I Matusalemme russi: come si fa a vivere più di 120 anni?

Nel Caucaso e nel Sud della Russia abbondano i longevi. Ecco i tre casi da record. Cosa mangiano? Dove vivono? Che abitudini hanno queste persone che hanno vissuto da Rasputin a Putin?

Tanzilija Bisembeeva, 122 anni
Profonda provincia russa. Regione di Astrakhan. Piccolo villaggio di Islamgazy (circa 1.400 chilometri a sud di Mosca). Un paio di anni fa questo posto sperduto si è guadagnato le prime pagine dei giornali per il centoventesimo compleanno della kazaka Tanzilija Bisembeeva, che lo scorso 14 marzo ha festeggiato le 122 primavere.

Tanzilija è nata nel 1896 nell’Impero russo. Il suo primo marito l’ha perso al fronte nella Seconda guerra mondiale e il loro unico bambino morì durante la prima infanzia. Quando la guerra finì lei aveva 49 anni e non aveva più né una famiglia né figli. Ma ecco che le venne fatta un’insperata proposta di matrimonio da un anziano kazako. Lei accettò e dette alla luce tre figli, quando aveva già, rispettivamente, 53, 54 e 57 anni! Per di più tutti i parti avvennero in casa, senza particolari aiuti medici, e, a quanto dicono i parenti, la prima volta che ha avuto bisogno di un medico è stato a 100 anni compiuti.
“Nella sua vita la mamma ha visto molto: da Rasputin a Putin. Ha sempre lavorato: o nei campi o nella bakhchà (sempre un campo, ma coltivato a cocomeri, meloni o zucche, ndr)”, racconta suo figlio, Shintas Bisembeev. La differenza tra Tanzilija e il più giovane membro della famiglia è di 119 anni. Adesso ha 10 nipoti, 24 bisnipoti e 2 trisnipoti. Ormai non esce più in strada, ma si muove ancora da sola dentro casa, ama seguire le notizie mondiali e mangia solo prodotti naturali. A proposito, in questa zona della Russia le condizioni devono essere proprio buone: altri 71 residenti della Regione di Astrakhan hanno superato il secolo di vita.

Appaz Iliev, 122 anni
Anche questo nonnetto longevo è nato nel 1896, persino qualche giorno prima di Tanzilija: il 1º marzo. Abita nel Caucaso, nella Repubblica di Inguscezia e si chiama Appaz Iliev.

Il suo villaggio, Guli, è appollaiato sui monti e lui, in tutta la vita, è sceso a valle solo due volte: “È andato giù solo per combattere, ai tempi della Rivoluzione, con i Bianchi, contro i Bolscevichi, e poi al fronte, nella Seconda guerra mondiale. Ma direttamente da là lo deportarono in Kazakistan”, racconta Akhmet, suo nipote.
Nella sua lunga vita Appaz non ha mai provato né una sigaretta né un goccio d’alcol. Mangia verdura solo se proviene dal suo orto, latticini freschi, carne freschissima, e beve acqua di fonte. A proposito, ha ancora in bocca tutti i suoi denti e non prende nessuna medicina (ma si lascia fare i vaccini).
Questo vecchio montanaro ha 8 figli, 33 nipoti, 34 bisnipoti. È sopravvissuto a due mogli e ha già seppellito tre figli. Fino a cinque anni fa andava ancora a cavallo per dirigere il suo gregge di animali. Ora si limita a tagliare l’erba e a spalare il letame, reggendosi agli attrezzi come fossero una gruccia. A marzo scorso è andato a votare alle presidenziali. Se gli chiedete quale sia stato il più grande insegnamento della vita, risponde che “gli uomini diventano buoni, solo se tu vedi in loro qualcosa di buono”.

Nanu Shaova, 127 anni
Ad oggi si tratta della cittadina russa più anziana, anche se precisamente non si sa quando sia nata (a parte l’anno). Sul passaporto ha scritto 0/0/1890. A quell’epoca non esistevano ancora i certificati di nascita e al momento della concessione del suo primo documento nessuno si ricordava più la data precisa.

Nata nel Caucaso, nella Repubblica di Cabardino-Balcaria, quando ha compiuto 125 anni ha ricevuto gli auguri del presidente Vladimir Putin, e a marzo scorso è stata l’elettore più anziano di Russia alle presidenziali. “Tutti devono, con consapevolezza e responsabilità, andare a svolgere il proprio dovere civico; non bisogna pensare che i nostri voti non contino nulla”, ha detto prima di infilare la scheda nell’urna.
Nanu ha 5 figli, 14 nipoti e 21 bisnipoti. Ha passato tutta la vita nel villaggio di Zajukovo e ha lavorato a lungo nel locale kolkhoz. Il suo primo marito morì al fronte, il secondo l’ha seppellito nel 1982. I suoi nipoti dicono che ama da impazzire le caramelle, il burro, il tè dolce e beve l’ajran. Non mangia mai niente dopo le 6 di sera. Finora cammina bene e ha un buon udito, ha problemi solo con la vista.

In generale, in Russia si sta alzando l’aspettativa di vita, tradizionalmente più bassa che in Occidente. Ecco i dati

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