Perché i russi hanno investito tanto nella parapsicologia militare?

Varvara Grankova
Dai tempi dell’Unione Sovietica, e fino al 2003, quando l’unità militare №10003 è stata dismessa, si è cercato di sviluppare dei soldati sensitivi, in grado di superare i limiti della natura umana. Per gli scienziati si tratta di ciarlataneria e spreco di soldi pubblici, ma tra gli esperti militari non mancano gli entusiasti, a giudicare da un articolo pubblicato sulla rivista ufficiale del Ministero della Difesa

“La Parapsicologia permette di sconfiggere un avversario con metodi senza contatto”. Inizia così un articolo del colonnello in congedo Nikolaj Poroskov, pubblicato da “Armejskij Sbornik” (“L’Antologia dell’Esercito”), rivista ufficiale del Ministero della Difesa russo, a febbraio scorso. Poroskov sostiene che dagli anni Ottanta, l’esercito russo ha sviluppato la tecnica del meta-contatto, che, a dir poco, sarebbe un vero e proprio punto di svolta in termini di intelligence militare.

“Chi ha familiarità con il meta-contatto può tenere interrogatori non verbali”, scrive Poroskov. In altre parole, si tratterebbe della lettura della mente altrui. “Gli esperti possono ‘guardare attraverso’ il soldato catturato… non c’è modo di sfuggire agli interrogatori o nascondere i fatti”. Nella riga successiva, tuttavia, l’autore in parte si contraddice: “Ai soldati delle forze speciali, ai diplomatici, agli amministratori delegati di grandi aziende e banche viene insegnato a resistere a tali interrogatori.” 

L’esperienza con i delfini 

Se siete già a occhi spalancati, l’articolo poi migliora ancora: secondo Poroskov, le abilità parapsicologiche aiutano le persone ad apprendere le lingue straniere, a resistere al dolore, a individuare trappole e depositi segreti, ad hackerare programmi per computer, a intercettare comunicazioni, e permettono di sopravvivere senza mangiare e dormire per giorni. Fondamentalmente, come soldato parapsicologo diventi qualcosa di simile a uno Jedi o al Professor X di X-Men. In che modo i sovietici hanno inventato una tecnica del genere? Madre Natura ha dato una mano.

“Gli specialisti russi hanno iniziato a padroneggiare il contatto telepatico mentre lavoravano con i delfini. Hanno trasmesso agli animali comandi non verbali e loro li hanno eseguiti. Come si è scoperto, tali metodi sono adatti anche per le persone”, scrive Poroskov. Non è chiaro, tuttavia, se i delfini riuscissero ad hackerare computer o a imparare le lingue… 

Un articolo che lascia molti dubbi 

Si potrebbe essere perdonati per aver scambiato l’articolo di Poroskov per un film di fantascienza, e molti sono rimasti sorpresi nel vedere un testo simile su una seriosa rivista del Ministero della Difesa russo.

“La parapsicologia militare esiste; ebbe il suo periodo di gloria tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, quando l’Accademia sovietica delle Scienze cercò di tirar fuori dagli uomini dei poteri fenomenali… Oggi ci sono dei tentativi di rivitalizzare le scoperte di quel tempo”, dice Anatolij Matvijchuk, direttore del dipartimento analitico della rivista “Soldaty Rossii” (“I Soldati della Russia”). 

Tuttavia, molti scienziati sono scettici su tali affermazioni. Evgenij Aleksandrov, che dirige la Commissione Pseudoscienze dell‘Accademia Russa delle Scienze, è nettamente contrario alla parapsicologia: “Opere [che descrivono la parapsicologia militare] esistevano e sono state secretate… Ma la Russia, come molti altri Paesi, considera oggi tale ricerca anti-scientifica; è solo spazzatura.” 

Aleksandrov definisce le teorie parapsicologiche “favole” e spiega che non ci sono prove che dimostrino il loro funzionamento: “È semplicemente impossibile. [Tutta la ricerca sulla parapsicologia è] solo un modo per succhiare soldi dal bilancio dello Stato. La Russia ha messo fine a questo spreco nei primi anni Duemila, quando ha dismesso l’Unità Militare №10003 che studiava diverse cose anti-scientifiche”, ha aggiunto lo scienziato. 

Il benvenuto agli alieni 

L’Unità militare №10003, menzionata da Aleksandrov, era un’organizzazione fondata all’interno del Ministero della Difesa alla fine degli anni Ottanta, negli ultimi anni dell’Unione Sovietica, che godette di un forte sostegno finanziario e politico da parte del governo. 

“I nostri obiettivi erano di analizzare i programmi di guerra psicologica degli Stati Uniti e di altri Paesi della Nato, sviluppare i nostri metodi di impatto di questo tipo sul nemico, proteggere i nostri leader dagli attacchi psicologici e così via”, ha spiegato l’ex capo dell’Unità militare № 10003, il generale Aleksej Savin. Per fare questo, hanno studiato diversi casi di tecniche psicologiche e abilità paranormali in tutto il mondo. 

Savin dice che, nel 1991, Mikhail Gorbachev mandò persino soldati psichici sovietici a stabilire contatti con gli alieni. “Un famoso sensitivo chiamato Mark Milkhiker scrisse a Gorbachev, sostenendo che un giorno di giugno un’astronave sarebbe atterrata nel Deserto del Kizilkum (tra il Kazakistan e l’Uzbekistan) per contattarci”, ricorda Savin. “Siamo andati nel Kizilkum con i nostri ragazzi… abbiamo aspettato tutta la notte vicino a un falò, ma l’Ufo non si è mai fatto vedere”.

Allo stesso tempo, afferma, hanno svolto molti compiti in periodo bellico, come aiutare a trovare terroristi durante la Prima guerra cecena (1994-1996) e mappare campi minati, e hanno aiutato i serbi durante il bombardamento della Jugoslavia, tracciando gli attacchi della Nato. “Tuttavia, non ci è permesso rivelare tutto”, conclude Savin.

Lo scetticismo della scienza 

Gli scienziati non si sono mai lasciati impressionare e hanno sempre considerato la maggior parte di ciò che faceva l’Unità Militare №10003 uno stravagante spreco di denaro del governo. Nel 1999, la Commissione sulla Pseudoscienza ha invitato lo Stato a indagare “sull’uso di leggi fondamentali della natura non note alla scienza tradizionale… compresi i progetti su cui opera l’unità militare №10003”. Poco dopo, nel 2003, la Russia ha chiuso quell’unità. 

Questo non significa che non ci siano persone in Russia convinte che da qualche parte nei laboratori segreti ci siano ancora “soldati psichici” che proteggono la Patria: l’articolo di Poroskov lo dimostra. Per la scienza tradizionale, tuttavia, i cosiddetti “sensitivi” sono solo dei ciarlatani.

 

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