Quattro libri russi da regalare a Natale

Cultura
ALEKSANDRA GUZEVA
Per una lettura sotto l’albero al profumo di Russia: i nostri consigli per chi ama il mondo letterario russo

1 / “Viaggio da Pietroburgo a Mosca”, Aleksandr Radishchev

Traduttore: Bianca Sulpasso; Editore: Voland

Questo libro è uno dei classici della letteratura utopista russa: scritto alla fine del XVIII secolo, racconta le tappe di un viaggio da San Pietroburgo a Mosca, svelando i vari aspetti della realtà dell’epoca. E anche se molti studenti russi lo considerano un “mattone”, il libro - proibito fino al 1905 - gode oggi di grande fama. Inoltre Radishchev fu uno dei primi autori russi a essere punito e incarcerato per un romanzo: l’imperatrice Caterina la Grande lo definì addirittura “più pericoloso di una guerra persa”, per via delle critiche dello scrittore al dispotismo.

Una ben diversa interpretazione gli fu data in epoca sovietica, quando il libro fu visto in tutt’altra ottica e inserito nella lista delle letture scolastiche obbligatorie. 

Scrittore dilettante per passione, Radishchev di professione era un ufficiale di San Pietroburgo. Per lavoro viaggiava spesso dalla capitale (all’epoca San Pietroburgo) fino a Mosca, e durante il tragitto faceva tappa nei villaggi di campagna. Quelle soste gli permisero di conoscere da vicino la deplorevole situazione dei contadini e dei servi. Parlando con loro, si rese conto di come venissero trattati alla stregua degli schiavi, costretti a lavorare anche la domenica per poter sfamare le proprie famiglie. 

Ispirato ed elettrizzato dalla Rivoluzione francese del 1789, Radishchev scrisse il libro criticando la servitù della gleba e i difetti della struttura sociale della Russia, dove il denaro e le merci erano disponibili solo per i ricchi nobili. Il libro fece infuriare Caterina la Grande, che arrivò al punto di invocare la pena di morte per l’autore; alla fine, Radishchev fu condannato a 10 anni di carcere, e liberato 6 anni dopo la morte dell’imperatrice.

Il libro viene solitamente paragonato alla “Capanna dello Zio Tom” di Harriet Beecher Stowe, sebbene il romanzo americano sia stato pubblicato più di 50 anni dopo.

2 / “Una lady Macbeth del distretto di Mtsensk”, Nikolaj Leskov

Tradotto da Vittoria De Gavardo nell’edizione Passigli

Il riferimento al Macbeth di Shakespeare non è casuale: l’argomento trattato e la chiave stilistica, simile al giallo, richiamano esplicitamente il modello shakespeariano. In questo libro ricco di passioni estreme e pericolose sullo sfondo di una campagna russa che “assume atmosfere noir”, Leskov (1831-1895) racconta le pulsioni che animano la cittadina di provincia di Mtsensk: quelle stesse passioni riconoscibili anche nelle tragedie del “Bardo immortale”. 

La protagonista del racconto è Katerina Izmajlova, moglie di un ricco mercante che per noia si innamora dello stalliere. La noia e l’insofferenza per le rigide regole che lo status sociale le impongono innescheranno un amore passionale… che verrà però scoperto dal suocero di lei. Katerina sarà disposta a tutto pur di salvare la sua relazione segreta...

Una storia emblematica e di grande intensità, che ebbe una grande influenza sulla letteratura russa dell'epoca.

3 / “Il monastero”, Zakhar Prilepin

Tradotto da Nicoletta Marcialis per Voland

Questo bestseller russo contemporaneo riporta i lettori nell'Unione Sovietica degli anni ‘20. Il protagonista, Artyom, viene imprigionato in uno dei primi gulag costruiti in epoca sovietica, quello delle isole Solovki

Artyom non è un eroe, ma un uomo come tanti, con le sue debolezze e l’unico obiettivo di avere salva la vita e ottenere migliori condizioni d’esistenza all’interno del terribile campo di lavoro forzato: un imperativo che lo spinge addirittura a iniziare una relazione con una delle donne a guardia del campo. 

Scritto nel 2014, “Il Monastero” si basa su storie e persone reali, venute alla luce grazie a un’approfondita ricerca condotta per mesi da Prilepin sulle isole Solovki, dove è entrato in possesso di vari documenti d’archivio. Il libro è stato accolto con favore dalla critica e ha vinto il Big Book: uno dei più prestigiosi premi letterari. 

In questo articolo vi abbiamo raccontato 5 buoni motivi per leggere “Il monastero” di Prilepin. 

4 / “La principessa guerriera”, Marina Tsvetaeva

Tradotto da Marilena Rea per Sandro Teti Editore

Pubblicato per la prima volta in italiano da Sandro Teti Editore a ottobre, il romanzo in versi di Marina Tsvetaeva è una delle ultime novità editoriali sbarcate in Italia dal mondo letterario russo. 

Un vecchio zar, la matrigna, lo tsarevich, una guerriera: in questa originale fiaba, Marina Tsvetaeva mette insieme gli elementi del folklore russo, stravolgendone però i canoni e reinventando il ruolo della principessa, che diventa amazzone e guerriera. Un'opera moderna, che rende omaggio alla cultura popolare e celebra il carattere indomabile della poetessa.

Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita qui