Business, il nuovo direttore ICE Mosca: “Tuteleremo i prodotti Made in Italy dall'Italian Sounding”

Dopo il mandato a New Delhi, in India, Francesco Pensabene si mette alla guida dell’Italian Trade Agency di Mosca. Obiettivi? Promuovere e incrementare l'interscambio commerciale tra i due paesi, tutelando l’originalità dei prodotti italiani

È iniziato con un’agenda ricca di eventi il mandato del nuovo direttore dell’Agenzia ICE di Mosca Francesco Pensabene, che nel novembre scorso da New Delhi (India) è arrivato a Mosca, dove ha preso il posto di Pier Paolo Celeste. Un mandato iniziato nel segno della moda, dell’innovazione e della cooperazione, scandito già da alcuni eventi come ogni anno molto attesi nella capitale russa: dalla The Best Luxury Stores Awards, alla Fiera internazionale della Letteratura Non Fiction, passando per incontri focalizzati sull’innovazione e la collaborazione tra paesi. A pochi mesi dall’inizio di questa sua avventura, Pensabene ha raccontato a Russia Beyond progetti e prossimi obiettivi.

Dall’India alla Russia: com’è stato il suo arrivo a Mosca? 

Mosca, città meravigliosa, mi ha accolto con la sua vivacità e le sue luci sfavillanti. Cercherò di scoprire ogni angolo di questa metropoli, che nasconde pezzi di storia e cultura in ogni vicolo.

Il 2019 segna il passaggio di consegne tra la precedente direzione, guidata da Pier Paolo Celeste, e quella attuale. Come valuta l’eredità lasciata da Celeste? In riferimento al lavoro svolto fino ad ora dalla precedente direzione, quali aspetti desidera portare avanti e rafforzare e cosa, invece, preferirebbe cambiare o migliorare? 

Nella guida di un ufficio come quello dell'Agenzia ICE di Mosca, Sezione scambi dell'Ambasciata d'Italia, in un mercato importante e promettente come quello russo, raccolgo un'eredità importante che mi pone nuove sfide professionali. Partendo dall'eccellente lavoro svolto dal mio predecessore, sto iniziando a programmare nuovi progetti promozionali per sostenere e incrementare l'interscambio commerciale tra i due paesi: tecnologia, innovazione, design, moda rappresentano solo alcuni dei settori del programma che desidero rafforzare.

Quali saranno gli obiettivi per il 2020? 

Ci poniamo sempre obiettivi ambiziosi. L'Italia è e deve diventare sempre più un partner privilegiato nei rapporti commerciali con la Federazione Russa, viste anche le affinità culturali e l'indiscusso apprezzamento del Made in Italy da parte degli amici russi.

Quale sarà quindi la strategia dell’ICE per favorire il business delle PMI italiane in Russia? 

Per il 2020 posso anticipare che per alcuni settori, avendo registrato negli ultimi anni segnali di rallentamento (in particolare per i beni di consumo quali la moda e l'arredamento) verranno rafforzati e individuati alcuni nuovi  progetti. La meccanica industriale resta il settore di punta delle esportazioni italiane nel mondo e in Russia che, insieme al comparto agroalimentare, continuerà a vedere importanti investimenti nella promozione.

LEGGI ANCHE: Vincenzo Trani, come un italiano è diventato uno dei protagonisti della finanza russa

Secondo Lei, potranno mai essere superate le sanzioni e le controsanzioni adottate nei confronti della Russia a seguito della crisi ucraina? La sostituzione delle importazioni (import substitution) non rischia di minare l'autenticità del Made in Italy?

Le sanzioni introdotte dall'Unione Europea nei confronti della Russia dal 2014 hanno avuto contraccolpi importanti nell'interscambio italo-russo e per ora non sembra siano state prese decisioni in sede UE per eliminarle. La reazione russa, con le controsanzioni che hanno colpito settori fondamentali dell'export italiano come l'agroalimentare e l'introduzione del massiccio programma di Sostituzione delle Importazioni avviato dal presidente Putin, certo non hanno fatto bene al nostro export. L'autenticità del Made in Italy non è però in discussione, mettiamo in campo tutti i nostri sforzi per difenderci dall'Italian Sounding e per tutelare i nostri prodotti Doc, Docg, DOP e IGP.

Come è secondo Lei lo stato delle relazioni commerciali bilaterali?

Siamo in attesa dei dati ufficiali di fine 2019. Dal nostro osservatorio, basato sui dati delle Dogane Russe, a novembre 2019 l'Italia si attesta 5° paese fornitore della Federazione e 7° paese cliente. L'interscambio totale, a novembre 2019, è stato pari a 20,5 miliardi di euro. L'import russo dall'Italia è stato pari a 8,7 miliardi di euro, con un incremento dell'8,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'export della Federazione in Italia, invece, è stato pari a 11,8 miliardi di euro, in diminuzione del 5,8%.

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Leggi di più

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie