Musei, teatri, scuole, ristoranti: cosa è già stato chiuso in Russia per l’emergenza Coronavirus?

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VIKTORIA RJABIKOVA
Sempre più locali passano al servizio di consegne a domicilio, e varie istituzioni allo streaming online

In relazione alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 il 16 marzo 2020 il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin ha emesso un decreto che proibisce tutti gli eventi pubblici che coinvolgono più di 50 persone. Il giorno successivo, il Ministro della Cultura della Federazione Russa, Olga Ljubimova, ha stabilito la chiusura di un certo numero di istituzioni in tutta la Russia. Nel corso della giornata di ieri i casi di infezione sono saliti in Russia da 114 a 147. I 33 nuovi casi sono in gran parte a Mosca (31) e due nella lontana Siberia, uno a Novosibirsk e uno a Tomsk (il paziente era stato recentemente in Italia a una mostra canina). L’allarme aumenta anche nella Federazione Russa. Ed ecco cosa è già stato chiuso:

Musei

La chiusura ai visitatori è già stata annunciata dai principali musei russi. Tra questi hanno chiuso i battenti:

I musei resteranno chiusi intanto fino al 10-12 aprile. Fortunatamente, la maggior parte di loro mette a disposizione visite online.

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Teatri

Anche gli spettacoli nei teatri russi sono cancellati fino al 10 aprile. Alcuni continueranno a tenere le prove, tuttavia non possono essere presenti più di 50 addetti ai lavori.

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Circhi e zoo

Il denaro per i biglietti cancellati viene restituito anche da tutti i circhi e gli zoo russi. Tra questi ci sono:

Anche nel caso dello zoo è possibile una visita virtuale, grazie allo streaming delle webcam piazzate nei vari spazi abitati dagli animali. 

Università e scuole

Tutte le università russe stanno passando all’apprendimento a distanza e le scuole saranno chiuse dal 23 marzo al 12 aprile. Tra le università passate al regime online:

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Ristoranti e cinema

Dal 18 marzo, una parte dei ristoranti di Mosca è stata chiusa alla clientela, riferisce RBC. Il più famoso di loro, il “Café Pushkin”, consegna solo a domicilio.

Anche i cinema annullano in modo massiccio gli spettacoli. Alcuni, invece come il cinema “Oktjabr” sulla via Arbat, continuano a vendere biglietti, ma non più di 50 per film e gli spettatori devono sedere a distanza di sicurezza l’uno dall’altro.


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