Così qualsiasi artista può fare fortuna con Telegram

Sticker di Telegram. Fonte: Konstantin Brilevsky; Katya Zubkova

Sticker di Telegram. Fonte: Konstantin Brilevsky; Katya Zubkova

L’app di messaggistica russa offre 80 dollari per chi crea sticker originali e potenzialmente virali. Nel 2016 in pochissimi mesi 50 artisti hanno guadagnato in totale 450.000 dollari. Un’opportunità per i giovani creativi che vogliono dare visibilità alle proprie creazioni

Sticker di Telegram. Fonte: Konstantin Brilevsky; Katya ZubkovaSticker di Telegram. Fonte: Konstantin Brilevsky; Katya Zubkova

Telegram, l’app di messaggistica russa che sta facendo concorrenza a WhatsApp, si sta rivelando un vero e proprio trampolino di lancio per i giovani artisti. Al suo interno esiste infatti una comunità aperta di giovani creativi che permette a qualsiasi utente di creare i propri sticker, ovvero adesivi virtuali che in molti casi superano il concetto di semplici immagini, trasformandosi in geniali forme d’arte. “In questo modo si ha la possibilità di far conoscere la propria arte a un pubblico vastissimo, senza dover fare alcun investimento economico”, spiega Katya Zubkova, che da 15 anni si occupa di progettazione grafica e, insieme a molti suoi colleghi, ha fatto fortuna su Telegram. Il sistema offre infatti un prezzo iniziale di 80 dollari per uno sticker e gli artisti possono ricevere altre ricompense in denaro a seconda della popolarià del prodotto. Si calcola che solo tra la primavera e l’estate del 2016 più di 50 artisti abbiano guadagnato in totale 450.000 dollari.

Un’operazione che, secondo gli addetti ai lavori, non risulta particolarmente difficile visto che l’app è dotata di un apposito bot (un particolare sistema di risposta automatica che dà la possibilità agli utenti di reperire informazioni o contenuti) che semplifica la procedura.

Le storie di chi ha guadagnato attraverso gli sticker di Telegram sono molte. Fra queste, c’è quella di Konstantin Brilevskij che per anni ha lavorato come grafico freelance e web designer, dedicandosi poi a progetti di illustrazione. Per sviluppare la propria creatività Brilevskij ha lanciato un gruppo sul social network VKontakte dove metteva le sue opere incentrate su un personaggio molto pigro, un vero bradipo, a cui aveva dato il nome di “Svobodnyj ot zabot” (Senza preoccupazioni).

Quando il numero dei visitatori è iniziato ad aumentare gli è stato chiesto di creare adesivi per Telegram. Lo ha fatto e di colpo “c’è stata una reazione incredibile”.

“Avevo circa 16.000 follower su Vkontakte, dove più di 200.000 persone scaricavano i miei sticker per Telegram. Dato che le persone li usano per comunicare diventano virali in un attimo”, spiega Brilevskij.

Il successo di Katya Zubkova e del simpatico micio da lei inventato invece è arrivato ancora prima di Telegram. Ora la giovane, che ha già all’attivo due mostre al Loft Project “Piani” di San Pietroburgo, racconta che “gli adesivi sono diventati una specie di campagna pubblicitaria per ‘Il mio gatto immaginario’ e la cosa mi rende felice”. Oggi i personaggi di Katya si possono trovare anche su cartoline e calamite in vendita nelle librerie e nei negozi di souvenir di San Pietroburgo. Gli adesivi di Telegram “hanno un forte impatto sulle vendite”, racconta Zubkova.

Sticker di Telegram. Fonte: Konstantin Brilevsky; Katya ZubkovaSticker di Telegram. Fonte: Konstantin Brilevsky; Katya Zubkova

Traendo ispirazione da meme, libri, film e opere d’arte in appena un anno Konstantin Brilevskij è diventato l’autore di molte collezioni di sticker per Telegram. L’ultimo arrivato, Lazy Panda, riprende il tema della pigrizia del suo “Senza preoccupazioni” ma in versione inglese ed è stato scaricato da un milione e mezzo di persone, come ha scritto Brilevskij sulla sua pagina di Vkontakte.

“A volte ricevo un ordine per un nuovo set di adesivi e così introduco un nuovo personaggio che di solito è legato a un tema specifico”, spiega Brilevskij che nel prossimo futuro ha in mente un progetto con un delfino intelligente.

Il metodo di Zubkova è leggermente diverso. L’obiettivo principale dei suoi adesivi gatteschi è “descrivere lo stato d’animo, le idee e l’atmosfera di San Pietroburgo e dei suoi abitanti”.

“Anche se disegnarli è abbastanza semplice, può essere più complesso trovare le parole giuste che non ingabbino la città nei soliti stereotipi. Ci possono volere settimane intere per creare degli adesivi che rendano l’atmosfera di Pietroburgo”, aggiunge.

Al momento sta lavorando a un set di adesivi dal nome provvisorio “L’arte di lamentarsi”, che richiama il famoso “L’arte della vita”, ma in puro spirito pietroburghese.

Sia Zubkova che Brilevskij credono che Telegram rappresenti un possibile trampolino di lancio per aspiranti illustratori e designer, anche se “ci sono milioni di adesivi su Telegram”, avverte Brilevskij, aggiungendo che soltanto “i più belli vengono notati”, e questo succede – secondo Zubkova – “se hai in mano un personaggio originale, che si distingue dagli altri”.

Nonostante il successo raggiunto grazie al progetto “Il mio gatto immaginario” Zubkova ritiene che gli adesivi abbiano contribuito a “rendere popolari i gatti fuori dalle chat”.

Zubkova ha anche collaborato a un progetto dedicato al Giorno dell’infanzia con il gruppo di Mail.ru, una delle maggiori aziende russe su Internet. Oltre al merchandising i suoi gatti compaiono anche in molte pubblicità della catena di bar “Ukrop” di San Pietroburgo.

Brilevskij invece tiene conferenze ai Digital festival di San Pietroburgo e di Mosca, vende i propri prodotti e collabora con un birrificio artigianale di San Pietroburgo. Continua a lavorare al suo progetto perché sente che “c’è ancora margine di sviluppo”.

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