A partire dagli anni Settanta, in Unione Sovietica iniziò a comparire un numero crescente di cartoni animati, spesso non rivolti ai bambini. Alcuni avevano significati così profondamente filosofici e articolati che non tutti riuscivano a comprendere appieno ciò che il regista voleva dire. Peggio ancora, alcuni non avevano alcun senso.
Questo cortometraggio (titolo originale russo: “Ёжик в тумане”; “Jozhik v tumane”), considerato un classico dell’animazione sovietica e pluripremiato all’estero, a prima vista sembra una semplice favola sull’amicizia tra un riccio e un orsetto. Il riccio va a trovare l’orsetto e, durante il tragitto, si ritrova in una fitta nebbia, dove iniziano a succedere cose strane: incontra un meraviglioso cavallo bianco, si imbatte in un albero che rappresenta un portale per un altro mondo, viene inseguito da un gufo e da pipistrelli spaventosi e quasi annega in un fiume. Alla fine, riesce a raggiungere la casa del suo amico, dove bevono il tè e contano insieme le stelle.
Il film d’animazione contiene molti riferimenti alla “Divina Commedia” di Dante Alighieri e all’arte antica russa. “Mentre disegnavamo il Riccio, ho detto a Francesca Jarbusova [disegnatrice e moglie del regista; ndr] di guardare l’icona ‘Il Salvatore’ di Andrej Rubljov…” ha raccontato Jurij Norshstejn (1941-). Del suo cartone ha detto anche: “È la storia di come il nostro stato abituale possa improvvisamente trasformarsi in uno catastrofico sotto l’influenza di circostanze di cui non siamo nemmeno consapevoli”.
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Questo musical di dieci minuti, il cui titolo russo “Шкатулка с секретом” può essere reso come “Scatoletta con segreto” è basato su “La cittadina nella tabacchiera”, una fiaba (tradotta in italiano da Gloria De Marino per“ Edizioni eventualmente”, 2020) di Vladimir Odoevskij (1803-1869), scrittore detto “l’E.T.A. Hoffmann russo” e fondatore della critica musicale in Russia. In essa, un ragazzino cercava di entrare in una tabacchiera per capirne il funzionamento. In sogno, il bambino immaginava di esserci riuscito e di aver scoperto un’intera città al suo interno. I colori vivaci e lo stile visivo incisivo del cartoon di Valerij Ugarov (1941-2007) servono a rafforzare l’effetto delle scene caotiche del “mondo” della tabacchiera, facendolo apparire quasi spaventoso.
Secondo la trama di “Контакт” (ossia: “Il contatto”) di Vladimir Tarasov (1939-), un pittore esce per dipingere in plein air, ma i suoi piani vengono sconvolti da una creatura aliena. L’extraterrestre sceso sulla Terra cerca di capire il mondo che lo circonda, esprimendosi con la mimica. Il pittore insegna all’alieno a fischiettare la melodia di “Speak Softly, Love” dalla celeberrima colonna sonora del film “Il Padrino”…
Probabilmente i cartoni animati più strani di questa selezione sono stati creati presso lo studio “Armenfilm” di Erevan, sotto la direzione di Robert Sahakyants (1950-2009). Tuttavia, per quanto bizzarri non sono privi di lezioni morali. In “Ух ты, говорящая рыба!” (Ossia: “Wow, un pesce parlante!”) un vecchio cattura un pesce parlante che chiede di essere liberato, imparando “a fare del bene” e rigettandolo in acqua. Se lo farà, il gesto non sarà dimenticato, “e il bene tornerà a chi lo fatto”. Il vecchio lascia andare il pesce, ma ora non ha nulla da mangiare e, disperato, sospira pesantemente. Un mostro, che ha accidentalmente evocato con il suo sospiro, emerge da sotto terra. Un viaggiatore salva il vecchio parlando con il mostro, che si rivela essere il pesce reincarnato che il vecchio aveva lasciato andare.
La natura psichedelica del cartone animato si manifesta in tutto il suo svolgimento: il mostro si trasforma senza sosta da un’immagine all’altra. A ciò si aggiunge il dialogo surreale tra il pesce-viaggiatore e il mostro. Il pesce risponde in modo incomprensibile e confuso a tutte le domande poste dal mostro, che alla fine si arrabbia e vola nello Spazio, dove viene colpito da una meteora.
