A riguardarlo con gli occhi di oggi, possiamo trovare tanti motivi per dire che il video del 2002 “All the Things She Said” del gruppo russo delle t.A.T.u. aveva qualcosa che non andava proprio.
Il duetto pop composto da Julija Volkova e Elena Katina si esibiva in modo molto esplicito: due ragazze che avevano appena compiuto 16 anni si dibattevano in uniforme scolastica (con indosso un gonna corta e un’attillata camicetta bianca, entrambe bagnate dalla pioggia fino a diventare trasparenti), strusciandosi sensualmente dietro a delle sbarre, baciandosi safficamente e cantando si essere pazze l’una dell’altra.
In realtà le due cantanti non erano lesbiche. “Trattavo la cosa come il ruolo che dovevo recitare… come un film. Non sono mai stata lesbica. Non ho mai sentito attrazione per una ragazza”, ammise nel 2013 la Katina al Daily Beast.
Dietro tutta l’operazione c’erano due produttori; due uomini adulti, che convinsero queste adolescenti, che allora si esibivano con il complesso musicale giovanile “Neposedy”, a mettere in scena una relazione non tradizionale, perché vedevano in questo un grosso potenziale commerciale. E avevano ragione.
Il pezzo rimase per quindici settimane nella chart britannica, tra cui una in testa (la prima volta per degli artisti russi). Anche in Italia (dove le t.A.T.u. si baciarono sul palco del Festivalbar; con conseguente scandalo e immagini censurate in tv) rimase in classifica per 16 settimane, di cui quattro in testa. Primo posto conquistato anche in Germania, Spagna, Svizzera, Portogallo, Israele e altri Paesi. Negli Stati Uniti entrò nella Top 20 di Billboard. Le t.A.T.u. vendettero milioni di dischi in tutto il mondo, collezionando dischi d’oro e di platino. Per un concerto in Giappone ricevettero il compenso di mezzo milione di dollari. “In Asia eravamo particolarmente popolari perché tutto il loro porno gira attorno a ragazzine in uniforme scolastica, e noi andavamo sempre sul palco vestite così”, ha ricordato la Volkova. Quando rientrarono a Mosca dal Giappone con quei soldi ci si comprarono ognuna un appartamento. Ma proprio al picco della popolarità, le t.A.T.u. si separarono, nel 2009: dopo dieci anni di lavoro insieme, le due cantanti decisero che era l’ora di intraprendere la carriera solista.
Il cancro, l’operazione e la perdita della voce
La stampa scandalistica ha scritto molto su cosa sia successo a questo gruppo che faceva sempre discutere di sé. L’ex produttore Boris Renskij dichiarò in un’intervista che Volkova faceva ripetutamente saltare i concerti. Il caso peggiore avvenne in California, a un evento preparato per sei mesi. All’ultimo momento, la Volkova si rifiutò di andare, adducendo una improvvisa paura di volare, e il gruppo finì nella lista nera dai promoter americani.
Katina e Volkova hanno parlato solo del fatto che si erano terribilmente stancate l’una dell’altra ormai da un po’, anche se per un paio di anni cercarono di sopportarsi e continuarono a esibirsi in concerto per grandi compensi e recitarono insieme in una pubblicità di cioccolato in Giappone.
A quel momento le ragazze avevano già 23 e 24 anni e la Volkova aveva due figli da due ex partner. “Partorivo, mi rimettevo in sesto e tornavo a lavorare”, ha descritto quei tempi.
Poco dopo lo scioglimento del gruppo, la Volkova pubblicò un paio di singoli (a quel momento cercava ancora di mantenere in pubblico la fama di lesbica), recitò in un film horror russo e produsse una sua linea di scarpe in collaborazione con un’azienda italiana.
Questa vita proseguì fino al 2012, quando seppe di avere un cancro alla tiroide e di doversi operare. Preferì non divulgare la diagnosi e quando tornò a esibirsi, tanti pensarono che la sua voce si fosse fatta così rauca per le sigarette, l’alcol e le droghe. “Lo nascondevo, perché di queste cose non bisogna appendere i manifesti, renderle occasioni di pr. Non volevo che mi compatissero”, ha detto, alla fine, nel 2017, ospite alla trasmissione televisiva “Sekret na million”.
