La metro di Mosca non si fermerà, nemmeno con il coronavirus

AP
Lo ha detto il sindaco della città spiegando le ragioni tecniche della decisione. In 85 anni di storia, infatti, la circolazione dei treni non è mai stata interrotta, nemmeno durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale… salvo per una manciata di ore

L’emergenza coronavirus non fermerà la metro di Mosca. Lo ha annunciato il sindaco della città, Sergej Sobyanin. 

“La metropolitana è stata tecnologicamente progettata per fare in modo che i treni debbano funzionare senza interruzione, facendo circolare l’aria e garantendo così che le gallerie si mantengano in buone condizioni”, ha detto al canale televisivo Rossiya 1, rispondendo ad alcune domande sulle misure adottate per contenere i contagi di Covid-19. 

Se la metro si fermasse ora, infatti, ci vorrebbero sei mesi poi per rimetterla in funzione. "Quindi in ogni caso la metro continuerà a funzionare".

Cosa succederebbe se la metro venisse chiusa? 

Secondo gli esperti, tecnicamente la metro potrebbe essere chiusa ai passeggeri: analoghe misure di quarantena sono state adottate anche a Wuhan, una delle più grandi città della cina, e a Kiev, capitale dell’Ucraina. 

Anche Mosca, di tanto in tanto, chiude alcune sezioni della sotterranea per fare dei lavori. Ma non si tratta semplicemente di spegnere le luci e lasciare a casa impiegati e capotreni: il personale della metropolitana deve continuare a monitorare i sistemi di ventilazione e le condizioni dei binari. 

Ma cosa accadrebbe alla città se la metropolitana venisse anche solo parzialmente chiusa, e fino a che punto altre misure potrebbero compensare lo stop? Lo abbiamo chiesto a Pavel Zyuzin, ricercatore senior del Centro per lo studio dei problemi del trasporto urbano.

"Il trasporto di superficie dovrebbe essere pronto ad accogliere una gran quantità di persone e dovrebbe essere in grado di sostenere le consegne a domicilio di alimenti, medicinali e altri beni di prima necessità, le quali a loro volta dovrebbero essere semplificate il più possibile. Naturalmente, tutto ciò comporterebbe un grosso aumento degli utenti che circolerebbero per strada", spiega Zyuzin, ricordando che già in passato Mosca ha sperimentato alcune interruzioni - seppur minime - della circolazione dei treni.

Tra gli episodi più significativi, Zyuzin ricorda l’incidente del 25 maggio 2005, causato da un sovraccarico delle reti elettriche della città. A seguito di un massiccio blackout, alle 11 del mattino la circolazione dei treni fu interrotta in 52 delle 170 stazioni della metro di Mosca.

Migliaia di passeggeri vennero evacuati dai treni fermi nelle gallerie al buio. Il funzionamento della metropolitana fu completamente ripristinato solo alle nove di sera.

Ci sono state occasioni in cui la metropolitana è rimasta completamente ferma?

Fin dal momento della sua inaugurazione, nel 1935, la metro di Mosca ha trasportato i passeggeri ogni giorno senza eccezioni. Ed è ancora oggi il mezzo di trasporto pubblico più utilizzato nella capitale (nel 2019 ha accolto 9,5 milioni di persone al giorno!). 

Sembra difficile da credere, ma in 85 anni di storia c’è stata solamente una mattina in cui la metro non ha aperto le porte ai passeggeri: è successo il 16 ottobre 1941. Durante la Grande guerra patriottica (così come i russi chiamano la Seconda guerra mondiale), la metro ha continuato a trasportare passeggeri nonostante i bombardamenti. I treni circolavano fino alle 22, e di sera la gente trovava alloggio nelle stazioni per sfuggire ai raid notturni, come abbiamo raccontato in questo articolo. 

I peggiori bombardamenti su Mosca avvennero nell'ottobre e novembre 1941. La dirigenza sovietica prese addirittura la decisione di distruggere la metropolitana per evitare che il nemico si impossessasse delle infrastrutture cittadine. 

E così, nella notte tra il 15 e il 16 ottobre, i dipendenti della metro cominciarono a smantellare le scale mobili e a tagliare i cavi elettrici, ma al mattino la decisione fu revocata. Nel giro di poche ore tutto tornò alla normalità e alle 18.45 la circolazione dei treni fu ripristinata. Poco dopo riprese anche la costruzione di nuove stazioni e gallerie.

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