Le undici migliori battute sulla Russia dei comici dell’English Moscow Comedy

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TOMMY O'CALLAGHAN
La scena satirica in lingua inglese di Mosca è viva e vegeta più che mai, e ora comprende improvvisazioni, panel show, podcast e eventi settimanali di stand-up. Ecco alcune delle battute che ci sono piaciute di più (tra i comici c’è anche un italiano)

“La gente mi chiede sempre, ‘John, perché la Russia? Perché non l’Europa o l’America? “A dire la verità, sono venuto qui perché ho letto una statistica secondo cui le donne qui sono nettamente più numerose degli uomini, una roba tipo 60 contro 40 per cento, e ho pensato: ‘Diamine, questi sì che sono dei bei numeri.’”

Così sono arrivato qui e il mio primo giorno sono andato in metropolitana alle 6 del mattino (è normale per noi africani), sperando di incontrare alcune russe. Sono arrivato lì e non vedo nient’altro che folle di babushki, che trasportano queste strane borse con le ruote. Non so dove stessero andando, ma ce n’erano così tante, era come se ci fosse una specie di conferenza di babushki in città. Ho solo pensato, ‘Cazzo, sono queste le donne che costituiscono il 60%?’”.

 - John Knight (Namibia)

“È molto pericoloso che il nome del supermercato dove vai più spesso, Perekrestok, sia così simile a Perestrojka. Quando dici ai russi che devi andare alla Perestrojka perché hai finito il cibo, diventano molto confusi.”

 - Cristiano Righi (Italia)

“In Italia, sono un ragazzo normale. Ma in Russia, sono un italiano, il che significa automaticamente che so cantare, cucinare, e faccio l’amore da dio… Il giorno della mia prima lezione di italiano, la mia prima studentessa entrò in classe mentre stavo imprecando al telefono, e dicevo ‘Vaffanculo! Vaffanculo!’ Sono rimasto scioccato, e ho iniziato a scusarmi a più non posso, ma lei mi guardava come se avessi letto dei versi di poesie e con gli occhioni sgranati sembrava pregarmi: “No, per favore, continua! È così bello.’”

- Cristiano Righi (Italia)

“Proprio come dappertutto, il fatto di essere un giullare non aiuta in Russia. Quando stavo cercando di affittare un appartamento, il padrone di casa mi ha chiesto: “Comico. È una professione seria?”. Ho risposto, “Sì, beh, l’ultima volta che ho fatto uno spettacolo, nessuno ha riso.” Non mi ha dato l’appartamento”.

 - Igor Mondae (Croazia)

“È impossibile trovare l’amore a Mosca. È vero. Sono in una vera relazione a lunga distanza moscovita: la mia ragazza vive a Rechnoj Vokzal e io vivo a Novije Cherjomushki: ovvero a una distanza di oltre 50 chilometri. Ci parliamo su Skype a volte. Le chiedo: ‘Verrai a trovarmi questo fine settimana?’, E lei dice ‘No, è troppo costoso, e probabilmente ho bisogno di un visto.’ Ci siamo promessi di non far passare più di tre settimane senza vederci, ma in realtà, io ho la vedo da più di un mese.”

- Denis Nikolin (Russia)

“Mi ci è voluto un po’ per abituarmi alle scuse russe. In Italia, una scusa normale per essere in ritardo è qualcosa sul traffico, sul non aver sentito la sveglia, quel genere di cose. Una volta uno studente ha cancellato una lezione da me qui perché “griby poshli” (“sono nati i funghi”). Quindi non era nemmeno un eufemismo. Sono stato disoccupato per due settimane perché tutti i miei studenti erano fuori, alle loro dacie, a raccogliere funghi”.

- Cristiano Righi (Italia)

“Hanno reso la metropolitana multilingue un paio di anni fa, ma non so se ve ne siete resi conto, annunciano le stazioni in modo diverso in inglese, a seconda di dove ti trovi. Se sei in centro, per esempio, dicono “Stazione Lubjanka”. Al di fuori del centro, tuttavia, sentirete: “Questo è Konkovo”. Vedete la differenza? ‘Stazione Lubjanka’ è un’informazione. ‘Questo è Konkovo’ è una minaccia”.

- Igor Mondae (Croazia)

“In Gran Bretagna, fanno battute strane, scherzano sulle cose che non abbiamo qui in Russia: la crema spalmabile Marmite, la classe media, le elezioni, quel genere di cose”.

- Denis Nikolin (Russia)

“La gente qui è brutale, amici. L’altro giorno ho comprato una patata per me, e la cassiera mi ha guardato come dire, ‘È tutto?’ Poi ha preso la patata e ha urlato a tutto il negozio, ‘Ehi, guardate tutti: questo ragazzo ne sta prendendo solo una patate per se stesso! Che sfigato!’

E la storia non è mica finita lì. Si è sporta verso di me con grande serietà e ha detto: ‘Davvero, amico mio, tu sei single? Mia figlia è una bella ragazza uzbeka, sta cercando un marito, tu sei proprio il suo tipo.’ Non ha accettato le mie proteste, e l’ha chiamata. Dovevo stare seduto lì pazientemente mentre sua figlia faceva una piroetta per me. Ho cercato di respingere l’offerta educatamente, al che mi ha detto, ‘Fai come vuoi, goditi la tua patata, da solo, allora!’ Ho pianto per tutta la strada fino a casa. “

 - Igor Mondae (Croazia)

“Stavo cercando di iscrivermi alla palestra qui, e la donna dietro la scrivania mi ha chiesto il mio otchestvo, o patronimico, che è come un secondo nome tratto dal nome di tuo padre. Le ho detto che non ne avevo uno, così mi ha guardato con commiserazione e mi ha detto: “Oh, poverino!”

- Cristiano Righi (Italia)

“La gente dice che Mosca è diventata più sicura ma non ne sono così sicuro. Posso ancora andare da qualcuno sulla Piazza Rossa, indicare il Mausoleo e dire loro: ‘Ehi, volete vedere un cadavere?’”

- Denis Nikolin (Russia)

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