Dieci cartoni animati che sono il doppio sovietico delle versioni americane celebri in Occidente

Cultura
ALEKSANDRA GUZEVA
Le produzioni Disney o Hanna-Barbera le conoscete tutti. Ora guardate Winnie the Pooh, Cenerentola, la Sirenetta, Tom e Jerry o Pinocchio nella loro trasposizione russa

1 / “Le avventure di Pinocchio” – “Le avventure di Buratino”

Nel 1923, nel corso del lavoro di redazione della traduzione russa del racconto “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi, lo scrittore Aleksej Tolstoj (1883-1945) si accorse di dover apportare così tante modifiche importanti per adattarlo il più possibile per i piccoli lettori russi, che alla fine, anni dopo, decise di realizzare una versione tutta sua del racconto, che pubblicò nel 1936: “Zolotoj kljuchik, ili Prikljuchenija Buratino”; “La chiavetta d’oro o Le avventure di Buratino” (tradotto in italiano come “Il compagno Pinocchio” o “Buratino e la chiavetta magica”). L’adattamento cinematografico del 1976, del regista Leonid Nechaev, è considerato un film di culto in Urss.

Buratino, la versione russa di Pinocchio, presenta alcune importanti differenze rispetto al fratello italiano. Prima di tutto, il suo naso non cresce quando mente (e in realtà, da bravo ragazzo sovietico, non racconta mai bugie). Buratino è anche un ragazzo molto positivo, che vede sempre il mondo in modo ottimistico, e non soffre tanto quanto Pinocchio. Il libro e il film sovietici hanno anche personaggi ed elementi di trama aggiuntivi, come Tortilla, la tartaruga che conserva la chiave d’oro che porta la felicità e il padrone cattivo del teatro dei burattini, Carabas Barabas, contro cui fare la rivoluzione.

2 / “Winnie the Pooh” – “Vinni-Pukh”

La storia del britannico A.A Milne (1882-1956) ebbe una rivisitazione piuttosto libera da parte dello scrittore per bambini sovietico Boris Zakhoder (1918-2000). Ma “Winnie the Pooh” divenne ancora più famoso in Urss dopo tre film d’animazione della Sojuzmultfilm del 1969, 1971 e 1972, diretti da Fjodor Khitruk (1917-2012).

Il sovietico Winnie, anzi Vinni, in realtà non ha un Christopher Robin… né ha amici come Cangu o Tigro. I film coprono solo alcune storie rispetto ai libri di Milne e ai film Disney. Anche il Vinni-Pukh sovietico si trova in una situazione difficile dopo aver mangiato troppo miele. E l’asinello Ih-Oh perde la coda, ma il duo Vinni e  Pimpi il maialino (che nella versione russa si chiama Pjatochka) la trovano e gliela restituiscono, come regalo di compleanno. E, naturalmente, anche il Vinni made in Urss fa del suo meglio per procacciarsi del miele da un alveare in cima a un albero molto alto.

3 / “Frozen - Il regno di ghiaccio” – “La regina delle nevi”

Uno dei film d’animazione più recenti che hanno avuto un successo planetario, “Frozen - Il regno di ghiaccio” del 2013 ha un grande predecessore sovietico del 1957: “La regina delle nevi” (titolo originale russo: “Snézhnaja Koroléva”), diretto da Lev Atamanov. Entrambi si ispirano alla fiaba di Hans Christian Andersen, “La regina delle nevi” (“Sneedronningen”, del 1844). La differenza è che nel film sovietico, Gerda viaggia eroicamente da sola alla ricerca di suo fratello Kai, stregato dall’anima della Regina delle Nevi. Un’altra differenza è che Elsa della Disney è in realtà una sorella della Regina delle Nevi e ha anche lei un potere magico che nasconde per tutta la sua vita. La ragazza sovietica Gerda è guidata solo dall’amore e dal coraggio contro una creatura molto più potente (e adulta).

4 / “Tom & Jerry” – “Nu, pogodi!

Ufficialmente questo fumetto sovietico non ha nulla a che fare con la serie di William Hanna e Joseph Barbera, ma le somiglianze sono evidenti. La versione americana ha Tom, il gatto, e Jerry, il topo. Gli eterni avversari sovietici di “Nu, pogodi” (“Ma, aspetta!”) sono invece un lupo e una lepre. Non sono muti e sono molto più umanizzati, indossano abiti, usano i mezzi di trasporto e non sono chiusi in una casa. Il lupo è in realtà un duro: fuma, beve birra e indossa una giacca di pelle. E la lepre, proprio come Jerry, è molto intelligente e prende in giro il suo aggressore facendogli passare gran brutte avventure.

