Quand’era ancora studente di una scuola d’arte, Vladimir Teodor dimostrò un interesse particolare per le icone. Prima copiava gli antichi capolavori, studiando i canoni e la tecnica della pittura di icone. Poi, alla fine degli anni Settanta, prese i voti presso il Monastero delle Grotte di Pskov. Da allora, padre Zenon ha affrescato vari edifici del Monastero della Trinità di San Sergio e del Monastero Danilov, nonché diverse chiese in Italia, Belgio, Austria, Francia e Finlandia, oltre al monastero di Simonopetra sul Monte Athos, in Grecia.
A San Pietroburgo ha affrescato la inferiore della Cattedrale della Madre di Dio Feodorovskaja, dedicata ai 300 anni della Dinastia Romanov, e ha creato diverse icone per questo luogo di preghiera. Sempre del padre Zenon sono anche gli affreschi della Chiesa di San Sergio di Radonezh e della cappella di Decollazione di Giovanni Battista, costruite sul luogo di uccisione del presbitero Aleksandr Men. Continuatore della tradizione dell’arte bizantina, padre Zenon è stato tra i primi a rivalorizzare la tecnica della pittura ad encausto.
Laureato come scenografo teatrale preso la Scuola-Studio del Teatro d’Arte di Mosca, Andrej Davydov cominciò a dipingere le icone alla fine degli anni Settanta. Poi divenne sacerdote: gli ordini sacri gli furono impartiti nel 1986. Ha dipinto le tavole dell’iconostasi dell’antica Chiesa della Nascita di Giovanni Battista a Pskov, per la quale ha creato anche diversi affreschi.
Dal 2007 è presbitero delle parrocchie di San Nicola e della Natività di Gesù a Suzdal, dove gestisce anche una scuola di iconografia, insegnando in particolare la tecnica dell’affresco. Come l’archimandrita Zenon, che Davydov ha conosciuto quando lavorava al monastero Danilov, padre Andrej dipinge ad encausto. Crede che quella dell’icona sia un’arte del tutto moderna che gli consente di realizzare tutte le sue idee.
Laureata presso l’Università statale di arti e industria “S.G. Stroganov”, Irina Zaron ha scoperto la fede ortodossa nei primi anni Novanta e da allora dipinge icone. Insieme a suo marito, lo scultore Sergej Antonov, ha creato il tramezzo dell’altare e le prime icone della Chiesa di San Nicola in vicolo Golutvin. Le prime immagini sono state dipinte su fogli di cartone per velocizzare l’inaugurazione della chiesa dopo il restauro.
È interessante che una delle navate dello storico edificio fu santificata dal metropolita Filarete di Mosca – successivamente canonizzato dalla Chiesa ortodossa – di cui Irina Zaron ha realizzato una delle prime icone (che, tra l’altro, contiene una reliquia del santo). In molte occasioni, la fonte di ispirazione per la Zaron è stata la Galleria Tretjakov, che visitava spesso, fermandosi a lungo di fronte alle antiche immagini. Per gli affreschi della Chiesa di Sant’Antipa di Pergamo in vicolo Kolymanyj, la pittrice ha ricevuto la Medaglia d’Oro dell’Accademia russa di belle arti. Inoltre, insieme a suo marito, Irina Zaron ha affrescato la chiesa sopra l’ingresso del monastero di Sant’Andrea di Mosca.
Figlio del sacerdote Andrej Davydov, Filipp ha imparato l’arte delle icone da suo padre. Crede che la sacra immagine debba attirare l’attenzione delle persone ed essere un “momento di contemplazione”.
Davydov e sua moglie Olga hanno aperto un laboratorio di icone a San Pietroburgo. Filipp ha affrescato la Chiesa di San Giovanni, nel New Brunswick (Canada), e ha realizzato gli affreschi e i mosaici dell’altare della Chiesa di San Leonida di Alessandria a Iljichovo (Regione di San Pietroburgo).
