Ronzante presenza fissa della vita contadina, la mosca non poteva che essere protagonista di tanti modi di dire e proverbi, tanto in russo quanto in italiano.
Non sempre le espressioni coincidono nelle due culture, e in certi casi si può rimanere confusi. Ecco un breve compendio:
Quando in russo si parla di “mosche bianche” (“белые мухи”; “bélye mukhi”) ci si riferisce alla “prima neve”. Ad esempio si dice “До белых мух” (“Do bélykh mukh”), ossia “Fino alla prima neve”.
Quando si dice “Crepano le mosche” (“Мухи дохнут”; “Mukhi dókhnut”) si intende che la situazione è noiosissima. Potremmo tradurlo con “Che noia!” o “Che barba!” o con altre espressioni più colorite.
Quando un russo ti chiede “Quale mosca ti ha morso?” (“Какая муха тебя укусила?”; “Kakája mukha tebjá ukusíla”) vuole sapere, un po’ polemicamente, cosa ti abbia fatto tanto arrabbiare. Ricorda un po’ l’italiano: “Cosa ti ha fatto saltare la mosca al naso?”.
Coincidono poi perfettamente nelle due lingue queste espressioni:
“Делать из мухи слона” (“Délat iz mukhi slona”) = “Fare di una mosca un elefante”
“Мрут как мухи” (“Mrut kak mukhi”) = “Muoiono come le mosche”
“Он и мухи не обидит” (“On i mukhi ne obídit”), ossia “Non offende neanche un mosca”. Che equivale a “Non farebbe del male a una mosca”;
“Cлышно, как муха пролетит” (“Slyshno, kak mukha proletit”), ossia “Si sente come vola una mosca”. È chiaro che è l’omologo di “Non si sente volare una mosca”.
Non ci resta che l’espressione “Быть под мухой” (“Byt pod múkhoj”), ossia “Essere sotto la mosca”. Significa “essere brillo”, “aver alzato troppo il gomito”.
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