“Una mescolanza di lacrime e sorrisi, di pietre e di fiori, di cipressi in lutto e di cielo luminoso”. Parlava così del cimitero Testaccio di Roma lo scrittore Henry James. E in quella “mescolanza” di pietre, di tombe e di fiori, riposano anche alcuni personaggi russi di spicco, come il pittore Karl Brjullov e la principessa Obolenskaja. I monumenti di Brjullov e Obolenskaja sono stati di recente oggetto di un lavoro di restauro realizzato dalla rappresentanza di Rossotrudnichestvo in Italia. Da molti anni, infatti, il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma, in collaborazione con l'amministrazione del cimitero acattolico della Città Eterna, cura i sepolcri dei personaggi illustri della cultura russa.
A causa della pandemia, l'accesso al territorio del cimitero è riservato solo a casi eccezionali. Ed eccezionale è stata per l’appunto la natura dell’incontro avvenuto fra la direttrice del cimitero, Amanda Thursfield, e la direttrice di Rossotrudnichestvo in Italia Darija Pushkova, che, nella cornice dei maestosi pini e cipressi del camposanto, hanno discusso i progetti già realizzati, delineando poi nuove collaborazioni.
La tomba di Brjullov, morto in Italia nel 1852, si trova vicino all’ingresso del cimitero. Durante gli anni vissuti nel Belpaese il pittore ha prodotto vari capolavori che gli hanno conferito la fama mondiale, come “L'ultimo giorno di Pompei” e “La cavallerizza”. L'Italia fu molto cara a Brjullov, un affetto sinceramente ricambiato anche dagli italiani: si racconta infatti che, quando morì, una fitta folla di artisti gli diede l'ultimo saluto all'ingresso del cimitero dove, per volere di suo fratello Aleksandr, l'architetto e scultore Mikhail Schurupov realizzò una pietra tombale in marmo.
È stata oggetto di recente restauro, effettuato con il sostegno della rappresentanza di Rossotrudnichestvo in Italia, anche la lapide sulla tomba della principessa Maria Obolenskaja, figlia del governatore di Mosca Aleksej Obolenskij, deceduta giovanissima a Roma il 26 marzo 1873, all'età di 18 anni. La lapide fu eretta dallo scultore Antokolskij che aveva conosciuto e frequentato la giovane principessa nel suo breve soggiorno romano. Fra i tanti personaggi in visita al cimitero nei secoli passati si ricorda il pittore Ilja Repin il quale, impressionato dal monumento della giovane nobile, disse: “Non posso non nominare il monumento della Obolenskaja al cimitero luterano a Roma scolpito da Mark Antokolskij. Dopo tanto tempo ho rivisto questa statua e fui colpito dalla sua bellezza, poesia e sincerità”.
“La Federazione Russa mostra un rispetto senza eguali verso i propri compatrioti sepolti nel cimitero di Testaccio, ultimo giaciglio per diplomatici, scrittori, scienziati, artisti e architetti provenienti da oltre 15 paesi - ha commentato la direttrice Thursfield -. Questa consapevolezza dei meriti dei propri antenati è davvero ammirevole e contraddistingue in maniera straordinaria il vostro paese”.
Il Centro Russo si sta occupando anche di altre tombe custodite nel Testaccio: si tratta dei monumenti degli uomini di Stato Anatolij Krupenskij, Nikolaj Muravjov, Feliks Jusupov, Vassilij Golitsyn e Nikolaj Wrangel. Prossimamente, nella lista delle pietre tombali che necessitano di un intervento di restauro, potrebbe essere inserita anche quella del pittore Sergej Postnikov.
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