Kiprenskij, il Van Dyck russo che amò l’Italia

Galleria Tretjakov
Figlio illegittimo di un proprietario terriero, dimostrò un grande talento per la pittura fin da ragazzo. Oggi questo grande artista riposa nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma

Era stato ribattezzato “il Van Dyck russo”. Stiamo parlando di Orest Kiprenskij (1782-1836), pittore di grande talento, che ebbe l’Italia nel cuore. 

Figlio illegittimo di un proprietario terriero chiamato Adam Diakonov e della sua serva, Orest fu registrato come membro della famiglia della domestica, in quanto il padre non lo volle riconoscere ufficialmente.

Orest dimostrò un grande talento per il disegno fin dalla più tenera età. Per questo frequentò l’Accademia delle Arti di San Pietroburgo. Notando le doti del ragazzo, l’amministrazione dell’Accademia gli permise di vivere nella pensione dell’istituzione anche dopo la laurea, e gli concesse una borsa di studio per un viaggio all'estero. 

Kiprenskij visitò quindi la Svizzera, la Francia, la Germania e, naturalmente, l’Italia, dove trascorse diversi anni della sua vita prendendo lezioni dai migliori artisti. Sposò una donna italiana, Anna Maria Falcucci, e si convertì al cattolicesimo romano. Morì a Roma (senza poter vedere sua figlia, che nacque dopo la sua morte) e fu sepolto nella chiesa locale di Sant'Andrea delle Fratte.

Di seguito abbiamo selezionato alcuni dei ritratti più noti di Orest Kiprenskij.

1/ Ritratto di A. K. Schwalbe, 1804

2/ Dmitrij Donskoj nel campo di Kulikovo, 1805

3/ Ritratto di Jevgraf Davydov, 1809

4/ Il giovane giardiniere, 1817

5/ Ragazza con corona di papaveri, 1819

6/ Ritratto di Ekaterina Avdulina, 1822

7/ Povera Lisa, 1827

8/ Ritratto di Aleksandr Pushkin, 1827

9/ Autoritratto, 1828

10/ Lettori di giornali a Napoli, 1831

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