Restaurano dipinto di Lenin e dal retro della tela emerge un altro ritratto

Il ritratto di Lenin celava sul retro il dipinto dello zar Nicola II.

Il ritratto di Lenin celava sul retro il dipinto dello zar Nicola II.

: ufficio stampa
L’eccezionale scoperta è stata fatta dagli specialisti dell’Accademia artistica Stieglitz di San Pietroburgo: per quasi un secolo la parte posteriore dell’opera ha celato il ritratto dello zar Nicola II, nascosto dalla figura del padre della rivoluzione

Durante i lavori di restauro di un ritratto di Lenin, realizzato 90 anni fa da Vladislav Izmailovich, è venuto alla luce un dipinto raffigurante lo zar Nicola II nella parte posteriore del quadro. Per quasi un secolo il ritratto dell’imperatore russo era rimasto nascosto dietro la figura di Lenin.

“Questo enorme ritratto ‘a due facce’, dipinto da due artisti diversi durante diversi regimi politici, è un fenomeno unico, senza paragoni nella storia”, hanno commentato a Rbth dall’Accademia artistica Stieglitz di San Pietroburgo, che sta lavorando al restauro dell’opera.

Proprio all’Accademia artistica Stieglitz infatti nel 2013 il Museo Russo aveva inviato il quadro per i lavori di restauro. Le due opere saranno ora esposte al Museo di Arte Applicata di San Pietroburgo a partire dal 30 novembre.

Fonte: ufficio stampa
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La storia di questo “doppio” ritratto ebbe inizio nel 1896, quando il pittore Ilya Galkin, che in diverse occasioni aveva ritratto i membri della famiglia zarista, realizzò un enorme e maestoso ritratto dello zar Nicola II, grande 280x184 centimetri. Era l’anno della sua incoronazione, e il quadro venne realizzato per la sala riunioni della Scuola Commerciale di Petrovskij.

Dopo la rivoluzione del 1917, l’edificio che ospitava la Scuola Commerciale venne trasformato in una scuola normale. E gli storici ritengono che nel 1924, dopo la morte di Lenin, Vladislav Izmailovich decise di coprire con diversi strati di tempera il ritratto dello zar, dipingendo sul retro il leader della rivoluzione.

Il dipinto di Lenin rimase affisso nella sala riunioni della Scuola per moltissimi anni, fino a quando la direzione decise di farlo restaurare. “È curioso - hanno fatto notare dall’Accademia -, che la posizione della testa di Lenin coincida con quella della testa dello zar”.

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