Per una persona che non parla russo, può sembrare che i russi comunichino continuamente alzando la voce; in modo aggressivo. A molti pare che l’atmosfera sia tesa al limite di una rissa che sta per iniziare. Guardate senza sottotitoli questo estratto dal film “О чём говорят мужчины”/ “What Men Talk About”. Sembra spaventoso, vero?
In realtà, questi sono amici che discutono semplicemente di quei comportamenti delle donne che per loro sono incomprensibili, come ad esempio perché non rispondono mai al cellulare lasciandolo sepolto tra mille cose in borsa o perché mangiano sempre dal tuo piatto al ristorante, decidendo che quello che hai ordinato tu gli piace di più di quello che hanno ordinato loro.
Ed ecco un altro estratto di questo film russo. Qui, dietro a un suv nero, due uomini seri in giacca e cravatta fumano nervosamente. Di cosa pensate che stiano discutendo così rabbiosamente?
Non ci crederete, ma di un problema di fisica, che è stato assegnato al figlio di uno dei partecipanti a questo dialogo!
I madrelingua delle lingue dell’Europa occidentale probabilmente prestano attenzione all’abbondanza di consonanti fricative sibilanti e fricative palatali: questa caratteristica fonetica è tipica di molte lingue slave (la ragione più probabile individuata dai linguisti per spiegare questo fatto è il tentativo di replicare i suoni della natura).
Non mancano i meme sulle consonanti russe:
Tuttavia, né la lingua polacca, né quelle ceca o serba sembrano così spaventose per chi non parla russo, anche se la loro fonetica ha molte combinazioni sonore simili. I russi definiscono persino il polacco “la grande sibilante”, parafrasando la definizione della lingua russa, “grande e potente”, data dallo scrittore russo Ivan Turgenev alla fine del XIX secolo.
“Quando le lingue non sono vicine alla propria ed è difficile comprendere il significato di ciò che è stato detto, ti concentri sulla forma”, afferma la linguista Tamara Grigoreva dell’Accademia russa di economia nazionale e pubblica amministrazione. “Apparentemente, ancora oggi, il russo è la lingua del regime sovietico, che è stato così influente da fare ancora paura paura”. In una canzone del gruppo rock “Alisa”, “Nebo slavjàn” (“Il cielo degli slavi”) c’è persino un verso del genere: “инородцам кольчугой звенит русская речь”(“inoródtsam kolchugój zvenìt rùsskaja rech”): “per i forestieri la lingua russa ha il suono dell’armatura”.
Il culturologo Mikhail Kazinik ritiene che la percezione della lingua russa da parte degli stranieri vari notevolmente a seconda dell’argomento che viene discusso. “Se i russi parlano di fare benzina alla macchina si percepisce tutto un ‘prr’, ‘trrr’, ma quando parliamo di amore è tutto un ‘lju lju’, ‘lja lja’”, ha detto parlando in onda su un programma radiofonico a Chicago. “La nostra lingua ha livelli tali che, forse, nessuna lingua del mondo conosce. Ed è molto facile da percepire attraverso la poesia”.
E la verità è che il russo sembra completamente diverso: melodico, romantico, musicale, quando si inizia a leggere qualche poema sulla natura o sull’amore. E non importa che tipo di combinazioni sonore ci siano, solo le emozioni che provi quando pronunci queste o quelle parole sono importanti.
Ad esempio, nella poesia “Neznakomka” (“La sconosciuta”) di Aleksandr Blok (1880-1921), praticamente in ogni parola ci sono fricative, “щ”, “ч”, “ж”…, ma sembra forse spaventosa?
Lo scrittore satirico e attore comico russo Mikhail Zadornov (1948-2017) una volta ha ironicamente osservato che la lingua russa serve a esprimere emozioni, mentre le lingue europee servono a esprimere azioni. I russi, anche se sembrano freddi (e non sorridono mai, come sappiamo dai film di Hollywood), in realtà, sono molto emotivi. Trasmettono i loro sentimenti attraverso la pronuncia: le stesse parole possono sembrare completamente diverse. E qui è importante non solo il modo in cui chi parla trasmette queste emozioni, ma anche il modo in cui il destinatario le interpreta.
“Come linguista, penso che chi parla lingue diverse può percepire il russo in modi diversi”, afferma Tamara Grigoreva. Inoltre, la percezione della lingua cambia in meglio se una persona inizia a impararla.
L’argentino Nicolas Font dice “per me, il russo ora è molto piacevole e con molti suoni interessanti, anche se a volte resta difficile capire le singole frasi”. L’americano John Varoli crede che il russo “abbia un suono duro ma anche melodico”.
Andras Karpati, ungherese, definisce lo studio del russo “una sfida”, ma più a lungo lo si studia, più si apre all’orecchio “il suo suono equilibrato e bello”.
Le nostre risposte alle vostre domande sui russi che non avete mai avuto il coraggio di porre
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email