Cinque graffiti che hanno fatto scandalo in Russia quest’anno

Aleksandr Zhunev
Ormai quasi tutti si possono vedere solo in fotografia, perché gli originali sono stati prontamente cancellati dalle autorità

1 / “Croce suprematista”

L’opera è apparsa su ploshchad Pervoj Pjatiletki (piazza del Primo Piano Quinquennale) a Ekaterinburg (1.800 chilometri a est di Mosca), grazie al lavoro dell’artista-calligrafo Pokras Lampas (vero nome: Arsenij Pyzhenkov), a luglio 2019. Sulla piazza è stato riprodotto un frammento del Manifesto del suprematismo di Kazimir Malevich (1879-1935) in un’iscrizione a forma di croce.

“Ho sciolto i nodi della saggezza e liberato la coscienza della pittura. Ho superato l’impossibile e ho creato l’abisso con il proprio respiro. Noi, suprematisti, vi stiamo aprendo la strada”, aveva scritto l’artista nel 1916.

Ma poco tempo dopo l’apparizione del graffito, il direttore del Museo di Arte Sacra di Ekaterinburg, Oksana Ivanova, ha chiesto di rimuovere l’immagine.

Alla fine di luglio, l’opera è stata distrutta dal servizio del decoro pubblico cittadino, i cui operai l’hanno ricoperta di asfalto. La giunta ha promesso di ripristinarla, affermando che fin dall’inizio era stata concordata con l’amministrazione comunale. Lo stesso artista ha preso parte al restauro. Ma la “Croce Suprematista” è cambiata molto: semplicemente ora non ha più la forma di una croce.

2 / “La crocefissione di Gagarin”

Nel 2015, la Pasqua ortodossa ha coinciso con il Giorno della Cosmonautica, che si festeggia ogni anno nell’anniversario del primo volo di un uomo nello spazio, il sovietico Jurij Gagarin (12 aprile 1961). Lo street artist Aleksandr Zhunev ha dedicato a questa coincidenza l’immagine di un astronauta crocifisso su una croce di ferro. Il lavoro è apparso sul muro di un edificio residenziale a Perm e ha suscitato molte proteste. Gli utenti di Internet e i residenti della città hanno interpretato il lavoro sia come un’offensiva critica all’autorità della Chiesa, sia come una vittoria della religione sulla scienza. In ogni caso, negativamente.

“Gagarin è diventato una vittima, è stato sfruttato come icona della conquista del cosmo da parte dell’Urss”. Così Zhunev ha cercato di spiegare il significato del suo lavoro sul suo account Instagram.

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Ma dopo appena un giorno, il murale è stato cancellato. E l’artista, per aver imbrattato la facciata di un edificio residenziale, si è beccato una multa di 1.000 rubli (14 euro). La Procura del Territorio di Perm ha persino iniziato un’indagine contro di lui, ma non ha ravvisato che ci fossero gli estremi per procedere penalmente per il reato di Offesa dei sentimenti religiosi dei credenti.

3 / Graffito per le riprese di un video musicale

Il famoso rapper russo Timati ha commissionato per le riprese di un video un graffito con il ritratto del suo migliore amico, Ratmir Shishkov, morto in un incidente nel 2007, a 19 anni ancora da compiere. Con l’opera voleva perpetuare la memoria del defunto.

Una buona idea, se non che il graffito è apparso a Mosca su una storica casa del 1910. Ciò ha fatto indignare la gente del posto, che ha subito fatto un esposto alla prefettura locale, definendo il murale un atto di vandalismo. In poco tempo è stato cancellato. Tuttavia, potete vederlo nel video musicale dell’artista.

4 / Il muro di Tsoj

Il 15 agosto 1990, nel giorno della morte del frontman della leggendaria band Kinò Viktor Tsoj, nel centro di Mosca, sul muro del civico 37 di via Arbat, apparve la scritta “Oggi è morto Viktor Tsoj”. Presto apparve la risposta: “Tsoj è vivo”. A poco a poco, il muro iniziò a essere decorato con altre iscrizioni e ritratti dell’eroe del rock sovietico. Il muro è diventato una delle principali attrazioni di Mosca.

Questo almeno fino alla primavera del 2019. Il 14 aprile, infatti, gli ultrà della squadra di calcio della Dinàmo Mosca hanno coperto i graffiti con i simboli del loro club. Hanno scritto una frase di una sua celebre canzone, “I nostri cuori hanno bisogno di cambiamenti”, realizzandola con i colori del club (biancoazzurri). E hanno tracciato a lettera “Д”, una “D” cirillica, logo della Dinamo. Una foto dell’opera è stata pubblicata anche sul profilo Instagram ufficiale della squadra di calcio.

I fan del cantante hanno reagito molto male ai nuovi graffiti e l’amico di Viktor, Aleksej Vishnja, ha definito la nuova iscrizione “una imposizione violenta”. Ma anche le scritte calcistiche sono state presto ricoperte da altre iscrizioni.

5 / “Io ammanetto Mosca”

L’artista di strada “zoom” non rivela il suo nome e il suo volto e comunica con il pubblico solo attraverso il suo account Instagram e, naturalmente, i suoi graffiti. I suoi disegni taglienti a sfondo socio-politico compaiono regolarmente per le strade di Mosca, tuttavia scompaiono altrettanto rapidamente: sono accuratamente cancellati dagli operai del decoro pubblico.

Questo disegno è apparso nell’estate del 2019 in risposta agli arresti di varie persone in alcune manifestazioni di protesta. Il segno grafico a forma di cuore con la scritta “IO [AMO] MOSCA” è il “simbolo” della città adottato dalla giunta, replicato un po’ ovunque. Il disegno dell’artista, che trasformava il cuore in manette, secondo una triste tradizione, non è durato neanche un giorno: è stato cancellato dopo poche ore. In risposta a ciò, zoom ha iniziato a vendere magliette con su stampata la stessa immagine.


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