Quest’anno il cosmonauta Oleg Kononenko è rimasto senza regali. La navicella Sojuz con due uomini di equipaggio e un sacco di merce, tra cui alimenti e i regali per le Feste, è quella che ha avuto problemi durante il viaggio dal cosmodromo di Bajkonur alla Stazione spaziale internazionale lo scorso 12 ottobre. I due uomini a bordo, il russo Aleksej Ovchinin e l’americano Nick Hague, si sono salvati, ma i regali non sono arrivati a destinazione.
La notizia dei cosmonauti rimasti senza regalo, a quanto pare, ha rattristato molte persone più dell’avaria della navicella spaziale in sé, e praticamente ogni giornale e trasmissione russa ne hanno parlato. Eh sì, dover rimanere a passare il Capodanno nello spazio, e per di più senza regalo… questa sì che è una delusione!
Ma, a parte questo, i cosmonauti hanno come minimo altre dieci cause particolari per rallegrarsi o immalinconirsi la sera del 31 dicembre, a differenza di noi comuni terrestri.
Sì, la Stazione Spaziale Internazionale in 24 ore compie circa 16 giri attorno alla terra, per cui i cosmonauti a bordo hanno a loro disposizione molte occasioni per festeggiare il Capodanno. In realtà festeggiano solo quando scatta la mezzanotte nel loro fuso orario terrestre e, a volte, in occasione di quello degli altri membri dell’equipaggio (a volte possono esserci a bordo oltre che russi, europei, americani o giapponesi…). Tutti, comunque, vivono seguendo l’ora di Greenwich.
Il cibo per gli astronauti (e se voi non lo avete provato, noi sappiamo di cosa parliamo; guardate qui) è qualcosa di molto lontano da quello a cui siamo abituati a casa. Figurarsi da quello delle feste. Eppure per Capodanno possono spremere dai loro tubetti delle pomate al gusto di pesca, mandarino, ketchup e senape, cioccolatino, noci e bacche! Di solito questi gusti speciali vengono spediti in orbita prima delle festività.
E, a proposito, la diffusa credenza che nello spazio sia impossibile preparare il piatto fondamentale del capodanno russo, l’insalata Olivier, è stata smentita dai cosmonauti: si riesce a farla anche in condizioni di microgravità: l’importante è lavorare dentro un sacchetto, per evitare che tutti gli ingredienti inizino a fluttuare per la navicella.
Bere lo spumante nella “notte” di Capodanno è un’impresa tentata solo una volta nello spazio: Valerij Poljakov nel 1995 stappò una bottiglia a bordo, ma l’esperimento si capì che era meglio non ripeterlo: il vino frizzante si trasforma immediatamente in schiuma, spandendosi ovunque.
Anche se non è sempre stato così, oggi è proibito bere nel cosmo. Per oltre vent’anni le navicelle sovietiche hanno portato in orbita degli alcolici, tra cui persino del cognac, ma già negli anni Ottanta questa pratica è stata interrotta. Come è facile immaginare, aveva conseguenze negative sulla capacità di lavorare e di reagire alle eventuali emergenze.
Adesso sulla Stazione spaziale internazionale c’è invece un abete artificiale. Ogni anno lo tirano fuori e lo preparano, con gli addobbi che svolazzano in tutte le direzioni per la bassa gravità. Affinché l’albero di Natale non inizi a fluttuare viene fissato. A volte al soffitto.
I cosmonauti hanno giornate lavorative molto intense anche per le Feste. Ma il 31 dicembre hanno del tempo in più per parlare con i familiari sulla Terra e per videoconferenze e chiacchierate allegre con i colleghi che sono nei centri di lancio e di controllo.
Nessun Capodanno che si rispetti inizia senza il discorso del Presidente. A mezzanotte (ora di Mosca) i cosmonauti russi ascoltano il tradizionale saluto di Putin ai cittadini.
È ormai un rituale e nessuno ha il coraggio di cambiare le cose. I cosmonauti russi guardano “Ironija sudby, ili S ljogkim parom!” (“L’ironia del destino, oppure Buona sauna!”), una vecchia commedia del 1975, trasmessa sempre per Capodanno anche sulla Terra, in cui il protagonista, proprio il 31 dicembre ha una incredibile avventura, finendo, ubriaco, invece che a casa sua a Mosca, in un appartamento identico allo stesso indirizzo, ma a Leningrado.
È una storia ironica e romantica, che si può vedere e rivedere milioni di volte, e che ormai in Russia è parte integrante del Capodanno. Gli astronauti di altre nazioni spesso si uniscono alla visione, ma di solito capiscono molto poco di quello che succede sullo schermo.
E quest’anno a Kononenko è andata male e non l’ha ricevuto. Sono gli psicologi che lavorano con i cosmonauti a consigliare alle mogli di fare qualcosa con le loro mani. “A me i miei regalarono un cuscino con sopra l’immagine della nostra famiglia”, ricorda il cosmonauta Anton Shkaplerov. Se il regalo è un albero di Natale, allora deve essere lavorato a maglia o ricamato; se è una cioccolata, deve essere preparata a casa… e così via.
In questa giornata ognuno fa quello che vuole. Molti hanno qualche hobby sulla stazione orbitale. Per esempio il cosmonauta Sergej Rjazanskij fotografa la Terra e pubblica le immagini su Instagram. Il suo profilo è molto interessante.
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