Studentati russi, un tuffo nel passato

(Foto: Photoxpress)

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Mosca vista dal basso di un'italiana. I post
Credit: Niyaz Karim

7 novembre 2012

Ci sono alcuni luoghi, a Mosca, che sembrano spalancare piccole porte sul passato. Insieme alla Biblioteca Leninka (dove burocrazia e rigidità – dicono – sembrano le stesse di una volta), e alle ryumochnye, (dove si possono assaggiare ancora oggi piatti tipici della tradizione russa, ben lontani dalla contaminazione occidentale arrivata ormai ovunque), anche gli studentati delle università moscovite sono un curioso esempio di vero “Made in Russia”.

 

Obschezhitie, li chiamano: luoghi dove la nuova generazione, cresciuta sull’onda della perestrojka, ancora oggi ha modo di assaporare sbiaditi retaggi sovietici: rigidi controlli, burocrazia inutile, babushke con il grembiule e il fazzoletto in testa a sorvegliare i piani. Uniche vere padrone di corridoi lugubri e lunghi, che terminano su bagni spesso sporchi e puzzolenti. Anche la toilette, infatti, così come le camere da letto e la cucina, sono spazi comuni, che i ragazzi condividono con placida rassegnazione. Quasi un omaggio alle vecchie kommunalke, verrebbe da dire.

 

Per i giovani che dalla provincia si spostano nella capitale per studiare, quella dell’obschezhitie spesso è l’unica soluzione possibile per trovare alloggio in una città dove gli affitti sono arrivati a sfiorare gli 800 euro al mese per una sola stanza.

 


I prezzi delle case a Mosca sono alle stelle e molti studenti, per frequentare i corsi all'università, decidono di vivere negli studentati (Foto: Photoxpress)

 

I pianerottoli delle scale, perennemente impregnati da un indelebile odore di fumo, diventano luogo di ritrovo, visto che la cucina è spesso troppo piccola per ospitare party dell’ultimo minuto. E così, risalendo le scale su su, verso il decimo, dodicesimo piano, ci si ritrova a dover saltare gruppetti di matricole sedute sui gradini con la birra in mano.

 

L’ingresso è custodito giorno e notte da guardiani in divisa, diligenti nel monitorare chi entra ed esce. Sono capaci di chiedere la tessera universitaria alla stessa persona anche cinque volte in una sola giornata… fingendo di non ricordarsi di averla vista passare pochi minuti prima.

 

E guai a chi si lamenta per via degli scarafaggi che ogni tanto sgambettano sul bordo del lavello, in cucina. Davanti alle inutili proteste di una ragazza straniera, sconvolta da questi inquilini indesiderati, la babushka del piano, rotonda e con la voce squillante, con tono di scherno le ha risposto: “Beh? Sono i nostri animali nazionali. Vedi di abituartici”.

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