spuntate offerte di vendita, lanciate da qualcuno che ha pensato bene di approfittare dell’attenzione per promuovere i propri prodotti, come teli copri-automobili e videogiochi.

“Vai su Dota” (un videogioco, ndr)

In breve tempo, alle manifestazioni di Rostov Sul Don si sono uniti anche gli abitanti di altre città. E il grido di protesta si è esteso da Mosca a San Pietroburgo, passando per Ekaterinburg, Krasnoyarsk, Saratov, Nizhnij Novgorod, Ufa, Cheboksarij, Voronezh e Kazan. Nella capitale, i manifestanti si sono riuniti virtualmente attorno alla Piazza Rossa, prima di spostarsi sulla via Tverskaya

La reazione di Yandex

Non è trascorso molto tempo prima che la manifestazione raggiungesse proporzioni tali da spingere i moderatori di Yandex a rimuovere i commenti. Una “censura” che gli utenti hanno paragonato all’azione della polizia antisommossa, sminuita però dalla stessa compagnia che ha giustificato le cancellazioni parlando di “moderazione automatica” dei commenti. 

Tutti i messaggi che non riguardano le condizioni del traffico e delle strade, o che contengono un linguaggio sconveniente, vengono “sempre moderati e/o rimossi”, ha fatto sapere un portavoce della compagnia al giornale Vedomosti. “Quando i messaggi si accumulano, il tempo in cui essi permangono sulla app inizia a ridursi per non ostacolare la navigazione”. 

Cosa hanno ottenuto i manifestanti? 

L’unico risultato fino ad ora ottenuto dalle proteste è stato l’intervento del governatore dell’oblast’ di Rostov, che ha chiesto uno snellimento nella procedura per il rilascio dell’autorizzazione: ora il documento potrà essere richiesto per mail. 

Una dichiarazione è arrivata anche da parte del Cremlino: il portavoce presidenziale Dmitrij Peskov ha detto che il governo ha preso in considerazione le rimostranze del popolo: "Stiamo prestando molta attenzione ai messaggi arrivati dalle persone che hanno fatto presente le difficoltà che stanno vivendo e le ragioni dietro a questi disagi”, ha detto Peskov, citato dal giornale MK.  

Dal canto suo, Yandex ha fatto sapere che non sospenderà le chat GPS, ma che allo stesso tempo non permetterà che questo servizio si trasformi in un forum per discutere di politica. “I nostri servizi si rivolgono a tutti gli utenti, per questo più di 20 anni fa abbiamo scelto di tenere Yandex fuori dalla politica; i nostri servizi e i nostri moderatori si basano su questo stesso principio”. 

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