Il talentuoso Silvéstr Shchedrìn entrò all’Accademia delle arti di San Pietroburgo in giovane età e ricevette una medaglia d’oro e una borsa di studio (“pensione” si diceva allora) per il suo diploma di pittura, grazie alla quale poté viaggiare in Europa. Nel 1818 andò in Italia e ne rimase affascinato così tanto che vi trascorse il resto della sua vita (morì a Sorrento). Era un virtuoso dell’en plein air e sapeva lavorare incredibilmente con i colori e la luce. I suoi quadri con vedute di Roma, Napoli, Sorrento sono conservati nelle principali pinacoteche della Russia e sono innovativi per l’arte russa del primo Ottocento.
Karl Brjullóv visse in Italia per molti anni e ha realizzato numerosi dipinti su soggetti italiani (“Mattino italiano” venne donato all’imperatrice Aleksandra Fjodorovna, moglie dello zar Nicola I). Brjullov viaggiò anche in Grecia e Turchia, sempre dipingendo. Il risultato principale dei viaggi dell’artista all’estero è stata la sua tela monumentale più famosa: “Gli ultimi giorni di Pompei”, a cui lavorò dal 1827 al 1833. Brjullov cercò di ricostruire il caos e l’orrore che attanagliarono la città campana durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C. Il pittore è sepolto a Roma, al cimitero del Testaccio.
Il mare era l’elemento principale di Ivàn Ajvazóvskij. Il principale pittore russo di paesaggi marini ha dipinto centinaia di viste della costa russa: lavorava infatti spesso sulle rive della Neva a San Pietroburgo e sul Mar Nero, in Crimea (la sua roccia preferita per l’en plein air è stata persino ribattezzata in suo onore). Ma Ajvazovskij ha anche una dozzina di dipinti della costa veneziana, diversi paesaggi di Napoli, così come della “Costantinopoli turca” (Istanbul). L’artista arrivò fino ai confini dell’Europa, a Lisbona.
Venezia, 1842
Baia di Napoli in una notte di luna, 1840
Vista di Costantinopoli e del Bosforo, 1856
Lisbona. Alba, anni Sessanta dell’Ottocento
Venezia, 1874
Costantinopoli. Tramonto, 1899
Uno dei principali scenografi teatrali a cavallo tra il XIX e il XX secolo, Konstantìn Koróvin viaggiò molto alla ricerca di ispirazione. Fu lui a progettare il padiglione russo all’Esposizione Universale del 1900 a Parigi, città visitata più volte. Inoltre, fu fortemente influenzato dagli impressionisti francesi, come si può vedere nei suoi quadri di soggetto parigino. Negli anni Venti, l’artista emigrò dalla Russia sovietica a Parigi.
Altro grande conoscitore di Parigi era l’autore dei “Battellieri del Volga” Iljà Répin. Viaggiando per l’Europa grazie a una borsa di studio dell’Accademia delle arti, Repin non rimase entusiasta di Roma e Raffaello, ma decise invece di stabilirsi nella capitale francese e vi prese in affitto una stanza. Con un lavoro lungo anni nella città romantica per eccellenza, creò il capolavoro “Sadko nel Regno Subacqueo”, e diversi famosi dipinti basati su motivi parigini.
Vasìlij Sùrikov divenne famoso principalmente per le sue tele monumentali con scene della storia russa: “Il mattino dell’esecuzione degli Strelizzi”, “Feodosija Morozova”, “La traversata delle Alpi di Suvorov” e molti altri. Meno conosciuti, ma non meno splendidi, sono gli acquerelli che ha lasciato dopo aver viaggiato in Italia e in Spagna.
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