Karina Kozlova, 14 anni, è l’unica studentessa del remoto villaggio di Pojakonda, 1.550 chilometri a settentrione di Mosca, nella nordica regione di Murmansk. E il problema è che il suo villaggio (78 abitanti al censimento del 2010, di cui una cinquantina impiegati in un centro di studi ecologici dell’Università di Mosca che sorge a 15 chilometri di distanza, e dove lavorano anche i suoi genitori) non ha una scuola. Quindi, per poter studiare, deve sempre prendere un treno per la vicina cittadina di Zelenoborskij (5.700 abitanti). Ma ecco che i primo dicembre scorso il treno con cui era solita tornare dopo le lezioni viene soppresso, mettendo a rischio la sua istruzione.
“Non ci sono autobus per Zelenoborskij. C’è un treno serale per tornare, ma è troppo tardi. Un taxi costerebbe 1.000 rubli (14 euro) per la corsa ogni giorno. Non abbiamo tutti questi soldi”, ha detto sua madre.
Così, Irina Ageeva, capo del dipartimento dell’istruzione locale, ha fatto appello alle Ferrovie russe con la richiesta di ripristinare una sosta a Pojakonda in un orario comodo per Karina. E ci è riuscita. Ora il treno a lunga percorrenza Murmansk-San Pietroburgo fa una sosta speciale solo per lei, arrestando la corsa per un minuto nella minuscola stazione di Pojakonda. Questo sì che è un servizio pubblico!
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