Sette nuovi e inaspettati simboli della Russia

Irina Baranova
Non solo orsi e balalaika. Basta con vodka e samovar! Abbiamo deciso di proporvi dei nuovi simboli per rappresentare questo immenso paese. E abbiamo interpellato designer e giornalisti

AK-47 (Kalashnikov)

“Se dovessi scegliere un simbolo che rappresenti la Russia, sceglierei senza dubbio l’AK-47”, sostiene il designer Aleksandr Elzesser, fondatore del marchio di souvenir Heart of Moscow
Il Kalashnikov, in effetti, resta uno dei brand russi più riconoscibili in tutto il mondo.

Krushchyovka (edifici a blocchi di epoca sovietica)

Negli anni Cinquanta e Sessanta in tutto il paese sono stati costruiti edifici in cemento a pannelli. Questo è stato per molti cittadini sovietici il modello di casa più economico e diffuso.
Oggi queste abitazioni possono sembrare brutte e squallide. “Sono cresciuto all’interno di una krushchyovka in una piccola città non lontano da Mosca – racconta il designer Vladimir Lifanov -. Anni fa, durante un viaggio nell’Estremo oriente, mi sono ritrovato davanti a un modello identico di casa mia. Edifici così se ne trovano ovunque! Ed è stato in quel momento che ho capito che era questo il vero simbolo della Russia”.

Insalata Olivier (insalata russa)

Conosciuta in Italia come “insalata russa”, ma chiamata in Russia con il nome di “insalata olivier”, è il piatto simbolo delle feste, immancabile durante il cenone di capodanno. “Credo che questa insalata simbolizzi la Russia – dice Vladimir Lifanov -. All’inizio sembra non avere troppo un bell’aspetto, ma te ne innamori subito! Esattamente come avviene per la Russia”.

Cheburashka

Questo personaggio nato dalla mente di Eduard Uspensky, disegnatore di cartoni animati, morto il mese scorso, è un’icona per intere generazioni di bambini sovietici e russi. “Questo animaletto goffo e peloso, dalle grandi orecchie, rappresenta la sincerità e l’onestà che possono vincere il male”, racconta il critico Konstantin Milchin della rivista Expert. La popolarità di Cheburashka è davvero senza tempo: apparso per la prima volta nel 1966, è stato la mascotte delle Olimpiadi di Sochi del 2014.

Lo scialle russo

Da Orenburg alla Regione di Mosca, in vari angoli del paese si possono trovare bellissimi modelli di scialle realizzati a mano. Si basano tutti sulla lavorazione artigianale, che affonda le proprie radici in tempi antichi. Gli stilisti contemporanei, come Denis Simachev, partono da questa tradizione per rivisitarla in chiave moderna.

Sputnik

Questa parola, che in russo significa “satellite”, è entrata a far parte anche della lingua italiana o inglese. Ciò dimostra quale enorme traguardo è stato raggiunto dalla Russia con il lancio del primo satellite artificiale, mandato in orbita nel 1957.

Valenki

“Gli stivaletti in feltro tipici della Russia sono il miglior simbolo di questo paese – sostiene Vladimir Lifanov -. Perché? Perché, come ben sappiamo, la Russia è un paese enorme. Ma con i valenki ai piedi si può andare ovunque, anche nelle terre più gelide”.
Forse i valenki non saranno calzature che incrocerete facilmente nel centro di Mosca, ma di sicuro le troverete ai piedi di molte persone nei villaggi di provincia.

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