“Coperta di polvere e sporcizia, metto da parte il laminato. Ricevo una chiamata dall’agenzia: fai la valigia, hai un volo per Minsk per girare un film. Ok, rispondo. Mi do una pulita, mi lavo il viso, mi cambio i vestiti e parto. Mi prendono, mi vestono, mi truccano. Ora, dicono, dovrai imparare una vecchia canzone in lingua straniera. E pensare che fino a poco prima avevo una sega circolare in mano…”. Si svolge più o meno così la giornata tipo di Nadezhda Lertulo (all’anagrafe Zelenova), modella e muratrice.
Nadezhda da bambina non aveva mai pensato di fare la modella. I suoi genitori persero la patria potestà della piccola quando lei aveva solo 1 anno. E così Nadezhda si ritrovò a crescere in due collegi diversi, giocando a calcio e a pallacanestro. Come racconta lei stessa, con il passare del tempo si è rivelata una ragazza paffutella, con un taglio degli occhi a fessura.
Più di qualche volta il suo fisico l’ha costretta ad affrontare scherzi di cattivo gusto e body shaming a scuola.
“Mi chiamavano ‘pel di carota’ o ‘cicciona’. Ho imparato a non darci peso, ma ci restavo ugualmente male… I miei coetanei hanno addirittura iniziato ad aver paura di me, perché sapevano che in un modo o nell’altro avrei potuto reagire”, racconta la modella.
Per due volte è stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico. La prima volta per un errore della commissione medica, la seconda su decisione dell’istitutrice: “Risolveva i conflitti con noi in modo strano - racconta -. Se ne andava facendo finta di essere offesa, come se stesse per scoppiare a piangere da un momento all’altro (...). Io non avevo nessun problema con lei, ma non le piacevo. Si rese conto che io avevo capito di valere e che conoscevo i miei diritti. Dopotutto, avevo 15 anni”.
Dopo il collegio, a Nadezhda fu offerto di andare a studiare in una scuola di cucito o in un cantiere. La ragazza sapeva già cucire, e così scelse la seconda opzione. Durante gli studi viveva in un obshchezhitie (casa dello studente) e nel tempo libero faceva lavoretti di tinteggiatura per guadagnare un po’ di soldi per pagarsi il cibo e i vestiti.
“Molti dei miei insegnanti del collegio mi dicevano: ‘Non capiamo perché occupi il banco se sai già tutto’. Ho una mente curiosa, sono interessata ad andare a fondo nelle cose. Conoscevo perfettamente la geometria, la meccanica e la fisica”, ha raccontato la modella in un'intervista alla rivista online Wonderzine.
Dopo gli studi, la ragazza si è trasferita a vivere in un appartamento ereditato dai suoi genitori, dove ha continuato a fare lavoretti edili.
“Alcuni clienti hanno parlato di me a dei loro conoscenti, dicendo che posso demolire un magazzino e cambiare le leggi della fisica, e altre sciocchezze del genere. E allora gli hanno risposto: ‘Wow! Vogliamo conoscerla!’”, dice Nadezhda.
A 37 anni è andata in Svizzera a trovare un’amica; e lei, positivamente sorpresa dal corpo atletico di Nadezhda, le ha fatto delle fotografie. Quegli scatti Nadezhda li ha inviati alla prima agenzia russa di modelle “non standard”, Lumpen. Qualche tempo dopo, l’hanno chiamata per un provino.
In quasi quattro anni di collaborazione, Nadezhda ha partecipato alla sfilata “Vetements” a Parigi, ha prestato il corpo per la campagna promozionale di lingerie “My Dear Petra” e ha posato davanti all’obiettivo per varie riviste di moda, come Elle Russia e Flacon Magazine.
Nel prossimo futuro, la giovane pensa di aprire un canale YouTube dedicato alle donne che vogliono imparare a fare lavoretti di riparazione. Dopodiché, dice, metterà da parte i lavori di carpenteria.
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