Lenin raccontato dall’arte contemporanea

Cultura
EKATERINA SINELSHCHIKOVA
A quasi un secolo dalla sua morte, il leader della rivoluzione russa continua a essere fonte d’ispirazione per molti artisti

Voligamsi mitizza l'immagine del leader più di chiunque altro: inventa una divertente biografia alternativa di Lenin con suo fratello gemello Seryozha, insieme al quale avrebbe “fatto la rivoluzione”. 

I maestri dell'arte sovietica Vitalij Komar e Aleksandr Melamid si sono burlati dell’arte ideologica sovietica e del culto della personalità, prendendo in giro gli innumerevoli monumenti al leader, tutti uguali, e la produzione di massa della propaganda. 

Lenin si rivela un autentico protagonista della pop-art anche nelle opere di questo artista della sots-art, Aleksandr Kosolapov. Secondo Kosolapov, il leader è diventato un marchio replicato tanto quanto la lattina di zuppa Campbell raffigurata nella celebre opera d’arte “Campbell's Soup Cans” di Andy Warhol. 

Una toccante slitta con un mattone, un pezzo di cemento e un piccolo busto di Lenin: una sorta di addio agli eroi del tempo passato. 

Nel pieno del dibattito pubblico sulla possibile rimozione del corpo di Lenin dal Mausoleo, Shabelnikov e Fesenko decisero di organizzare una performance artistica, regalando letteralmente “un pezzettino del corpo del capo” (in formato torta alla crema) a tutti i visitatori.  

L’artista concettualista Pepperstein ha spiegato che il suo obiettivo era ritrarre il leader durante il potere di un sogno magico; la ragazza al suo fianco è stata subito soprannominata “Russia”.

L’opera fa parte della serie “Lenin per l’anima”, dove il leader appare nelle vesti più inaspettate: sotto forma di papera di gomma e con le fattezze di Joker....

Ecco la metafora dello scontro fra due mondi e sistemi artistici: il realismo socialista e il modernismo. Vicino a Lenin, infatti, è stato rappresentato l’artista Alberto Giacometti. 

Kutovoj è affascinato dalla trasformazione dell'esperienza sovietica e dalla memoria generazionale, e fa spesso appello ai suoi ricordi d'infanzia. “Lenin-Gorka” (Montagna Lenin) è sia una variazione sul tema della creazione del mito intorno alla figura del leader rivoluzionario, sia un'immagine di addio al passato.

Per le sue opere Natasha Yudina, originaria della Siberia, usa spesso cliché e orientamenti etnografici associati alla Siberia: il freddo, la neve, la pelliccia, l’ibernazione, la vastità e il vuoto. Anche l'ironico Lenin peloso rientra in questa stessa strategia artistica.

L'artista pietroburghese Irina Drozd ha immaginato Lenin come un mostro dotato di tentacoli, che ha letteralmente messo radici in una bara di cristallo. Attorno a questa fantasia, ci ha scritto una poesia: un'altra variazione sul tema eterno del leader non sepolto.