L’autrice di Harry Potter J.K. Rowling twitta in russo per attaccare la Brexit

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La scrittrice si oppone fieramente all’uscita del Regno Unito dalla Ue e ha polemizzato vivacemente con il più grande sponsor del “Leave”, l’uomo d’affari Arron Banks, accusandolo di ambigue frequentazioni con i russi

Tutto è iniziato quando J. K. Rowling, l’autrice di “Harry Potter”, ha attaccato su Twitter il primo ministro britannico Theresa May per le opposte visioni sulla Brexit. La scrittrice è da sempre contraria all’uscita dall’Ue, ed è tra chi sostiene che si dovrebbe tornare a rivotare sulla questione. Il 28 novembre la Rowling ha twittato: “Giuro su Dio che cerco di non continuare a menarla con la #Brexit, ma, porca puttana, ogni volta che metto fuori il naso dalla mia sala di scrittura e do un’occhiata alle notizie, è stata commessa qualche altra stronzata. Il succo della democrazia è la possibilità di cambiare opinione quando le circostanze cambiano”.

Poco dopo il businessman Arron Banks le ha risposto: “Stanza di scrittura! Si può essere più pretenziosi?”. Al che è seguita una replica della scrittrice in un buon russo (presumibilmente qualcuno le ha scritto la frase): “Aha, quest’uomo così modesto, invece, i soldi non li spende in stanze di scrittura ma in pranzi con russi sospettosamente ricchi”.

Banks, che dal 2001 è sposato con la russa Ekaterina Paderina, ha ribattuto allora: “Ha usato una bacchetta magica o google translate per far uscire questo messaggio dalla sua affettata stanza di scrittura? Il mio figlio mezzo russo dice che la frase non ha molto senso”.

In realtà il suo attacco grammaticale è stato un buco nell’acqua. Il russo della Rowling era ok, e così persino alcuni russi anti Brexit residenti nel Regno Unito sono saltati addosso a Banks. E migliaia di persone hanno preso le difese della scrittrice, tra cui personaggi famosi come Stephen King e Neil Gaiman.

Arron Banks  è famoso per essere stato uno degli autori della campagna Leave, insieme a Richard Trice. È anche uno dei principali sponsor dell’Ukip, l’Uk Independence Party, e ha fatto la più grande donazione politica del Regno Unito: 4,8 milioni di sterline. Banks per questo è al centro di un’indagine per scoprire se il denaro fosse di provenienza estera. Un’accusa che Banks ritiene sia stata fabbricata dalle lobby anti-Brexit.

Per quanto riguarda la Rowling, la sua vis polemica su Twitter è ormai ben nota. Parla di tutto, da Donald Trump al femminismo, e le sue idee politiche le hanno spesso guadagnato l’ira persino dei suoi fan più affezionati, soprattutto per aver cambiato i dettagli dei libri per adattarli meglio alle sue idee politiche. Solo per citarne alcuni, Rowling crede che Harry Potter avrebbe sostenuto Israele e che Hermione Granger fosse… non necessariamente bianca.

Come sarebbe “Guerra e pace” con i personaggi di “Harry Potter”? 

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