Il suo primo approccio all’arte sacra risale alla metà degli anni Ottanta, quando ha aiutato l’archimandrita Zenon ad affrescare il monastero Danilov. Il suo primo lavoro autonomo gli fu affidato nel 1998, quando ha realizzato gli affreschi nello stile del XVI-XVII secolo della Chiesa di San Nicola a Kochaki (Regione di Tula), nella quale fu battezzato lo scrittore Lev Tolstoj.
Inoltre, ha realizzato le icone e gli affreschi della cappella della Madre di Dio “Iverskaja” sulla piazza Rossa di Mosca e della cattedrale di San Nicola a Washington.
Nel 1990, i Gretskij hanno comprato un pezzo di terra nel villaggio di Akulova Gora (Regione di Leningrado), dove nel passato si trovava la tenuta della famiglia del celebre pittore russo Vasilij Polenov. Sul terreno della tenuta, hanno costruito una chiesa in stile russo antico, consacrata a San Basilio, che loro stessi hanno affrescato e decorato con icone.
Per questo primo approccio alla pittura religiosa, Jurij e Irina hanno preso a modello le antiche icone di Novgorod. I lavori dei coniugi si possono vedere anche nella chiesa del monastero della Dormizione di Sjandeba, in Carelia.
Il primo incontro di Sokolov con l’arte delle icone avvenne quando aveva 14 anni: nella Galleria Tretjakov egli vide il Deesis di Zvenigorod (tre icone dell’iconostasi dell’antica Chiesa della Dormizione). Alcuni anni dopo, quand’era già stato battezzato, ha creato la sua prima icona: una replica dell’immagine di Parasceva Pjatnitsa della Chiesa dell’Intercessione del cimitero Rogozhskoe.
Nel 1993, Sokolov ha dipinto l’icona della Madre di Dio “Calice inesauribile” per il monastero maschile Vysotskij di Serpukhov (in Russia, quest’immagine è considerata miracolosa: si crede che aiuti a curare gli alcolizzati e i tossicodipendenti). Inoltre, ha affrescato la Chiesa di San Pantaleone a Sukawa, in Giappone.
Reduce dello studio del pittore non conformista Vasilij Sitnikov, alla metà degli anni Ottanta Lavdanskij chiuse con l’arte contemporanea, imboccando la strada dell’arte sacra. È significativo che egli abbia reintrodotto il principio che era alla base del lavoro degli artisti dell’antichità: lavoro di gruppo, quando ciascuno fa la propria parte del lavoro.
Grazie a ciò, si potevano creare gli affreschi in poco tempo, garantendo l’uniformità dello stile. Le icone e gli affreschi di Lavdanskij si possono vedere al monastero Danilov, nelle chiese di Ognissanti e dei Tre Santi a Kulishki (Mosca). Lavora anche all’estero. Ha affrescato in articolare la Chiesa di San Nicola a New York e la Chiesa della Trinità a Long Island.
Prima di iniziare la carriera di pittore di icone, l’artista ricevette la benedizione dell’archimandrita Zenon. Nello stesso periodo ha conosciuto Aleksandr Lavdanskij, insieme al quale, successivamente, ha dipinto la Chiesa della Trinità a Khokhly (Mosca).
Per questa chiesa, Eitenejer ha dipinto le icone della Madonna di Vladimir, della Trinità e dell’Intercessione, nonché la Passione di Cristo. Ha inoltre creato alcune icone per la Chiesa della Trinità a Nikitniki, nel quartiere di Kitaj-gorod.
Ha cominciato a studiare la tecnica delle icone alla metà degli anni Cinquanta con la pittrice Ksenija Pokrovskaja, appartenente alla scuola del restauro del monastero della Trinità di San Sergio. Olga ha creato le iconostasi della Chiesa del Mandylion a Podolsk, della Chiesa della Trasfigurazione a Tushino e della Chiesa dell’Intercessione del carcere di Butyrki. Sue opere si possono vedere anche in alcune chiese all’estero, fra cui le chiese di Sant’Albano d’Inghilterra e di San Sergio di Radonezh in Cornovaglia (Gran Bretagna).
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