Profili rivoluzionari: una mostra a Roma rende omaggio agli artisti della Rivoluzione

Inserita nel programma del Festival della Cultura Russa, si ispira a uno scritto del Commissario del Narkompros Anatolij Lunacharskij per delineare i profili biografici di Majakovskij, Rodchenko ed altri. Realizzata dall’artista romano Leonardo Crudi, verrà inaugurata il 13 ottobre

Diciotto opere su carta dedicate agli artisti e agli intellettuali della Rivoluzione; un modo per rendere omaggio alle più importanti personalità artistiche dell’avanguardia culturale russa. È la mostra “Profili rivoluzionari” di Leonardo Crudi, che verrà inaugurata il 13 ottobre alle 17.30 nell’ambito del Festival della Cultura Russa di Roma 2019 (4 - 26 ottobre), organizzato dall’Istituto di Cultura e Lingua Russa. 

L’esposizione si ispira allo scritto “Profili rivoluzionari” (1923) di Anatolij Lunacharskij (1875-1933), Commissario del Narkompros, dove vengono delineati i profili biografici dei leader della Rivoluzione con cui egli aveva condiviso il percorso politico e la dedizione alla causa rivoluzionaria.

“Partendo dal duplice significato del temine ‘profilo’, che può essere utilizzato per indicare sia i contorni fisici di una persona sia i suoi tratti caratteriali - spiegano gli organizzatori - Crudi ha dato vita a una serie di opere dedicate a Vladimir Majakovskij, ai Fratelli Stenberg, a Lilja e Osip Brik, ad Aleksandr Rodchenko, a Dziga Vertov e ad altri ancora”. 

In occasione del vernissage verrà inaugurato il nuovo spazio Studio900, atelier del Collettivo900, composto dagli artisti Leonardo Crudi ed Elia Novecento e dal curatore Giovanni Argan. Per “Profili rivoluzionari” Studio900 si avvale della collaborazione del curatore Tiziano Tancredi.

L’artista 

Classe 1988, Leonardo Crudi, di Roma, scopre il mondo dei graffiti all'età di 13 anni. Questa sua prima formazione di “strada” gli insegna a costruire immagini bidimensionali e ad associare i colori, portandolo anche a sviluppare interesse per una rappresentazione in bilico tra astrazione e figurazione. Si dedica alla pittura a partire dal 2012, prediligendo come mezzi espressivi la penna a sfera e gli smalti.

Nel 2015 si dedica allo studio del cinema d’avanguardia sovietico, e resta incantato dal “montaggio delle meraviglie” di Ejzenshtejn. Successivamente si rivolge alle avanguardie pittoriche e fotografiche del Suprematismo e Costruttivismo russo, e rielabora le lezioni di Malevich, Rodchenko, Lisickij e Klucis. Nel 2017, dà vita al progetto di arte urbana “Rivoluzione”, dedicato al centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Per il progetto realizza una serie di manifesti, dipinti e disegnati a mano, che si ispirano alla cartellonistica dell’avanguardia russa. 

Nell’ultimo biennio, Crudi ha esposto in gallerie, fondazioni e musei romani e attualmente sta lavorando al suo film “I Gatti d’Orson Welles”. 

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