Cinque gesti tipici dei russi: riuscite a capire cosa significano?

Pavel Inzhelevskij, Natalya Nosova
In Russia non gesticoleranno tanto quanto in Italia, ma ci sono comunque un po’ di cose che si possono esprimere senza parole

Un dito schioccato sul collo

Questo è un gesto famoso ed esclusivamente russo che indica il bere (si chiama “shchelchòk po shee”). La leggenda narra che durante la costruzione di San Pietroburgo, uno sconosciuto artigiano russo offrì alcuni consigli di ingegneria riguardanti la costruzione della fortezza di Pietro e Paolo. Pietro il Grande gli chiese che ricompensa volesse, e l’astuto artigiano chiese di essere marchiato a fuoco (proprio come una mucca) sul collo con un segno che gli permettesse di bere gratuitamente in qualsiasi taverna della Russia: non appena fosse entrato, mostrando la sua cicatrice si sarebbe potuto ubriacare gratuitamente. Non sappiamo se la leggenda sia vera, ma il gesto è sopravvissuto fino a oggi (e non è certo l’unica tradizione russa sul bere. Anzi, eccone dieci). 

Il gesto delle fiche

Nei secoli, questo particolare gesto, che in russo si chiama “shish“, e che consiste nel far passare il pollice attraverso l’indice e il medio, è stato l’equivalente di puntare il dito medio contro qualcuno. Ad esempio, nel XIX secolo, un famigerato combattente chiamato Jakubovich fu raffigurato con le dita in uno shish, causando un grande scandalo.

L’equivalente brasiliano e portoghese dello shish, il “figa”, è considerato un gesto portafortuna, mentre in Germania il gesto ha connotazioni sessuali ed è molto offensivo. In Giappone, Corea e Cina, questo gesto richiama la copula, proprio come in Russia e originariamente in Italia, dove era molto diffuso in passato (è citato anche da Dante nella “Divina Commedia”), ma è caduto in disuso. Ora, in Russia non è offensivo. Lo shish è talvolta usato come un gesto per scacciare gli spiriti maligni, e principalmente si usa per sbeffeggiare qualcuno, per dirgli “non otterrai quello che vuoi”.

Una mano di taglio all’altezza della gola

“Ne ho abbastanza” o “Sono stufo di questo”, questo è ciò che significa questo gesto, e no, non è correlato al cibo in nessun modo. Non potete usarlo per dire che siete pieni: chi vi ospita capirebbe che siete stufi del suo cibo.

La mano sbattuta sulla fronte

Il “facepalm”, la mano sul viso, simbolo di sgomento, grazie ai meme di Internet si è diffuso anche in Russia. Ma se il facepalm prevede di coprire il viso (occhi e naso) con la mano, il gesto russo per esprimere questo sentimento è un po’ diverso. Per dire “Quanto sono stupido!” o più spesso “Ho dimenticato di… (spegnere il forno, dar da mangiare al gatto, pagare le tasse ecc.)” si sbatte la mano sulla fronte.

Una bella sfregata di pollice, indice e medio

“Quando nasce il bambino di un contabile, la prima cosa che impara è a unire pollice, indice e medio”, dice una freddura. Questo gesto, diffuso anche in Italia (spesso nella variante con solo pollice e indice), in Russia è ormai obsoleto e utilizzato solo dalle generazioni più anziane, ma durante l’epoca sovietica era onnipresente: se volevate chiedere o offrire una tangente, mostrare che non avevate soldi o chiederne un po’, potevate usarlo.

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