Nel cartone animato “В синем море, в белой пене…” (ossia: Nel mare blu, nella schiuma bianca…”) incontriamo lo stesso vecchio di “Wow, un pesce parlante!”. Il vecchio sta pescando con il nipote, ma per sbaglio catturano una giara e scatenano un antico mago che rapisce il ragazzo per farne il suo erede. L’intero regno del mago convince il ragazzo a restare, cantando la canzone “Resta con noi, ragazzo, sarai il nostro re” (forse la scena più strana del cartone animato, assolutamente da vedere!).
Ci sono molte immagini bizzarre qui, tra cui un ibrido uomo-pesce con labbra enormi, un coccodrillo con un paraocchi simile a un paracarri di un’auto, pesci con gambe umane, mostri mangia-navi e un acquario in fondo al mare…
Il narratore di “Падал прошлогодний снег” (ossia: “Cadeva la neve dell’anno passato”), saltando da un argomento all’altro, racconta la storia di un uomo che va nel bosco per procurarsi un albero di Natale. Questo compito apparentemente semplice lo fa entrare in un ciclo di assurdi colpi di scena, che alla fine lo portano a fare tre tentativi per riuscire a portare a termine l’opera fino a primavera.
Secondo le memorie di Aleksandr Tatarskij (1950-2007), lo studio rifiutò il titolo iniziale del cartone animato, che venne quindi ribattezzato “La nevicata dell’anno scorso”, un titolo che gli venne in mente in sogno. Per non dimenticarlo, il regista lo scrisse sul pavimento vicino al letto con il rossetto della moglie.
Sebbene il cartone animato “Крылья, ноги и хвосты” (ossia: “Ali, zampe e code”) sia stato realizzato nel 1985, venne distribuito solo un anno dopo, con corpose modifiche. Il capo dello studio si rifiutò di distribuire il film, dicendo: “È orribile, non si capisce niente!”. Il cartoon dura solo quattro minuti. Ci sono un avvoltoio, uno struzzo e una lucertola che discutono su quale parte del corpo sia più importante per muoversi. L’avvoltoio cerca di insegnare a volare allo struzzo, ma alla fine scopre che lo struzzo è in grado di correre più velocemente di lui, e perde la disputa…
“Credimi, non vale la pena litigare per queste sciocchezze!”. Questa frase viene ripetuta più volte nella canzone che fa da colonna sonora questo musical a cartoni animati di Vladimir Samsonov (1936-), e ne trasmette l’intero significato. La trama di “32 декабря” (ossia: “32 dicembre”) è incentrata su una coppia di coniugi che la sera dell’ultimo dell’anno litiga per i reciproci sospetti di infedeltà. La moglie sostiene che lei e il marito non si capiscono perché, secondo il calendario cinese, lei è nata nell’anno del cavallo e lui della scimmia. I due finiscono per trasformarsi in questi animali e la moglie ostacola il “treno della vita” di Babbo Natale, mettendo a rischio l’arrivo del Nuovo anno.
Uno scolaro sta scrivendo un tema sulla sua famiglia e contemporaneamente guarda un popolare programma televisivo sul turismo e i viaggi. I pensieri del ragazzo si intrecciano con la narrazione del conduttore e il tema diventa insensato: “Mia nonna si estende tra gli Urali e l’Altaj. Su di lei crescono muschi, funghi e licheni”. In questo stile, il ragazzo tratteggia ogni membro della famiglia, con ogni descrizione accompagnata da una sequenza video appropriata e folle nel cartone animato di Natalja Márchenkova (1948-) “Моя семья” (ossia: “La mia famiglia”).
Il cartone inizia con la definizione di “frustrazione”, seguita dall’immagine di un cane che ulula alla luna. La luna viene messa in un tritacarne e la sostanza risultante produce strane creature che si divorano a vicenda.
Alcuni hanno interpretato questo cartoon di Ivan Maksimov (1958-), noto anche con il titolo “Слева направо” (“Sleva naprávo”; ossia “Da sinistra a destra”) come una satira politica sulle trasformazioni in atto nel Paese all’epoca – che non portavano a nulla – mentre altri l’hanno vista come una parabola filosofica nichilistica sulla futilità dell’esistenza.
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