Coronavirus, il borsch per i medici russi all’ospedale di Bergamo: “Scusate, è la prima volta”

Il toccante messaggio lasciato dal cuoco per gli specialisti arrivati dalla Russia. E il commento del virologo Aleksandr Semenov che ha pubblicato la foto: “Più che un borsch, una zuppa di rapa. Ma è stata una grande sorpresa per tutti”

“Scusate, è la prima volta” si legge su un cartello, scritto in russo e in italiano, posizionato vicino a una pentola di borsch: un messaggio carico di umanità che ha strappato un sorriso ai medici russi impegnati a Bergamo nella lotta al coronavirus. È la prima volta che prepariamo il borsch - sottintende il cartello - e potrebbe non essere venuto così bene. 

La foto è stata pubblicata su Facebook dal virologo russo Aleksandr Semenov, che dal nuovo ospedale da campo di Bergamo racconta la quotidianità di chi lavora giorno e notte per fermare il virus. 

L’accoglienza riservata agli specialisti russi inviati in Italia da Mosca è stata accompagnata da un buffet nel quale, ovviamente, non poteva mancare il piatto russo per eccellenza: la zuppa di rapa rossa così tanto amata nella cucina slava. “Ecco come ci hanno accolto. Oggi c’è stata una piccola festa, con una grande sorpresa per tutti”, ha raccontato Semenov, commentando la foto del borsch. Un esperimento culinario apprezzatissimo, ma evidentemente non del tutto riuscito nella terra della pasta e della pizza. Secondo lo stesso Semonov, più che un borsch è risultata essere una semplice zuppa di rapa rossa, “o più precisamente, una zuppa di rapa-cavolo-patate in brodo di carne. Ma nessuno si è arrabbiato”, perché, come ha raccontato il medico, “innanzitutto era molto buona, e poi perché tutti abbiamo nostalgia della cucina di casa...”. 

E infine ha aggiunto: “Tornando (dall’ospedale) siamo passati per un supermercato. L’uomo in fila prima di me si è girato e, con un buon inglese, mi ha detto: ‘Grazie che siete venuti. Bergamo sa di voi. Tutti lo sanno. Grazie, russi, che siete con noi’”.

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