Kinky party: ecco come sono le feste di Mosca dove il sesso è libero

Ufficio stampa di "Kinky Russia"
La nostra corrispondente è andata a una di queste piccanti serate che stanno spopolando nella capitale russa, e al cui confronto le orge di “Eyes wide shut” sono una riunione di educande

In un centro commerciale di Mosca come tanti, non lontano da un negozio che vende cuscini e lampade decorative per la casa, c’è un negozio che affitta abiti, frequentato nientepopodimeno che da pop star. Appesi alle grucce, ci sono vestiti con piume, fiori e paillette. Su piccoli scaffali sono in mostra corna artificiali, ali e gioielli vintage dai 150 euro in su. Delle coppie girano intorno agli appendiabiti, ridacchiando e toccando i costumi più sgargianti.

Nell’angolo ci sono due tavoli per il trucco su cui i cosmetici sono sparsi caoticamente. Qui, i futuri frequentatori delle “seratine” particolari a cui sono diretta possono noleggiare un costume o farsi truccare da un visagista. Una bruna piuttosto anonima disegna macchie di leopardo sulla faccia di un ragazzo con il fisico da modello. Leopardati sono anche i pantaloni corti e la giacca che il tipo indossa. Guardandomi, si presenta un po’ nervosamente come Dmitrij, e subito ci tiene a precisare che lo sta facendo per la prima volta. Vedendo che anch’io ho un vestito leopardato, e dopo aver saputo che proprio come lui sono una “novizia”, propone, tutto soddisfatto, di andare alla festa insieme. 

La truccatrice esegue la sua magia su di me, con grande cura, e mi dice poi educatamente che il mio vestito è troppo castigato e che sarebbe meglio sbarazzarsi da subito dei collant, perché tanto me li faranno togliere.

Ed è così che io e Dmitrij, due completi sconosciuti in abiti leopardati, ci dirigiamo verso il nostro primo sex party. Il tema della serata è “flora e fauna”. Andiamo! 

La nuda verità 

Nella piccola anticamera del club (che significativamente si chiama “Pravda”; “Verità”) si sono messi in fila leopardi, pipistrelli, sciamani e persino una vacca: una bionda non troppo alta con indosso un body e in testa le corna, e in mano un bidone per il latte. A molti tremano le mani e qualcuno non osa neppure alzare lo sguardo, temendo di incontrare qualche conoscente. Altri si stanno cambiando d’abito proprio lì sul posto, costruendo la loro figura di animale pezzo dopo pezzo. Sulle pareti sono presenti manifesti con le regole di base del party: tutto è possibile nei limiti della legge russa. Chiedere è sempre lecito, ma un “no” significa “no”. E ogni ripresa foto o video è vietata. 

All’ingresso della sala, una cavolaia maggiore (un lepidottero) illumina con una torcia gli aspiranti ospiti e decide chi far entrare nel regno animale. La truccatrice aveva ragione: le calze me le fanno togliere e il vestito lo vogliono tirato su come se fosse una minigonna. Ma per alcuni non basta qualche correzione dell’ultimo minuto al costume: almeno il 15% degli ospiti viene rimandato a casa per non conformità al rigoroso codice di abbigliamento. In seguito riceveranno un rimborso del prezzo del biglietto. 

Non tutti possono partecipare a Kinky party: prima di acquistare un biglietto, gli aspiranti devono compilare un questionario e allegare il link ai loro profili social, che l’amministrazione utilizza per decidere se la persona può entrare alla festa.

Il biglietto d’ingresso costa 5.000 rubli (68,50 euro). E pagando 20.000 rubli (274 euro) si può anche scegliere un costume. I biglietti Vip costano 150.000 rubli (2.056 euro) e includono: selezione di un costume, truccatore personale, auto per la festa e ritorno, un tavolo per due, bevande nella zona VIP e un assistente personale che vi spiegherà tutte le regole del party (a scanso di equivoci, ogni contatto sessuale con l’assistente è severamente proibito). 

Tutta la timidezza e i nervi restano al guardaroba. Non appena dentro, parte la girandola dei flirt. Le prime coppie che si formano decidono di darsi un po’ di coraggio in più andando a bere qualcosa al bar. 

Sul palco principale, una donna vestita da gatto si accovaccia a quattro zampe, accanto a lei ci sono due ciotole di cereali e latte. Per curiosità, la nutro con le mie stesse mani e, in risposta, lei fa le fusa e mi si struscia contro la gamba. Ho la strana sensazione di dover in qualche modo prendermene cura. 

