Come mai nella metropolitana di Mosca c’è un ritratto di Benjamin Franklin?

Le fermate della metropolitana della capitale russa sono decorate con moltissime statue e ritratti di emeriti politici, scienziati, scrittori e militari. Chekhov, Kutuzov, Lomonosov, Lenin… l’elenco è molto lungo. Ma perché c’è anche un presidente americano in una stazione di epoca sovietica?

Non è uno scherzo: nel vestibolo della stazione “Elektrozavodskaja” c’è veramente un ritratto dell’uomo che siamo abituati a vedere sulla banconota da cento dollari: Benjamin Franklin.

La costruzione della stazione fu avviata nel 1939. Le decorazioni della stazione dovevano evocare la “Elektrozavod”, azienda che produceva lampade elettriche, situata nelle immediate vicinanze.

Nel vestibolo di “Elektrozavodskaja” fu deciso di creare dei medaglioni con i ritratti dei pionieri dell’elettricità, raffigurati con le loro rispettive invenzioni. Vi è quello di Mikhail Lomonosov, che descrisse la teoria dell’elettricità, con in mano una penna e un foglio di carta; quello di Aleksandr Popov con un fulminometro; quello di Pavel Jablochkov con la sua lampada ad arco (“candela Jablochkov”); quello di Michael Faraday con un prototipo di macchina elettrica, di William Gilbert che inventò il termine elettricità… Infine, c’è anche Benjamin Franklin con il parafulmine di sua invenzione.

Uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, Franklin studiò l’elettricità e inventò un sistema (il parafulmine, appunto) per garantire la sicurezza degli edifici. Nel 1789, divenne il primo americano ad essere nominato socio dell’imperiale Accademia di scienze di San Pietroburgo e fu il primo ad avviare gli scambi scientifici tra America e Russia, inviando a Pietroburgo una raccolta di scritti della Società filosofica Americana con dedica autografa.

Interessante che sul ritratto della stazione “Elektrozavodskaja” l’americano sia indicato come “V. Franklin”. Non è un errore: fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, in Russia non era chiamato Benjamin, ma Veniamin.

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