5 / “Alice nel paese delle meraviglie” – “Alisa v Strané Chudés

“Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll (1832-1898) è stata portata sullo schermo come animazione dalla Disney nel 1951, e nel 1981 dallo studio sovietico Kievnauchfilm. La versione sovietica non ha il personaggio di Re di Cuori e manca dell’episodio con le lacrime di Alice. Ma se l’animazione della Disney ha preso solo la scena con Pinco Panco e Panco Pinco (nella versione inglese: Tweedledum e Tweedledee) dal sequel “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, i sovietici l’hanno separata e hanno realizzato una puntata a sé da ciascuno dei due libri.

6 / “Biancaneve e i sette nani” – “Fiaba della zarevna morta e dei sette bogatyri” 

La trama di una giovane bellissima ragazza avvelenata è molto popolare nel folklore di molti Paesi. E se la storia della Disney si basa sul racconto del 1812 dei fratelli Grimm, Sojuzmultfilm portò nel 1951 sullo schermo il racconto del 1833 di Aleksandr Pushkin, “Fiaba della zarevna morta e dei sette bogatyri” (titolo originale russo: “Skàzka o mjórtvoj tsarévne i o semì bogatyrjàkh”)

Biancaneve e la principessa russa soffrono entrambe per delle matrigne invidiose della loro bellezza, che le mandano fuori di casa. Una delle differenze principali è evidente dal titolo: invece di trovare rifugio nella capanna dei Nani, la principessa russa incontra i bogatyri, i grandi cavalieri dell’epos slavo. Entrambe le ragazze sono avvelenate dalla mela incantata. Il lieto fine è simile: il Principe trova la sua amata, la bacia e la salva e i due si sposano.

7 / “La bella e la bestia” – “Il fiore scarlatto”

“La bella e la bestia” è una popolare trama folcloristica europea reinterpretata nella fiaba russa “Alenkij tsvetochek” (“Il fiore scarlatto”) dallo scrittore Sergej Aksakov (1791-1859). Cosa c’è di diverso nella versione russa e nel cartone animato che ne è stato tratto nel 1952? C’è un padre che lavora sodo come commerciante e intraprende viaggi oceanici verso terre lontane. E mentre nella versione Disney Bella è una figlia unica, la russa Nastja ha due sorelle maggiori. Preparandosi per l’ennesimo viaggio, il padre chiede a tutte e tre cosa vorrebbero che portasse loro. Le altre due figlie chiedono regali costosi, mentre Nastja solo un fiore scarlatto.

Rimasto nel mezzo di una una tempesta, il padre si ritrova su un’isola sconosciuta dove una terribile bestia lo incontra e ordina all’uomo di portargli una delle sue figlie o altrimenti rimarrà solo per sempre. Il padre torna e racconta la triste storia a un amico. Nastja sente per caso, e decide di salvare suo padre. Va sull’isola e si innamora della bestia. Ma le sorelle impazziscono per l’invidia e cercano di rovinare questa relazione.

8 / “Il libro della giungla” – “Maugli”

Entrambi i cartoni animati sono basati su “The Jungle Book” di Rudyard Kipling (1865-1936), che parla di un ragazzo selvaggio Mowgli (“Maugli” nella versione russa), allevato nella giungla indiana da animali. Mentre la storia della Disney del 1967 è più edificante e positiva, con orsi che cantano e un gioioso mondo selvaggio, l’animazione sovietica del 1973 (che univa cinque puntate realizzate tra il 1967 e il 1971) mostra quanto sia difficile sopravvivere quando regna la legge della giungla. È pieno di drammaticità, coraggio e metafore dei problemi della vita reale. Molto forte!

9 / “La sirenetta” – “Rusalochka”

Il brillante e colorato film Disney del 1989 non ha molto in comune con il cupo dramma sovietico del 1968. E dubitiamo persino che i bambini dovrebbero davvero guardare il secondo, che tuttavia, è molto più vicino alla storia originale di Hans Christian Andersen.

Nella versione sovietica non vedrete l’allegro Sebastian il granchio o Flounder il pesce. E non vedrete Ariel con un reggiseno a conchiglia che si mette a posto i capelli con una forchetta. Ma la trama è simile: la sirena sovietica salva un bellissimo principe e fa un accordo con una strega del mare, ottenendo le gambe ma con il rischio di perdere la voce se il principe non la bacia, o nella versione sovietica, se sposa qualcun altro. Ma se il film Disney ha un lieto fine, quello sovietico non risparmia la sirena, che alla fine muore.

10 / “Cenerentola” – “Zólushka

La fiaba musicale sovietica del 1947 è una versione del drammaturgo sovietico Evgenij Schwartz (1896-1958) basata sul racconto di Charles Perrault della seconda metà del XVII secolo. La bambina soffre dei capricci della matrigna e delle sorelle e deve fare tutti i lavori di casa.

Rispetto alla versione Disney del 1950, quella sovietica è più vicina all’originale. Il padre di Cenerentola è vivo, ma è un uomo troppo gentile e debole per protestare contro le azioni della sua nuova dispotica moglie. Tuttavia, alla fine sostiene Cenerentola (Zolushka), che riesce a dimostrare che la scarpa di cristallo le appartiene.


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