Non lontano dal palco c’è una piccola piscina con palline galleggianti, da cui emergono alla vista solo due paia di piedi. Dall’altro lato c’è una gabbia all’interno della quale danza una donna in corsetto. 

Studiando il terreno, incrocio lo sguardo di una ragazza che mi sembra terribilmente familiare. Un secondo dopo, realizzo che è la truccatrice, che si è tolta jeans e maglietta e ora è in una sorta di vestito a forma di rete da pesca, con un paio di adesivi a coprirle i capezzoli. Esamina la versione finale del mio costume e con approvazione mi accarezza con una mano il seno. In risposta al mio sguardo perplesso, che le domanda senza parole “Ma non bisognerebbe chiedere prima?”, mi dice: “Dai, qui siamo tra di noi. Puoi non fare la timida!”. Mi rendo conto che le “regole” sono un po’ flessibili…

Nel frattempo, uno dei leopardi ormai familiari sta scolando il suo secondo o terzo cocktail, osservando con interesse un gruppo di ragazze che si baciano. Sono talmente aggrovigliate che non è chiaro quante siano, ma probabilmente circa cinque. Tutti i posti migliori per osservarle sono già stati occupati. 

Il leopardo Dmitrij afferma di avere una relazione con una donna da oltre 15 anni, ma lei è via da qualche parte, e lui ha deciso di cogliere l’opportunità di provare qualcosa di nuovo. 

“Una relazione lunga è forse una giustificazione per essere infedele?”, gli chiedo, e subito, ricordandomi dove sono, mi rendo conto di quanto la domanda sia inappropriata.

“Certo che lo e. Si vede che sei ancora giovane. Ma quando crescerai, capirai tutto”, risponde. E prima di scomparire tra la folla sempre più numerosa, tira lì un’altra frase: “Ma forse, la prossima volta ci porterò pure mia moglie qui.” Dopo l’ho perso di vista.

Prime conoscenze e primi baci… 

Intanto nella sala principale, delle ragazze in fila hanno formato un semicerchio. Gli uomini sono di fronte a loro. È un gioco per aiutare i nuovi arrivati ​​a rompere il ghiaccio. In qualche modo, finisco per essere risucchiata in questo strano rituale. 

Prima di tutto, i ragazzi devono emettere i versi degli animali da cui sono vestiti, spiega il presentatore dal palco. La sala si trasforma in una specie di zoo. Quindi, le ragazze fanno un passo a sinistra per trovarsi davanti un nuovo ragazzo e fargli svolgere una missione a piacere. Di fronte a me ce n’è uno con una maschera da coniglio, e il mio compito è costringerlo a fare qualcosa. Alla mia destra, una principessa cigno sta già baciando chi le stava di fronte. Non venendomi in mente niente di meglio, chiedo al coniglio di sculacciarsi. Mentre esegue il compito, per curiosità mi giro a dare un’occhiata al ragazzo successivo. Anche lui mi guarda maliziosamente. Ed è molto bello! Accidenti! 

Un altro passo a sinistra, e ci vengono consegnati dei lecca-lecca a forma di genitali. Il compito datoci, è, come facilmente intuibile, leccarli in contemporanea, un ragazzo e una ragazza per lato. Per la maggior parte delle coppie, questo finisce in un bacio. Non faccio eccezione. 

Quando finalmente mi ricordo che sono qui per incarico redazionale e apro gli occhi, metà delle coppie si sono già trasferite sui divani, liberandosi di alcuni ingombranti vestiti e accessori lungo la strada. Il mio compagno di lecca-lecca dice di essere venuto qui con la ragazza e di stare aspettando che finisca una “master class di squirting”. Mi invita a unirmi a loro. In risposta al mio “Ci penserò”, la sua mano cerca di infilarsi sotto il mio reggiseno. Incontrando un ostacolo sotto forma di un “no” debolmente pronunciato, mi bacia di nuovo e se ne va a cercare la sua ragazza. 

“Devo lavorare”, mi dico con rassegnazione, e salgo al secondo piano. 

Massaggio, squirting e gas esilarante 

Il secondo piano è composto da diversi divani e due lettini da massaggio, su cui giacciono a pancia in giù donne nude dai corpi ricoperti d’olio. Ognuna viene massaggiata energicamente da due uomini. Attira particolarmente l’attenzione un ragazzo grande e grosso con la maschera di Batman. Chiede alla ragazza di girarsi sulla schiena, poi le bacia il seno e allunga la mano verso l’inguine, iniziando a lavorare là sotto. Dopo un paio di minuti, una decina di spettatori imperturbabili osservano tra le gambe di lei il caldo getto dello squirting. Batman le porge un tovagliolo e le dice: 

“Sei brava, davvero è la tua prima volta? Chiamami, se vuoi” e, dopo aver cambiato la carta sul lettino e ripulito tutto, invita la ragazza successiva. 

