“33 signs”: 33 caratteri. Tanti quanti sono quelli dell’alfabeto russo. Si chiama così il progetto lanciato da un gruppo di giovani artisti di San Pietroburgo, che hanno ricostruito l’evoluzione del cirillico attraverso installazioni creative, esposte lungo le strade della città delle “notti bianche”.
Mikhail Vilchuk/Manege
Le lettere in formato gigante sono apparse nei giorni scorsi in diversi quartieri di San Pietroburgo. Il progetto coinvolge 15 artisti, ognuno dei quali ha presentato il proprio grafema, senza escludere quelle lettere di slavo antico scomparse nel corso del tempo.
Mikhail Vilchuk/Manege
Così come ha spiegato il curatore del progetto, Mitya Kharshak, fu proprio a San Pietroburgo dove avvenne la riforma più significativa della lingua russa avviata da Pietro il Grande. “La mostra ‘33 Signs’ è una dichiarazione d'amore verso l'alfabeto cirillico”, ha detto.
Mikhail Vilchuk/Manege
L’esposizione inizia nel centro Manege con l’installazione “Labirinto Cirillico”, che ripercorre la storia dell’alfabeto russo. Se osservata dall’alto, l’installazione ha la forma della prima lettera dell’alfabeto: la A.
Mikhail Vilchuk/Manege
Sull’Isola Vasilevskij ci si imbatte nella lettera “Я” (Ya), realizzata a forma di enorme griglia per barbecue: un modo con il quale l’artista Peter Bely ha voluto far riflettere sull’enorme quantità di griglie e rifiuti abbandonati nei boschi dopo un week end in mezzo alla natura.
Mikhail Vilchuk/Manege
Vicino al Campo di Marte è apparsa una grande lettera “E”, alta più di quattro metri.
Mikhail Vilchuk/Manege
Ed ecco la lettera “Ш” composta da centinaia di palline colorate, vicino a Palazzo Sheremetyev.
Mikhail Vilchuk/Manege
Sull’isola Zayachy, dove si trova la Fortezza di Pietro e Paolo, ecco spuntare la lettera “Х” (Ch), composta da elementi separati, come delle frecce, quasi a indicare la direzione del movimento. Camminando intorno all’installazione, si ha quasi l’impressione che la lettera si muova!
Mikhail Vilchuk/Manege
Oltre alle lettere moderne, gli artisti hanno voluto rendere omaggio anche a quei simboli scomparsi dall’alfabeto, spesso sconosciuti anche a molti russi. Ad esempio, i segni “Yus” e “Yat”. Le installazioni resteranno in mostra fino a metà ottobre.
Mikhail Vilchuk/Manege
Mikhail Vilchuk/Manege
Mikhail Vilchuk/Manege