Un secolo di cinema italo-russo raccontato nel nuovo libro dell’Ambasciata d’Italia

Il volume, unico nel suo genere, ripercorre la storia delle esperienze cinematografiche che hanno interessato i due paesi, attraverso interviste, foto e materiali inediti. Alla stesura del libro hanno partecipato importanti istituzioni ed esperti russi e italiani

Nell’anno dei grandi anniversari legati alla Settima Arte, quando il mondo ricorda e festeggia Federico Fellini, Tonino Guerra e Alberto Sordi, l’Ambasciata d’Italia a Mosca dà alla luce un volume dedicato alle grandi collaborazioni russo-italiane nel campo del cinema. “Italia – Russia. Un secolo di cinema” è il titolo del libro che raccoglie testimonianze, interviste, foto e materiali inediti, messi insieme per ricostruire e rivivere gli straordinari progetti bilaterali nati dietro la cinepresa. 

Il volume, presentato online alla stampa dalla sede dell’agenzia TASS di Mosca, completa una trilogia realizzata dall’Ambasciata e dedicata alle relazioni culturali e artistiche intercorse nei secoli tra i due paesi, e che hanno trovato la loro massima espressione nell’architettura, nella musica e nel cinema. 

“È la preziosa testimonianza dell’eccellenza delle relazioni culturali italo-russe, ulteriore conferma dell’importanza della cultura quale imprescindibile sostrato della lunga e fortunata storia dei rapporti tra i nostri due paesi, in tutti i principali settori di collaborazione bilaterale”, ha commentato l’Ambasciatore Pasquale Terracciano. 

Il libro 

Il volume, curato da Olga Strada e Claudia Olivieri, con il coordinamento progettuale del primo consigliere dell’Ambasciata Walter Ferrara, è stato presentato in anteprima alla 77° Mostra del Cinema di Venezia, dove è intervenuto anche il regista Andrej Konchalovskij.

L’originalità del libro sta nell’aver analizzato e raccontato un settore - quello del cinema - le cui relazioni italo-russe sono sempre state caratterizzate da una “straordinaria ampiezza di temi” e da una “grande profondità di contenuti”. Una cooperazione, però, fino a questo momento poco studiata e analizzata. 

Partendo dagli albori del cinema, gli autori hanno ricostruito la storia delle collaborazioni italo-russe, seguendo una sequenza cronologica e un approccio innovativo, e arricchendo il volume con straordinari scatti d’epoca, messi a disposizione dagli archivi fotografici delle agenzie ANSA e TASS.

“Il libro è stato stampato solo in 2.000 copie: 1.000 in russo e 1.000 in italiano, per fini non commerciali”, ha spiegato durante la conferenza stampa il primo consigliere dell’Ambasciata Walter Ferrara. Buona parte del materiale fotografico, poi, è stato ceduto dai partner che ne hanno concesso i diritti. 

“Stiamo studiando la possibilità di fare una nuova edizione del libro, in formato ridotto, senza le immagini delle quali non abbiamo i diritti, per metterla poi in commercio”, ha aggiunto l’Ambasciatore. 

Le collaborazioni 

Il progetto si avvale della collaborazione di importanti studiosi russi e italiani, che hanno ricostruito e approfondito diverse tematiche dai primi del ‘900 ai giorni nostri; importantissimo, poi, il contributo apportato dalle oltre 20 istituzioni, italiane e russe, legate al cinema e al mondo della cultura, che hanno collaborato al progetto; solo per citarne alcune: l'Archivio Storico della Biennale di Venezia, la Fondazione Cineteca di Bologna, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, gli Studi Cinematografici "Mosfilm", il Museo del Cinema di Mosca, gli Studi Cinematografici, "Sojuzmultfilm", l'Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij e altri ancora.

Il risultato è una raccolta di saggi, interviste e testimonianze, accompagnati da illustrazioni e documentazione fotografica, per lo più inedita, che ricostruiscono in una sola pubblicazione le varie fasi della storia cinematografica italo-russa. 

I progetti futuri

“Non è possibile mettere in pausa il dialogo tra l’Italia e la Russia - ha commentato dalla sede della Tass Alla Manilova, vice ministro della Cultura della Federazione Russa, facendo riferimento alla delicata situazione dettata dalla pandemia -. Abbiamo in programma molte mostre ed eventi, ma per il momento non abbiamo ancora le date: aspettiamo di vedere cosa ci aspetta”. 

“Speriamo di poter realizzare nel 2021 un anno incrociato della cultura italiana e russa - ha aggiunto l’Ambasciatore Pasquale Terracciano -. Abbiamo già vari progetti in cantiere: qui a Mosca, a Tsaritsino, una mostra sulla Venezia al tempo di Casanova; e una mostra su Arcimbolo al Museo Pushkin; inoltre ci sono degli scambi previsti tra i musei italiani dell’Umbria e delle Marche e l’Ermitage di San Pietroburgo sulla pittura italiana del 1200-1400; infine, stiamo pensando a un’esposizione al Pushkin di quadri dedicati a due città, scelte simbolicamente: Bergamo e Brescia, perché sono state quelle più colpite dal covid; abbiamo anche degli scambi musicali in programma: il Teatro Mariinskij a Firenze e l’Orchestra della Toscana a San Pietroburgo”. L’anno della pandemia quindi, potrebbe ripartire proprio dalla cultura. 

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