Un Natale differente? Ecco come lo festeggiano i Vecchi Credenti a Mosca

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KAMIL AJSIN
Proprio come gli Ortodossi, anche questi scismatici che non accettarono le riforme della Chiesa ufficiale nel XVII secolo lo celebrano il 7 di gennaio. Sono molto divisi in varie confessioni, e ognuna ha le sue peculiarità

I Vecchi Credenti sono noti per il rigore delle loro idee e pratiche religiose, ma il Natale (che, come gli Ortodossi, celebrano il 7 gennaio) lo vivono principalmente come una festa per bambini. Pertanto, dopo una lunga messa, l’energia della gioventù e dell’infanzia trova una via di sfogo nei giochi, nei girotondi e nelle corse. Regali, cibo, presepi fatti in casa: sono più le cose simili che le differenze, rispetto agli altri cristiani.

I Vecchi Credenti (in russo starovèry o staroobrjàdtsy) non hanno una Chiesa unitaria, ma vari gruppi che non sono d’accordo tra loro sotto vai aspetti. Le chiese, le dottrine (tolk) e le confessioni (soglasie) tra i Vecchi Credenti sono più di due decine, e il contrasto tra loro è sorprendente vasto (in questo assomigliano ai protestanti). 

I Vecchi Credenti apparvero in Russia nel XVII secolo. Quando il patriarca Nikon riformò i libri e le liturgie della Chiesa, alcuni ortodossi non accettarono le innovazioni. Gli scismatici, tuttavia, non erano d’accordo non solo con l’Ortodossia riformata, ma neanche tra di loro. Secondo le stime più generali, il numero di Vecchi Credenti russi è di circa tre milioni di persone in tutto il mondo (molti sono fuggiti dall’oppressione della Chiesa ortodossa negli Stati Uniti, in America Latina e in altri Paesi). Oltre due milioni vivono però in Russia.

In età contemporanea, i Vecchi Credenti si dividono in due gruppi fondamentali: i popovtsy (“pretisti”) e i bespopovtsy (“non pretisti”; ossia “senza sacerdoti”). I primi, pur rimanendo fedeli ai principi pre riforma dell’ortodossia, nelle loro manifestazioni esteriori per uno spettatore esterno non esperto differiscono poco dai comuni ortodossi. I secondi furono costretti a fare a meno dei sacerdoti e della maggior parte dei sacramenti della Chiesa, quindi le loro funzioni sono più simili a una versione ortodossa del protestantesimo.

I popovtsy e il Natale

La sede del Metropolitanato della Chiesa ortodossa russa di Rito antico (il più grande gruppo religioso dei Vecchi Credenti, con circa un milione di fedeli) si trova nella Slobodà Rogozhskaja, a Mosca. La funzione di Natale si svolge nella Cattedrale  dell’Intercessione (Pokrovskij), costruita appositamente per volontà della comunità alla fine del XVIII secolo. All’esterno, la cattedrale non è molto diversa da quelle della Chiesa Ortodossa russa, ma all’interno, tutte le figure riprodotte sulle icone si fanno il segno della croce non con tre dita come gli ortodossi, ma con due, come la boiarda Feodosija Morozova nel famoso dipinto “Boiarinja Morozova” di Vasilij Surikov

La liturgia, eseguita secondo il canone dei Vecchi Credenti, per un ospite occasionale non sarà sorprendentemente diversa da ciò che può vedere nelle cattedrali della Chiesa ortodossa russa. Cambia il rito delle prosophore, i pani fermentati utilizzati per l’uso eucaristico, e in particolare il loro numero: sono sette invece di cinque. Nella pratica ortodossa, vengono poi staccati dei pezzi dalle prosophore, che diventano “il Corpo di Cristo”, e questi pezzi di pane sono disposti in una ciotola per la Comunione. Tra i Vecchi Credenti i pani vengono invece portati appena sfornati, ancora caldi, e non possono essere cotti in anticipo, e non sono lievitati ma fermentati, e il sigillo su di essi è rotondo, con una croce a otto punte, e così via… Ci sono anche alcune differenze nella professione di fede, nel canone eucaristico e nel canto del Cherubikon. Quello dei Vecchi Credenti è all’unisono, con una sola voce.

A Mosca, potete assistere anche alla messa di Natale e un altro ramo dei popovtsy: la Chiesa vetero ortodossa russa (RDTs). La sede del patriarca Aleksandr (Kalinin) si trova nella Cattedrale dell’Intercessione (Pokrovskij), un edificio in mattoni rossi in via Novokuznetskaja. Questo edificio sacro, tuttavia, non è storicamente dei Vecchi Credenti, ed è stato loro conferito solo nel 1990.

I bespopovtsy e la fine del mondo

Questo tipo di vecchi credenti è già significativamente diversa da quello a cui sono abituati gli ortodossi. Ciò è accaduto perché nella seconda generazione dopo lo scisma, questi vecchi credenti persero tutti i loro sacerdoti e non ne poterono avere di nuovi, perché solo il vescovo poteva ordinare i sacerdoti. E il vescovo Pavel Kolomenskij, l’unico che non aveva accettato la riforma, era morto in esilio.

Dei sacramenti, i bespopovtsy hanno salvato solo il battesimo e la confessione, che sono eseguiti da laici. La necessità del sacerdozio per la salvazione dell’anima è da loro negata.

Il Natale dei bespopovtsy può apparire molto diverso, a seconda dei vari rami in cui sono divisi. Il fatto comune è che non c’è una vera liturgia, non c’è comunione, e i credenti durante le feste si riuniscono semplicemente per preghiere congiunte, che possono durare diverse ore.

Se vi capita di imbattervi in una simile preghiera di Natale, rimarrete sorpresi dalla composizione del gruppo dei fedeli. Questi sono principalmente anziani e bambini. Il fatto è che non avendo sacerdoti, i bespopovtsy non possono nemmeno sposarsi, quindi “vivono nel peccato” e devono fare penitenza. In particolare, durante la preghiera generale, non possono stare accanto ai parrocchiani “giusti” e non possono affatto entrare nella sala di preghiera, oppure devono stare dietro un piccolo schermo, separati dai veri credenti.

Dovendosi nascondere dalla persecuzioni e dalle repressioni statali, il bespopovtsy preferirono stabilirsi nel Nord russo, da cui il nome della più più grande confessione all’interno dei bespopovtsy: i Pomortsy (chiamati così perché vivevano vicino al mare, more, in Carelia; da non confondere con i Pomory, che erano i coloni russi sul Mar Bianco). Altri invece se ne andarono in zone remotissime della Siberia: e oggi villaggi isolati dei Vecchi Credenti bespopovtsy si possono trovare sulle montagne degli Altaj, di Tuvà, e in Buriazia.

La confessione dei fedoseevtsy, sempre parte dei bespopovtsy (per scissione dai pomortsy) ha la sua sede storica a Mosca al cimitero Preobrazhenskij. Alcune di queste comunità hanno subito cambiamenti significativi nei loro insegnamenti, e ora sono completamente diversi dall’ortodossia moderna e da quella pre-riforma. Avendo perso l’integrità e l’unità della tradizione, le comunità bespopovtsy si sono affidate interamente alla guida dei loro mentori spirituali, che a volte potevano essere molto lontani dal cristianesimo tradizionale. Un ruolo significativo in questo è stato giocato dalla convinzione di vivere già in tempi post-apocalittici, nel regno dell’Anticristo.


Le icone dei Vecchi Credenti, quei capolavori che nella Russia imperiale potevano costare la vita