I lavori di restauro non sempre sono solo fonte di indicibili grattacapi, a volte diventano anche il pretesto per scoperte inaspettate. Durante i lavori nel palazzo Trubetskoj-Naryshkin a San Pietroburgo, nel 2012, gli operai hanno aperto i soffitti tra il secondo e il terzo piano e… sono rimasti senza parole: davanti a loro c'erano sacchi, bauli e scatole con argenteria, medaglie, gioielli, orologi, enormi samovar, candelabri e molto altro.
Tra i reperti c’erano diversi servizi da tavola, tra cui un lussuoso servizio da cerimonia in argento di duecento pezzi creato dall’azienda di Ignatius Sazikov. Anche un oggetto piccolissimo del calibro di una saliera sembra un’opera d'arte, le coppe del vino sono decorate con proverbi e detti, come “L’anima prese fuoco fino al kovsh [bicchiere tradizionale russo usato per il vino]”.
Argento, pietre preziose, incisioni, stemmi delle famiglie principesche dei Naryshkin e dei Somov: più di duemila pezzi di valore del peso complessivo di quattrocento chilogrammi erano rimasti nascosti per decenni. Insieme ai documenti e alle medaglie di colui che, nascondendoli, li aveva di fatto preservati: il tenente del reggimento degli ussari della guardia reale Sergej Somov, marito di Natalja Naryshkina.
A differenza di altri tesori di varie casate nobili che furono trasferiti nei musei o venduti all'estero, questa collezione è rimasta indivisa. Il tesoro dei Naryshkin, considerato il più grande trovato in Russia, è oggi conservato presso il Museo di Tsarskoe Selo.
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