Inaugurato a Mosca monumento al principe Vladimir, ma Kiev si irrita

Il nuovo monumento al principe Vladimir installato vicino al Cremlino di Mosca.

Il nuovo monumento al principe Vladimir installato vicino al Cremlino di Mosca.

: AP
La nuova statua ha scatenato dure reazioni da parte dell’Ucraina, che accusa la Russia di “ibrida attribuzione” della storia

La collocazione della statua al principe Vladimir nel cuore di Mosca ha attirato l’attenzione del Presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko. “In questi giorni al Cremlino, accanto alle spoglie insepolte di Vladimir Lenin, è stato inaugurato un altro monumento, quello consacrato al nostro primo apostolo della cristianità, a Vladimir, principe di Kiev. Si tratta dell’ennesimo tentativo di ibrida attribuzione della nostra storia”, così Poroshenko ha commentato venerdì 8 novembre l’installazione del monumento alto 24 metri dedicato al principe kieviano.

Il monumento al principe Vladimir, collocato in Piazza Borovitzkaya a Mosca, non lontano dal Cremlino, è stato inaugurato il 4 novembre. Alla solenne cerimonia erano presenti i massimi vertici del Paese e della Chiesa ortodossa russa. Inaugurando il monumento, il Presidente Vladimir Putin ha dichiarato che “questa scelta della fede ortodossa è stato il comune terreno spirituale che ha unito i popoli di Russia, Bielorussia e Ucraina”. Putin ha inoltre aggiunto che il principe Vladimir è un santo particolarmente venerato, e anche un uomo di Stato e un combattente, nonché il fondatore spirituale dello Stato russo.

Il principe Vladimir, si legge nel sito della Chiesa ortodossa russa, è venerato come santo e apostolo per la sua opera di diffusione della fede cristiana. Il culto di Vladimir, che ha governato dapprima a Novgorod e poi a Kiev alla fine del X secolo, è molto diffuso in Russia. Negli anni del suo governo lo Stato anticorusso - la Rus di Kiev - si è notevolmente consolidato ed espanso e ha accolto il cristianesimo di rito bizantino

Un “gentile richiamo” da Kiev

La reazione emotiva delle autorità ucraine alla collocazione del monumento dedicato a Vladimir si è manifestata a distanza di alcune ore dalla cerimonia di Mosca. Nell’account Twitter ufficiale dell’Ucraina sono state pubblicate le fotografie di un altro monumento a Vladimir, quello di Kiev, con una nota in inglese: “Non dimenticate qual è il vero monumento al principe Vladimir. Fu Kiev a portare la fede cristiana ortodossa alla Rus e questo è il nostro gentile richiamo alla Russia”. Il monumento dedicato al principe di Kiev era stato eretto ancora all’epoca dell’Impero russo, nel 1853.

Il monumento al principe Vladimir a Kiev, in Ucraina. Fonte: Alamy / Legion-MediaIl monumento al principe Vladimir a Kiev, in Ucraina. Fonte: Alamy / Legion-Media

La reazione della Russia non si è fatta attendere: “Un richiamo all’Ucraina: il principe Vladimir ha unito le nostre genti grazie alla fede ortodossa, mentre voi strumentalizzate la sua figura per fomentare l’odio tra noi”, si legge nel comunicato subito apparso nell’account Twitter della Russia.

La scelta europea del principe ucraino

La posizione del governo ucraino in questa diatriba storica scaturisce dal fatto che Vladimir era principe di Kiev e la sua origine determinerebbe quindi il suo rapporto diretto con l’Ucraina. Come ha tenuto a puntualizzare Poroshenko, è “nostro”, è un principe ucraino. Inoltre ormai da almeno due anni Vladimir viene considerato il “fondatore dello Stato medievale della Rus-Ucraina”. Nel febbraio 2015 Poroshenko ha firmato un provvedimento finalizzato a consacrare la memoria del principe kieviano proprio in quest’ottica. Tuttavia, è noto che la parola “Ucraina”, nella sua accezione geografica, viene per la prima volta menzionata negli annali  del 1187, oltre un secolo e mezzo dopo la morte del principe.

La tesi sulla creazione di uno “Stato europeo della Rus-Ucraina” da parte di Vladimir, Poroshenko l’ha rafforzata qualche tempo dopo, definendo la decisione del principe di cristianizzare la Rus come una “scelta europea”. Non si sarebbe trattato quindi solo di una scelta culturale e politica, bensì europea poiché, come ha dichiarato il Presidente ucraino, “l’intera Europa allora era già cristiana […]”.

La diatriba storica

Il fatto che Vladimir abbia regnato come principe di Kiev, per il governo ucraino significa che egli appartiene solo all’Ucraina e non è affatto legato alla Russia. L’entità statuale russa di Kiev trae origine dall’Orda, il potentissimo regno medievale tataro-mongolo. Sempre dall’Orda alcuni secoli dopo si è sviluppato il Principato di Vladimir, che dopo la caduta di Kiev intorno alla metà del XII secolo ha esercitato la sua supremazia sugli altri principati russi dando poi vita al giovane Stato della Moscovia.

In questa diatriba storica la parte russa pone a sua volta l’accento sull’entità statuale che i principati di Vladimir e Mosca sono riusciti a preservare, costituendo alla fine uno Stato russo centralizzato con capitale a Mosca. Col risultato che a quel punto Kiev ha cessato di essere uno Stato. Solo nel 1991 ha fatto la sua comparsa nel territorio dell’Ucraina uno Stato indipendente.

Posizioni divergenti

La disputa di carattere storico-politico sul nuovo monumento non ha coinvolto solo le autorità ufficiali, ma è rimbalzata anche sui social network. I sostenitori di Petro Poroshenko contestano i rapporti, a loro dire nient’affatto palesi, del principe di Kiev con l’attuale capitale della Russia. “Ma il principe Vladimir cosa c’entra con Mosca?”, si chiede Mikhail V. Petrov, che adduce un altro argomento molto popolare tra i sostenitori della teoria della Rus-Ucraina: la presenza nello stemma di Vladimir di un tridente, che compare anche nell’attuale stemma dell’Ucraina.

Chi invece non concorda con i giudizi del Presidente ucraino, come per esempio Valentina Volkova, fa notare che lo stesso Vladimir si definiva principe di tutta la Russia, senza menzionare minimamente l’Ucraina che allora neppure esisteva. Altri, come Aleks Korobov, ricordano che Vladimir era stato inizialmente principe di Novgorod (luogo che risulta alquanto difficile collegare all’Ucraina contemporanea) e che solo dopo è diventato principe di Kiev.

Tuttavia, vi sono anche commenti più concilianti: “Come si dice a Mosca: in centro abbiamo un Vladimir sdraiato, uno seduto e un altro in piedi! Dovunque si vada, a Vladimir non si sfugge, è il destino della Russia!”, ha scritto Andrej Lukachev nella sua pagina Facebook.

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