Tre choc culturali che prova chi va in Russia come studente in scambio

Aleksandr Kislov
Questo non è l’Erasmus a Barcellona! Studiare in una università russa vuol dire doversela sbrigare con una burocrazia onnipresente, non riuscire a trovare quasi nessuno che parla inglese e ricevere pochi sorrisi. Ma poi, rotto il ghiaccio, vi innamorerete di questo Paese e della sua gente

Trasferirsi in un nuovo Paese e doversi adattare a un nuovo ambiente di studio non è mai facile, ma il sistema educativo russo è una sfida particolarmente difficile. Quando si tratta di accogliere gli studenti internazionali, la Russia non è Amsterdam o Barcellona.
Per la maggior parte delle università locali, gli studenti stranieri sono un concetto relativamente nuovo. Sempre più Paesi di tutto il mondo stanno mettendo in piedi programmi di scambio studentesco con la Russia, le università stanno diventando sempre più internazionali, ma la vita in esse rimane, nella maggior parte dei casi, in gran parte “molto russa”.
Queste sono alcune delle più comuni esperienze di choc culturale che gli studenti stranieri affrontano in questo Paese apparentemente strano, e alcuni consigli su come superarle. 
Nessuno sembra parlare inglese

Uno dei primi choc culturali che ogni straniero incontra in Russia è il numero limitato di persone che parlano inglese. In alcune università, anche le persone che lavorano nell’ufficio degli studenti internazionali possono avere capacità di comunicazione in inglese molto limitate.
Se tu, come molti degli studenti in scambio che vengono in Russia, non hai mai studiato il russo prima, o se la tua conoscenza consiste solo in poche parole chiave e frasi elementari, la barriera linguistica potrebbe essere una grande sfida, ma non lasciarti scoraggiare!
Quello che dovresti fare è cercare qualcuno, preferibilmente un collega studente russo, che ti aiuti a stabilirti nel mitico obshaga (il dormitorio) e ad accompagnarti lungo tutte le procedure importanti che dovrai fare al tuo arrivo.
Se non conosci nessuno che possa aiutarti, devi verificare se la tua università ha una filiale ESN (Erasmus Social Network) o un’associazione studentesca simile che mira ad aiutare gli studenti internazionali.
Quando Li, uno studente del Master cinese in Politiche pubbliche, venne per la prima volta a Mosca, non conosceva una sola parola di russo. Dopo un mese, sapeva alcune semplici parole e frasi, ma dice che la chiave per cavarsela è stata la tenacia: “Potrebbe sembrare un po’ orribile, ma quando le persone non riuscivano a capirmi, andavo avanti e parlavo inglese fino a quando non mi lasciavano in pace o si facevano coraggio e provavano a comunicare anche loro in inglese.”
Se tutti i tentativi falliscono, basta armarsi di un’app di traduzione o provare a farsi capire con i gesti, del resto gli italiani in questo sono maestri indiscussi. 
L’incubo burocratico russo

L’Unione Sovietica era nota per le sue procedure burocratiche da incubo; fastidiose scartoffie, interminabili file d’attesa e scortesi funzionari. Questo capitolo della storia russa potrebbe essere chiuso da tempo, ma sfortunatamente, molto poco è cambiato nella macchina burocratica del Paese.
In effetti, il tuo primo paio di settimane in Russia probabilmente ti sembrerà una caccia al tesoro, con compiti come l’interminabile riempimento di moduli e la corsa avanti e indietro tra varie segreterie universitarie e uffici della pubblica amministrazione. Il tuo unico premio è l’onore di dover portare 17 diversi bumazhki (piccoli pezzi di carta) nel tuo portafoglio, tutti di vitale importanza per la tua sopravvivenza e lo stato legale nel Paese.
Daria, studentessa di giurisprudenza bulgara all’Università Statale di Mosca “Lomonosov”, vive in Russia da oltre 5 anni, ma ancora non si è abituata alla burocrazia russa. “Non c’è modo di sfuggire a questo, c’è sempre qualche spravka (certificato) o qualche altra documentazione da ottenere, e ci vuole sempre molto più tempo del dovuto.”
Avere a che fare con tutto questo potrebbe farti venire voglia di prenotare il primo volo per tornare a casa, ma non farti prendere dal panico, sembra molto più spaventoso di quanto non sia in realtà. La chiave per avere tutta la documentazione in ordine è prepararsi con pazienza, segnarsi le scadenze e gli orari di apertura degli uffici e, soprattutto, rifarsi sempre per tempo.
Un ultimo consiglio: una volta ottenuti tutti i documenti, non perdeteli, perché farli riemettere è due volte più faticoso.

La freddezza russa (no, non stiamo parlando del clima)

Quando la gente dice che la Russia è un Paese freddo, spesso non sta solo facendo riferimento al duro clima siberiano. La Russia si colloca sistematicamente in alto negli indici dei “Paesi meno amichevoli del mondo”, e l’apparente freddezza della sua gente viene spesso citata come uno dei principali fattori.
Per Rachel, una studentessa americana in scambio presso la Scuola superiore di economia a Mosca, questo ha rappresentato una grande differenza culturale. “Quando arrivai in Russia sapevo che le persone non sarebbero state così calde o loquaci come gli americani”, dice, “ma la cosa più strana per me è il fatto che le persone non chiedano mai scusa quando ti sbattono addosso per la strada!”.
In effetti, è difficile non notare certe tendenze nei primi incontri con gli studenti russi: nessuno ti saluta o ti sorride nei corridoi dell’università, nessuno fa chiacchiere in classe, anche alle feste le persone rimangono principalmente nei loro piccoli gruppi di amici…
“I russi sembrano freddi, indubbiamente, e gli stereotipi che abbiamo in Occidente contribuiscono decisamente a questa immagine”, dice Boris, uno studente franco-serbo in scambio a San Pietroburgo. Se tutti questi stereotipi possono sembrare giustificati a prima vista, in realtà non è altro che una semplice facciata. Nel corso della sua travagliata storia, al popolo russo sono state date molte ragioni per diffidare degli estranei, motivo per cui raramente le persone sorridono agli sconosciuti o iniziano conversazioni con persone per la strada. Non è che siano freddi o scortesi, semplicemente non si fidano facilmente.
Se questo può sembrare un ambiente difficile per uno straniero per fare nuove amicizie, vale sicuramente la pena fare uno sforzo extra, affermano sia Rachel che Boris. “In un certo senso, rompere il ghiaccio è una sfida stimolante”, dice Boris, “perché una volta che i russi si aprono a te, hai fatto amicizia per tutta la vita.”

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