Dopo un totale di dieci mila ore passate in attesa di russi in ritardo, sento di essermi meritato una medaglia per la mia esperienza in materia. Una volta, mentre stavo aspettando, stufo, ho aperto il mio telefono e ho chiesto a Google: “Perché i russi sono sempre in ritardo?!”. E Google ha risposto con un articolo su come culture diverse percepiscono il tempo in modo diverso, il che porta alcune culture a essere spesso in un ritardo standard.
Ciò che ho capito è che quando sono in piedi a guardare l’orologio e vedo che il mio amico ha dieci, quindici, cinquantadue minuti di ritardo, lui guardando l’orologio vede probabilmente un piccione, una saponetta, o forse un pesce. Sì, probabilmente un pesce. Ma non certo un orologio che corre.
Se stai camminando dietro una donna anziana per le strade della Russia e ti accorgi che continua a guardarsi indietro, accigliata, accelera un po’ e poi, alla fine, si ferma per lasciarti passare, non allarmarti. Il motivo per cui lo sta facendo è semplicemente perché ti ritiene uno psicopatico intento a seguirla fino a casa per farla a pezzi e mangiarla.
Questo è doppiamente vero se cercate di essere socievoli mentre siete in coda da qualche parte. In America, in fila qualcuno ti dirà sempre qualcosa del tipo “Come va?”, “Hai sentito parlare dei cambiamenti climatici?” o “A che ti serve tutta quella corda?”
Ma in Russia è diverso. Si sta in fila soffrendo in silenzio, aspettando il proprio turno e il momento in cui verremo rimproverati per non avere i soldi precisi (dover fare il resto è sempre una scocciatura). E, se qualcuno in fila inizia una conversazione, ci si sente in imbarazzo, perché è probabilmente uno psicopatico che vuole seguirci a casa per tagliarci a pezzi e mangiarci.
Quando mia madre è venuta in Russia e ha visto la mia cucina piena di sedie tutte diverse tra loro e con un tavolo traballante e macchiato, ha chiesto: “Bene, dov’è il Target russo?”
Se non siete mai stati in America, Target è fondamentalmente un Walmart che se la tira un po’ di più, mentre Walmart è quella catena di grandi magazzini che fa da sfondo ad almeno il 50 percento delle foto che avete visto di americani obesi che si fanno strada attraverso corridoi di cibo spazzatura, bigiotteria e mobilio economico.
La cosa bella dei russi è che sanno come far durare le cose, e non hanno intenzione di buttare via qualcosa solo perché è rotta. È una qualità che ammiro molto. In un mondo di sprechi sempre crescenti, i russi conservano ciò che hanno e fanno funzionare le cose senza sprecare il tempo a cercare un nuovo tavolo, sedia, divano, letto, presidente, ecc.
Gli americani che guardano le notizie vedono spesso il presidente russo Vladimir Putin parlare in russo servendosi di un interprete, anche se capisce perfettamente l’inglese. Ci sono diversi motivi per cui il presidente può scegliere di farlo, ma questa è una pratica comune tra molti russi che incontro (a meno che non siano sbronzi).
A volte mi ritroverò a parlare con un gruppo di russi dove qualcuno mi ascolta parlare inglese e poi rispondere in russo al suo amico, che poi me lo traduce. Oppure un russo può semplicemente starsene seduto in silenzio e ascoltare e non dire nulla.
Supporre che non capiscano è un errore sciocco. Molti russi capiscono molto bene l’inglese, ma non gli piace parlarlo perché sono timidi per via del loro accento o preoccupati di sbagliare, o forse stanno solo aspettando che voi vi riveliate essere uno psicopatico intento a seguirli a casa per tagliarli a pezzi e mangiarli.
[Questo vale anche per i russi che vanno all’estero e pensano che nessuno intorno a loro possa mai parlare in russo. Я слышу тебя!]
“Vuoi che compri qualcosa da mangiare con il tè?”
Ho imparato a conoscere i russi e il tè molto tempo fa in Thailandia, quando ho incontrato un russo con un bollitore portatile che mi ha detto: “I russi amano il tè”.
Io ho detto: “Come gli inglesi?”
E lui: “Che si fottano gli inglesi!”
Se hai dei russi a casa, fatti trovare pronto con il tè e qualcosa che ci stia bene insieme: biscotti, torte, ecc. (e, come regola, quando si va in visita da un russo, si porta sempre qualcosa). Anche se qualcuno si ferma nel mio appartamento, offro spesso tè o caffè, come succede ogni volta che vado io in visita da un amico. I russi bevono il tè quando sono felici o tristi, quando cercano di smaltire la sbornia, dopo pranzo, dopo cena e prima di andare a letto. E immagino che se mai dovessi incontrare un russo che mi ha seguito a casa per farmi a pezzi e mangiarmi, probabilmente prima mi chiederebbe una tazza di tè.
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