L'8 settembre 1941, le truppe tedesche catturarono la città di Shlisselburg, circondando così Leningrado da terra. L'unico “filo” che collegava la seconda città più importante dell'URSS con il resto del territorio sovietico era un percorso lungo il lago Ladoga, diventato poi noto come la “Strada della Vita”.
Per 872 giorni Leningrado, assediata dalle truppe tedesche, finlandesi, spagnole e italiane, cercò disperatamente di sopravvivere. Un numero enorme di persone (tra i 650.000 e un milione e mezzo di abitanti) morirono a causa del freddo, degli attacchi dell'artiglieria, dei raid aerei e della fame.
Le comunicazioni terrestri con il resto del paese furono ripristinate solo durante l'offensiva Iskra nel gennaio 1943, quando le truppe sovietiche liberarono Shlisselburg. Un anno dopo, l'Armata Rossa lanciò l'operazione “Tuono di gennaio”, spingendo il nemico a 100 km da Leningrado e mettendo finalmente fine a quel terribile assedio durato 872 giorni.
1 / B. Ugarov. Cittadino di Leningrado, 1941
2 / V. Kuchumov. Al campo di Marte, 1942
3 / I. Glazunov. Ricordi d’infanzia. Assedio di Leningrado
4 / V. Kuchumov. Lungofiume della Neva vicino al Palazzo d'Inverno, 1942
5 / P. Belousov. Fuori dall’assedio
6 / K. Rudakov. Una madre dell’assedio
7 / S. Boim. Ladoga, la Strada della Vita, 1949
8 / N. Tsytsin. Il pane dell’assedio
9 / I. Glazunov. Fame
10 / L. Krivitskij. Assedio. Parla Leningrado
11 / S. Boim. Gli spari dell'incrociatore Kirov
12 / Y. Neprintsev. Assedio, 1943
13 / A. Kharshak. Perché?
14 / V. Serov, I. Serebryannyj, A. Kazantsev. L’assedio di Leningrado. Sfondamento, 1943
15 / A. Pakhomov. I fuochi d’artificio del 27 gennaio 1944
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