Nel corso dell’intervento chirurgico le hanno rimosso completamente la tiroide e il tumore, ma hanno danneggiato le corde vocali e ha perso la voce. Sono serviti tre anni per recuperarla e si sono rese necessarie operazioni in Israele e in Germania. I medici dicevano che non c’erano speranze, ma in Corea riuscirono a sistemare le cose. “Dopo l’intervento di ricostruzione, per un mese intero non dovevo emettere neanche il minimo suono. E dopo due tre mesi, ancora non mi era passata la paura di parlare.” Eppure si è ripresa, e ha persino ripreso a cantare!
“Ero convinta che ci sarebbe stata la fila alla porta, ma non è andata così”
La vita di Lena Katina dopo le t.A.T.u. non ha avuto i drammi di quella della collega, ma lei ha dovuto attraversare una grande crisi. “Sapete, io ero davvero convinta che noi, le t.A.T.u., fossimo delle star fichissime. E non avevo dubbi sul fatto che, anche sciogliendo il gruppo, io e Julija avremmo avuto la fila dei produttori alla porta. Ma questo non avvenne”, ha raccontato Lena in un’intervista. “Fu una lezione. Uno schiaffo. Era una realtà dura da accettare e io non sapevo cosa fare. Pensai addirittura di tornare a studiare e prendermi un’altra laurea. Io sono laureata in psicologia, ma certo non potevo andare a lavorare in quel campo”. Lei stessa iniziò ad andare dallo psicologo e poi decise di andarsene per un paio di mesi a Los Angeles da amici musicisti. E rimase là.
Nel 2013 la Katina si è sposata, con due diverse cerimonie, una serba in Slovenia e una russa a Mosca, con il musicista rock serbo Sasho Kuzmanović. Hanno avuto un figlio, poi lei ha registrato un EP in spagnolo ed è andata in tour in America Latina. Dave Aude ha fatto un remix del suo single in inglese “Never Forget”, che è andato in testa alla dance chart di Billboard. Nel video della canzone si vede una sorta di funerale delle t.A.T.u., con Lena che bacia la foto di Julija sulla sua bara.
Nel 2017 Lena Katina si è ritrasferita in Russia, e per riconquistare la popolarità anche in patria ha ripreso a cantare in russo ed è uscita con il singolo “Kurish”.
“Куришь - кури. Куришь - кури.
Но не забывай дышать.
Что хотела я тебе сказать.
Когда любишь - люби. Любишь - люби.
Но не забывай летать.
Чтохотелаятебесказать”
***
Fumi? Fuma! Fumi? Fuma!
Ma non dimenticarti di respirare.
Ecco cosa volevo dirti
Quando ami, ama! Ami? Ama!
Ma non dimenticarti di volare
Ecco cosa volevo dirti
Ci potrà mai essere una reunion delle t.A.T.u.?
Dopo lo scioglimento del gruppo, praticamente ogni anno sulla stampa sono apparse voci di un possibile ritorno del duetto Volkova e Katina. Ogni volta queste speculazione erano accompagnate dalla gioia dei fan, e da innumerevoli commenti del tipo “OMG t.A.T.u. is back!!!!!”. E probabilmente una loro reunion sarebbe stata baciata dal successo.
Ma, come ha detto la Katina “quelle porte ormai sono chiuse”. Tentativi ci sono davvero stati, ma tutte le volte si sono conclusi con grandi litigate. Anche alle conferenze stampa dove erano presenti entrambe, cercavano sempre di sedersi il più lontano possibile l’una dall’altra. E farsi passare per lesbiche ormai era diventato difficile, anche a impegnarcisi.
Nel 2014 Volkova disse: “Mi sembra che le lesbiche a livello estetico siano molto più carine da vedere rispetto a due uomini che si tengono per mano o si baciano. Voglio dire, che non sono contro i gay, ma vorrei solo che mio figlio fosse un uomo vero, non un frocio”. E questo dopo che era stata per tanti anni l’icona della comunità Lgbt russa.
La Katina invece ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Posso dire solo una cosa: Dio ci insegna a vivere nell’amore, ad essere tolleranti e a non giudicare le altre persone! L’amore è amore, ed è un sentimento fantastico!”
Le cinque leggendarie canzoni russe che tutti conoscono nel mondo