Ecco come è stato ricostruito un tappeto persiano dello zar Nicola II distrutto dai nazisti

Museo Tsarskoe Selo
Durante l’occupazione tedesca, i sontuosi palazzi imperiali subirono gravissimi danni. I lavori di restauro vanno avanti ancora oggi, riproducendo in modo scientifico tutto quanto era andato perduto, grazie ai documenti d’archivio e all’utilizzo delle tecniche antiche (in questo caso con l’ausilio di specialisti venuti dall’Iran)

Nicola II trascorreva la maggior parte del suo tempo con la famiglia nel Palazzo di Alessandro di Tsarskoe Selo, nei pressi di San Pietroburgo.

Durante la Seconda guerra mondiale, il palazzo fu gravemente danneggiato dai nazisti e la maggior parte degli interni originali fu distrutta. Oggi il palazzo è in fase di minuzioso restauro e ricostruzione degli esterni e degli interni. Per esempio nel 2023 sono iniziati i lavori di ricostruzione filologica dell’ottomana (o divano alla turca) di Nicola II, che si trovava nel suo studio privato.

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I libri dell’inventario contenevano, per fortuna, una descrizione dettagliata del mobile. Vi si legge in particolare che il divano era tappezzato con un “tappeto di velluto persiano (Farahan), con variegato motivo floreale su sfondo blu scuro al centro e bordura con medaglioni e fiori stilizzati su sfondo verde chiaro”.

La tappezzeria originale non esiste più, ma gli artigiani iraniani hanno creato un nuovo tappeto, ispirandosi alle antiche tradizioni persiane. Per realizzarlo si sono avvalsi dell’annodatura (circa 160 mila nodi per ogni metro quadrato) di fili di lana di pecora con l’aggiunta di lana di cammello. Per la tintura, inoltre, sono stati usati dei coloranti naturali tra cui corteccia di rovere e di alberi da frutta, foglie di limone ed estratto di datteri. Ciò ha consentito di ottenere un risultato fedele al modello originale!

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