Man mano che si avanza nello studio del russo, si scopre la profonda bellezza di questa lingua… e la complessità delle sue regole grammaticali! Il guanto di sfida ovviamente va raccolto con determinazione, consapevoli che ogni idioma porta con sé un bagaglio più o meno eterogeneo di difficoltà, soprattutto per chi proviene da una “radice linguistica” diversa da quella slava. Uno degli ostacoli che si ritrovano ad affrontare gli studenti di russo, sta nella comprensione della differenza tra “russkij” e “rossiyanin”.
Vi sarete accorti anche voi che la parola italiana “russo” può essere tradotta in due modi diversi: русский (“russkij”) e россиянин (“rossiyanin”). Due termini con accezioni ben diverse. Ma qual è la differenza?
Russkij (al plurale “russkie”) fa riferimento all’etnia: chiunque sia di etnia russa, ovvero un gruppo etnico slavo orientale, si definisce “russkij” (gli altri slavi orientali sono ucraini e bielorussi). I russi etnici costituiscono la maggioranza della popolazione russa (circa l’80%).
“Rossiyanin” invece (“rossiyane” al plurale, “rossiyskij” l’aggettivo) si riferisce a qualsiasi cittadino della Russia. Pertanto un “rossiyanin” può essere etnicamente non russo, come nel caso di tatari, yakuti e daghestani (ricordiamo che esistono più di 190 etnie che vivono in Russia, come vi abbiamo spiegato qui). Pur non essendo russi, sono ugualmente “rossiyane”, dal momento che godono della cittadinanza di questo paese. Insomma, una differenza simile a quella che c’è tra “inglese” e “britannico”.
Al resto del mondo ovviamente non sembra importare molto questa differenza, che viene chiarita semplicemente aggiungendo la parola “etnico/etnia” quando si vuole specificare la nazionalità di un cittadino russo. Perché allora nella lingua di Tolstoj si utilizzano ancora oggi questi due termini?
La parola “rossiyanin” è stata utilizzata soprattutto negli anni Novanta, dopo il crollo dell’URSS. In epoca sovietica, l’aggettivo “sovietico” (“sovetskij”) veniva applicato a tutte le nazioni sotto il governo dell’URSS. Quindi una persona poteva poteva essere etnicamente russa, ucraina, georgiana… ma in generale erano tutti sovietici.
Quando l’Unione Sovietica cessò di esistere, la Russia moderna continuò a essere un paese multinazionale; perciò il governo pensò che sarebbe stato appropriato coniare una parola che abbracciasse tutte le nazionalità (il termine “russkij” suonava infatti un po’ troppo limitativo etnicamente).
“L’idea alla base della parola ‘rossiyskij’ non è quella di sostituire i nomi storici delle nazionalità russe: nessuno auspica ciò! Ma questo termine può rivelarsi - e lo sta già facendo - un sostantivo appropriato per una nazione civile”, ha spiegato il politologo Viktor Pirozhenko al giornale Izvestiya. Si potrebbe dire che “rossiyanin” e “rossiyskij” sono due termini che vengono utilizzati prevalentemente in contesti ufficiali.
In sintesi, se vi state riferendo al concetto di “russo” come “persona che appartiene allo Stato russo”, allora dovrete utilizzare la parola “rossiyskij”, che fa riferimento al governo, alla cittadinanza, al sistema politico e così via. Nella maggior parte degli altri casi, la scelta della parola “russkij” sarà una buona opzione.
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