Quando Marija Cherkashina ha compiuto 13 anni, si è posta una domanda: “Qual è il senso della vita?” Il senso lei l’ha trovato nella fede. Le piacevano i libri sulla vita dei santi e sulle loro imprese spirituali. In undicesima classe, l’ultimo anno di scuola in Russia, ha preso la decisione definitiva: quello che voleva fare era creare icone.
Frequentando la facoltà di tessitura artistica dell’Accademia Stieglitz (Accademia di arte e industria di San Pietroburgo), in parallelo prendeva lezioni di pittura di icone. “Tutte le cose che imparavo, le volevo usare nelle icone. Creare composizioni armoniose, figure plastiche e colori complessi; selezionare i campioni, memorizzare una quantità colossale di disegni e persino la banale capacità di organizzare il proprio lavoro: tutto ciò l’ho imparato nel corso della formazione”, racconta Marija.
Tuttavia, quello che la attirava di più era l’arte medievale con i suoi colori, le proporzioni e i molteplici significati, che a Marija sembravano ideali. “Ancora oggi, l’arte medievale, sia russa che occidentale, è la mia principale fonte di ispirazione. Come Matisse e gli artisti dell’avanguardia, sono innamorata dell’icona. Credo che il suo linguaggio decorativo e il disegno bidimensionale siano ideali per l’arte sacra!”, afferma la ragazza.
Oggi Maria ha 35 anni. Sebbene in precedenza volesse dipingere le icone, oggi le ricama. “Dopo la nascita dei figli mi sono dedicata interamente al ricamo, perché con i colori è più difficile: mentre tu li prepari, il bambino si sveglia. E a quel punto il lavoro è finito. Di ricamo invece te ne puoi occupare in piedi o anche sdraiata, mentre viaggi in treno o allatti il bambino”.
Sebbene, per Marija, quella del ricamo sia stata un’opzione forzata, tratta con la massima serietà ogni suo lavoro. Prima di iniziare un progetto, analizza un’infinità di ricami e cerca sempre di apportare delle innovazioni nei soggetti classici.
“Per il ricamo della Beata Maria di Diveevo ho usato un “pozem” [in russo, “позем” o “позьма”; la rappresentazione convenzionale della Terra nelle icone russe; ndr] che simboleggia l’arte di Pavel Filonov: entrambi sono vissuti alla stessa epoca e anche Filonov era parecchio strano. Ho inoltre frugato negli archivi per trovare i motivi per il ricamo dell’abito della santa”, ha spiegato Marija.
Oltre alle icone vere e proprie, Marija realizza anche degli arazzi e dei quadri ricamati con immagini delle chiese e ritratti di varie persone. L’arazzo di Sant’Andrea è stato da lei tessuto quand’era ancora studentessa dell’Accademia Stieglitz. Come prototipo ha preso un affresco italiano con tre personaggi.
Qui sotto: ritratto di un sacerdote con una citazione del Vangelo di San Giovanni (“Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura”).
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