1 / Aleksandr Labas (1900-1983)
Questo pittore ha attraversato tutta l’arte sovietica, partendo dal gruppo OST (che raffigurava la nuova realtà sovietica usando le tecniche degli espressionisti tedeschi) e arrivando all’arte figurativa con forti elementi d’avanguardia. L’opera “In metropolitana” riflette da un lato la passione di Aleksàndr Labàs per i temi industriali futuristici, dall’altro è realizzata in uno spirito assolutamente d’avanguardia.
2 / Ilja Mashkov (1881-1944)
Dall’avanguardia, con opere radicali, e dal leggendario gruppo “Bubnovyj valet” (ossia “Fante di quadri”) Iljà Mashkóv fece quasi un ritorno allo stile dei vecchi maestri, e il suo lavoro è incredibilmente vario ed emozionante. È il creatore della versione assurda e ironica della natura morta sovietica.
3 / Aleksandr Dejneka (1899-1969)
Aleksàndr Dejnéka è uno dei maestri sovietici più grandi e famosi. È curioso che la sua arte sia stata tanto varia che, negli anni Venti e Trenta, quadri diversi sembrano realizzati da persone diverse, seppure riuscendo, allo stesso tempo, a creare un suo stile molto riconoscibile. Il suo lavoro non si adattava alle tele generalmente accettate del realismo socialista, perché ciascuna delle sue opere su larga scala era una soluzione d’avanguardia completamente nuova. Ma, ruotando nel cerchio dell’alta nomenklatura sovietica, riuscì sempre a rimanere se stesso.
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4 / Dmitrij Nalbandjan (1906-1993)
Figura complessa e contraddittoria, allo stesso tempo Dmìtrij Nalbandjàn fu un artista molto ironico. Diceva di se stesso di aver lavorato “da Ilich a Ilich”. Il patronimico “Ilich” univa infatti Lenin e Leonid Brezhnev. E il suo lavoro è come una cartina di tornasole: fu lui il canone estetico di ogni epoca. Lui che, essendo il pittore ufficiale di Stalin, seppe cogliere il suo desiderio di minimalismo e realismo assoluto, ma al tempo di Nikita Khrushchev divenne il padre dell’impressionismo sovietico.
5 / Ekaterina Zernova (1900-1995)
Una delle artiste più brillanti dell’era sovietica, a un livello pari ad Aleksandr Dejneka, Ekaterina Zernova fu forse la persona che meglio seppe interpretare i temi militareschi, raffigurando vari tipi di truppe dell’Armata Rossa. Anche il carro armato sulle sue tele divenne un protagonista dell’arte a tutti gli effetti.
6 / Viktor Midler (1888-1979)
Artista raffinato e sottovalutato negli anni Trenta, lavorava come curatore del dipartimento delle ultime tendenze della pittura russa presso la la Galleria Tretjakov. Ed è proprio sua una delle principali opere emblematiche di questo periodo “Lezioni di politica sulla nave”, nella collezione del Museo Statale e Centro Espositivo “Rosizo”.
7 / Aleksandr Laktionov (1910-1972)
Figura paradossale, Laktiónov era avanti sui tempi. Era uno di quegli artisti che guardano con serietà e rispetto all’arte dei vecchi maestri, ma allo stesso tempo creano delle proprie interpretazioni innovative; nel suo caso con uno stile generalmente considerato vicino al surrealismo. Il suo capolavoro, destinato a essere replicato in milioni di copie, è “Lettera dal fronte”. Nella sua produzione ci sono anche piccole opere molto significative, ad esempio nature morte in cui, essendo un genere più libero, il realismo magico e il surrealismo si riflettono nella massima misura.
8 / Georgij Nysskij (1903-1987)
Nysskij ha attraversato diverse fasi di fioritura. Ha iniziato con scene di battaglia piuttosto brutali, ma è diventato una figura simbolo per gli artisti della generazione degli anni Sessanta. Riuscì a creare il suo stile assolutamente riconoscibile in tutti gli elementi, ma rimase una persona semplice e con cui era facile entrare in contatto. C’è un celebre racconto, secondo cui dei giovani dei laboratori d’arte si riunivano per uscire a bere una birra, quando il maestro li raggiunse gridando: “Ragazzi, aspettate, portatemi con voi!”
9 / Pavel Nikonov (1930-)
Probabilmente il principale rappresentante dello “stile severo” (“surovyj stil”) dei primi anni Sessanta, Nìkonov è ancora vivo e continua a dipingere. Ha cambiato il suo stile più volte, dalla pittura a più strati quasi monocromatica alla sua versione del primitivismo con colori e composizione magistrali.
10 / Tatjana Jablonskaja (1917-2005)
Autrice di due dipinti epocali e artista tra le più famose al grande pubblico, i suoi quadri “Mattino” e “Pane” furono stampati in tutti i libri di testo scolastici durante l’era sovietica, e replicati anche su riviste e poster. La tela “Pane” divenne l’incarnazione del tema stalinista della fertilità, e “Mattino” segnò l’inizio del Disgelo di Khrushchev. Rimase però un’artista sempre molto forte e versatile, e cambiò spesso stile, sviluppando la sua versione del primitivismo nello spirito di Henri Rousseau.
La Mostra “Sotsrealizm. Metamorfozy. Sovetskoe iskusstvo 1927-1987” (ossia: “Realismo socialista. Metamorfosi. L’arte sovietica 1927-1987”) organizzata dal Museo Statale e centro espositivo “Rosizo”, si tiene alla Nuova Galleria Tretjakov di Mosca fino al 6 giugno 2021
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