A questo punto, non ci sono più posti liberi sui divani. Coppie, trii e più raramente quartetti hanno iniziato a occupare le pareti e ogni angolo libero. Coppie dello stesso sesso non se ne vedono. Tutti sono giovani, sotto i 35 anni. 

Su uno dei divani, due ragazze siedono alle estremità opposte. Una, con le gambe incrociate, fissa il vuoto, l’altra, raggomitolata, piange. Alla domanda su cosa c’è che non va, dice che va tutto bene e di non voler essere toccata. Nel mezzo dello stesso divano, una coppia fa sesso, senza neanche accorgersi delle lacrime della vicina. 

Dal secondo piano si possono guadare le ragazze che danzano il burlesque, ma quasi nessuno ci presta attenzione. Le persone gradualmente lasciano la pista da ballo, afferrando da speciali scatole preservativi, lubrificanti, guanti e disinfettante. A metà del party, tutto ormai inizia a sembrare naturale, come essere in spiaggia o alla banja

Un trio si appoggia al bancone del bar. Il ragazzo, che a quanto pare indossa un costume da libellula, bacia una ragazza, mentre un’altra ragazza “assiste” lei giù in basso. Ma è tutto sfocato: dopo un po’ sotto la luce al neon, inizi a discernere solo alcune parti del corpo.

In un angolo, alcuni giovani propongono di comprare del gas esilarante. L’ufficio stampa di Kinky Russia affermerà poi che era un’iniziativa della stessa amministrazione del club. 

Persone o animali? Questo è il dilemma  

Al piano terra, quella stessa “vacca” che avevo incontrato all’ingresso è stata spogliata e legata a testa in giù per le gambe. Alcuni la osservano curiosi, altri se ne fregano completamente. I gemiti e le urla a volte sembrano sopraffare la musica. 

“Ho chiesto io di farmi più male; mi sono rimasti anche i segni sotto e sopra il seno. Quando sei totalmente legata, ti rendi conto di essere completamente in potere di un’altra persona. In questo momento, provo una vera calma”, così la ragazza descrive le sue impressioni sul bondage. 

Non è il suo primo party del genere. A quanto dice, la metà dei visitatori qui sono coppie in cerca di vivacizzare un po’ il loro rapporto, o sperimentatori che cercano in questo modo di trovare se stessi e di imparare a divertirsi. Le persone vengono qui anche per sbarazzarsi dei complessi: non capita tutti i giorni di camminare praticamente nudi davanti a una folla di persone con un paio di finte corna in testa. 

La ragazza si dice convinta che a queste feste circa il 70% dei frequentatori faccia sesso, ma non è obbligatorio.

“Qualcuno può decidere di non farlo, e passare tutta la notte a bere qualche cocktail sulla pista da ballo, e star bene così. Siamo russi, in fondo, adoriamo bere”, afferma e salta via, a ballare con gli amici.

Le feste “Kinky Russia” hanno solo tre anni, afferma la co-fondatrice Taja Reshetnikova, quindi i partecipanti ne sono più entusiasti rispetto ad altri Paesi in cui la cosa non è più una novità. Quanto alle coppie omosessuali, preferiscono avere una vita sessuale più privata, per paura di essere giudicate.

Le feste in stile “Eyes Wide Shut,” con mantelli, abiti da sera e maschere veneziane, sono particolarmente popolari in Russia. Taja dice che invece una volta hanno organizzato una festa “crossdress”, in cui i ragazzi si sono vestiti da ragazze e viceversa, ma non ha funzionato. Era qualcosa di troppo esotico per i russi.

All’uscita vedo una fragile donna bionda sulla quarantina con in mano scopa e paletta. Non è un abito da sexy cameriera; è davvero una donna delle pulizie. Raccoglie preservativi usati e coriandoli, cercando di non guardare quello che sta succedendo. Ma ogni volta che le capita involontariamente, si copre automaticamente la bocca con la mano, scandalizzata.

Mi sorge spontanea la domanda. Come ci si sente a dover lavorare da addetto delle pulizie per avere di che campare in un posto dove bisogna vedere le persone intorno a te fare sesso?

“È orribile. Non sono persone, sono animali. Oggi, almeno, di sicuro”, risponde, ed esce a fumarsi una sigaretta. 

Fa freddo fuori. Prendo il telefono e vedo cinque chiamate perse di mia madre. Devo richiamarla e tornare a casa. Dalle persone.

 

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