Quattro cani russi in grado di cacciare lupi e orsi

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La caccia con i cani era uno dei passatempi preferiti della nobiltà russa. E alcune razze erano in grado di impensierire persino i più grossi e feroci animali della foresta

“Hejjj!” Urlò Nikolaj con una voce che non era la sua, e il suo buon cavallo corse a precipizio giù per la collina, scavalcando i calanchi, per scacciare il lupo; e ancora più rapidamente, superando il cavallo, corsero i cani. Nikolaj non sentiva le sue stesse urla, non s’accorgeva di galoppare, non vedeva i cani o lo spazio su cui galoppava; vide solo il lupo che, accelerando il passo, si lanciò lungo l’avvallamento senza cambiare direzione.”

È così che Lev Tolstoj descrive una scena di caccia con i cani in “Guerra e pace”. Questo tipo di caccia è apparso per la prima volta probabilmente nei Paesi arabi e arrivò nelle terre russe dopo il giogo tartaro (1243-1480). Molti khan tatari e uzbeki si trasferirono in Russia, e dal XVII secolo iniziò l’allevamento dei borzoi, i levrieri russi, la principale razza di cani utilizzata per questo tipo di caccia.

Da allora, la caccia con i cani divenne il passatempo preferito dagli zar e dalla nobiltà e fu particolarmente fiorente dopo il 1762, quando il governo diede ai nobili l’opportunità di saltare il servizio statale, che era stato loro imposto da Pietro il Grande. Molti nobili decisero di rimanere nei loro manieri di campagna, e per migliorare l’agricoltura e l’allevamento del bestiame avevano bisogno di distruggere le abbondanti popolazioni di lupi delle foreste russe. La caccia con i cani era il modo migliore per risolvere il problema.

Possedere cani da caccia e impiegare persone per addestrarli era molto costoso. Verso la metà del XIX secolo, costava circa 1.500 rubli all’anno: allora la metà del salario annuale di un colonnello dell’esercito.

Ma quali sono le principali razze di cane russe che cacciano lupi e persino orsi?

Laika

Il Laika è un versatile cane da caccia originario della Russia. È abituato a cacciare alci, cinghiali, castori, uccelli della foresta e anatre. Dopo aver scoperto la preda, l’esemplare di Laika la blocca con latrati e non la lascia andare finché il cacciatore non si avvicina per ucciderla. Se la preda cerca di fuggire, il cane la insegue silenziosamente.

I Laika sono famosi per il loro olfatto sopraffino, la velocità e la persistenza nel cacciare le prede. Possono anche inseguire gli orsi: sono coraggiosi, rabbiosi, hanno una presa molto salda e sono molto furbi. I Laika sono anche addestrati a portare al loro padrone le prede morte più piccole, come uccelli e anatre.

Levrieri russi

Si ritiene che i segugi Borzoi, i levrieri russi, siano stati creati nel XVII secolo incrociando i saluki (levrieri persiani) con i laika russi. I levrieri russi sono fondamentali per la caccia: possono con efficacia sopraffare la preda, proprio come i laika, ma sono molto più veloci. A differenza dei saluki, che inseguono la loro preda sulle lunghe distanze nella steppa, i borzoi russi sono addestrati a prendere la preda su brevi distanze, in radure nella foresta, prima che la preda raggiunga il folto del bosco.

I loro principali punti di forza sono la vista acuta (tengono sempre d’occhio la preda), la rabbiosità e la decisione durante l’inseguimento, l’alta velocità e la capacità di saltare, così come la persistenza e il lavoro di squadra.

Torniamo a Tolstoj: “Il vecchio cane, con la pelliccia arruffata che gli pendeva dai fianchi, si diresse verso il lupo, e ora si trovava a cinque passi da lui. Il lupo, come se percepisse il pericolo, lanciò a Karai un’occhiata di sbieco, infilò ancora di più la coda tra le gambe e aumentò il passo. Nikolaj si accorse appena che qualcosa stava accadendo: Karai con un balzo repentino era sopra il lupo e rotolava con la testa su di lui in un fossato di fronte a loro”.

In questo estratto, Karai, un levriero russo, fa il suo famoso salto. A proposito, questo cane di “Guerra e pace” è ispirato a un cane della vita reale, chiamato La bestia, che visse nel tardo XVIII secolo ed era famoso per la sua capacità di catturare gli orso da solo.

Anche lo scrittore Nikolaj Leskov ne ha scritto in una delle sue storie: “Cerano cani speciali che potevano prendere un orso. Erano chiamati ‘sanguisughe’. Afferravano la bestia in modo che nessuno poteva staccarli. Quando l’orso veniva azzannato da una ‘sanguisuga’ poteva succedere che uccidesse il cane con un colpo della sua mostruosa zampa o che lo dilaniasse in due parti; ma nessuno ha visto una ‘sanguisuga’ perdere la presa e cadere viva dalla bestia.”

Segugi

Se la preda (lupo, cervo o lepre) riusciva a rientrare nella foresta, un levriero non aveva la possibilità di catturarla: questo cane velocissimo avrebbe finito per schiantarsi contro gli alberi, morendo o ferendosi, ed erano esemplari molto costosi, quindi altri cani venivano usati per cacciare nei boschi: i segugi.

In una caccia con i cani, i segugi inseguono la preda nel bosco e la fanno correre in direzione di uno spazio aperto, dove i levrieri entrano in azione e cacciatori hanno visuale per sparare da lontano.

Dopo che i segugi hanno trovato la pista della bestia, la seguono fino a raggiungerla, segnalando nel contempo la loro posizione al cacciatore abbaiando. Di solito, i cani venivano legati con strumenti speciali per formare coppie. Erano addestrati a inseguire la preda in branco e a non lasciarla andare in nessuna circostanza.

Cani da ferma

I cani da ferma venivano usati per cacciare uccelli di foresta, campo e palude. Erano spesso gli unici cani di proprietà di nobili russi poveri, che non potevano permettersi grandi battute di caccia con levrieri e segugi.

I cani da ferma usano l’olfatto per localizzare un uccello, e poi a una distanza in cui l’uccello non possa vederli o sentirli, si fermano, in attesa che il cacciatore si avvicini. Quando l’uomo è ormai a tiro, il cane balza in avanti e spaventa l’uccello appena in tempo per quando il cacciatore è pronto a sparare. Dopodiché, il cane recupera l’uccello morto.

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