Dimesso dall’ospedale dopo aver curato la sua ferita, il maggiore Vasilij Bulochkin non può più pilotare gli aerei da caccia: i medici glielo proibiscono categoricamente. Con suo grande dispiacere, è costretto a mettersi ai comandi del lentissimo Polikarpov U-2 (Po-2). Per di più, gli tocca comandare uno squadrone di donne…
Le riprese di questa commedia cominciarono nel 1944, quando l’esito della guerra era ormai chiaro. Fu lo stesso governo sovietico a richiedere la realizzazione di un “film allegro e ottimistico sui nostri eroici militari”.
Per le riprese furono usati dei veri aerei da combattimento, pilotati da alcuni piloti congedati dall’esercito. Una volta, una delle attrici chiese ai piloti di farle fare un giro in aereo e provare un paio di manovre. Mentre il pilota stava eseguendo il looping (cerchio della morte), la donna per miracolo non volò via dalla cabina: aveva dimenticato di allacciare la cintura di sicurezza!
I critici bollarono “Nebesnyj tichochod” come frivolo, Stalin lo definì “senza principi e superficiale”. Ciononostante, nei Paesi dell’ex Urss, ancora oggi “Nebesnyj tichochod” rimane uno dei film più amati.
Alla fine di marzo del 1942, sopra una foresta del Nord della Russia, viene abbattuto il caccia pilotato da Aleksej Meresjev. Con i piedi assiderati, il pilota per sopravvivere dovrà strisciare sul terreno ghiacciato per decine di chilometri.
Il film è basato sulla storia vera del pilota Aleksej Maresjev (gli autori del film hanno cambiato soltanto una lettera del suo cognome), il quale, a costo di sforzi sovrumani, riuscì effettivamente a salvarsi, uscendo dalla foresta. A causa di assideramento, gli dovettero amputare entrambi i piedi, ma il pilota non si arrese e tornò a volare.
L’attore protagonista, Pavel Kadochnikov, incontrò personalmente Maresjev e fece dei voli a bordo di aerei da caccia. Durante le riprese, per rendere credibili le sofferenze dell’eroico pilota, l’attore si metteva negli stivali delle pigne.
Il film racconta la vita di uno squadrone di bombardieri sovietici nell’estate del 1944. I piloti, ancora giovanissimi, si annoiano tra le missioni, si innamorano, litigano, fanno pace e ogni tanto bevono il “liquore del carrello” che preparano con una miscela di alcol, glicerina e sciroppo di lamponi.
Quando cominciarono le riprese, nel Paese non c’era più un solo esemplare funzionante del bombardiere Petljakov Pe-2, pertanto si dovettero usare gli aerei cecoslovacchi Let-L 200 Morava, che furono sapientemente camuffati.
Il consulente del film fu il maggior generale Anatolij Anpilov, Eroe dell’Unione Sovietica. In una delle scene del film, sul muro di una costruzione del presidio, si può leggere la frase che dice: “Bombardare tutti come fa il maggior Anpilov!”.
Il film racconta la storia del 2° squadrone delle guardie di un reggimento di caccia dell’aviazione sovietica. I piloti dello squadrone, comandati dal capitano Titarenko, detto “Il maestro”, combattono eroicamente contro il nemico e nelle poche ore libere si dedicano alla musica.
Per fare questo capolavoro, il regista Leonid Bykov dovette superare un mucchio di difficoltà: ai funzionari non piaceva la storia “poco eroica” con canzoni che, secondo loro, non c’entravano nulla.
In questa lotta contro la burocrazia, Bykov fu aiutato dal maresciallo Aleksandr Pokryshkin, tre volte Eroe dell’Unione Sovietica e uno dei migliori piloti della Seconda guerra mondiale.
Inoltre, grazie al maresciallo, la troupe riuscì a procurarsi quattro aerei da addestramento Yakovlev Yak-18, camuffati da aerei da caccia, nonché uno Zlin Z-326 della cecoslovacca Morovan, che nel film diventò un Messerschmitt Bf 109.
Nel 1974, “V boj idut odni stariki” fu visto da 44 milioni di persone. La pellicola è immancabilmente ai vertici dei film sovietici più visti di sempre.
È la storia dei piloti del Reggimento Aerosiluranti della Flotta del Nord durante i combattimenti nell’Artico. I piloti del reggimento vanno a caccia dei convogli tedeschi e a terra, durante le pause tra le missioni, devono affrontare i problemi della loro vita privata.
Gli aerei per questo film furono prestati dal museo dell’aeronautica della Flotta del Nord che si trova a Safonovo, nella regione di Murmansk. Assemblati con pezzi recuperati, gli aerei (Messerschmitt Bf 109, l’idrovolante Beriev MBR-2 e il protagonista delle missioni, un Ilyushin Il-4) non erano più in grado di volare, ma potevano ancora rullare.
Spezzoni di documentari d’archivio, inclusi nel film, fanno vedere “dal vivo” le missioni, i combattimenti e gli attacchi contro le navi naziste. Alla fine del film c’è una sequenza di foto dei piloti della Flotta del Nord che difesero i cieli della Russia durante la Seconda guerra mondiale.
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