Afferra un quadro e si allontana senza fretta: incredibile furto alla Galleria Tretyakov

Cultura
OLEG EGOROV
È accaduto domenica 27 gennaio in una sala gremita di gente. Un uomo, vestito come un addetto del museo, ha rubato uno dei capolavori del pittore Arkhip Kuindzhi, maestro della luce, allontanandosi con nonchalance davanti agli occhi degli altri visitatori. Il quadro è stato ritrovato

La mostra del celebre pittore Arkhip Kuindzhi, allestita in queste settimane nella Galleria Tretyakov di Mosca, si è trasformata nella scena del “crimine perfetto”, degna di un film d’azione: domenica 27 gennaio uno dei visitatori ha staccato dal muro, in tutta nonchalant e davanti a un mucchio di visitatori, il quadro “Ai Petri. Crimea”. Allontanandosi poi senza nessuna fretta. Il furto, ripreso dalle telecamere di sicurezza, è stato notato solo più tardi. Immediatamente è scattato l’allarme.

La polizia ha subito bloccato le uscite e controllato i visitatori, ma senza ottenere risultati. Il ladro si era infatti allontanato dalla scena del crimine a bordo di una Mercedes bianca. È stato arrestato oggi, 28 gennaio, in un villaggio della Regione di Mosca. Interrogato dalla polizia, il malvivente ha negato il fatto, sostenendo di non ricordare quanto fatto il giorno prima. Il quadro era stato nascosto in un cantiere ed è stato ritrovato. 

Davvero si può rubare un quadro così facilmente? 

Un duro colpo per la Galleria Tretyakov, uno dei musei più importanti e rinomati del paese. Così come si legge sul canale “Museum snob” di Telegram, l’uomo era vestito come un addetto del museo. Avrebbe avuto un complice che lo stava aspettando in macchina.

I testimoni hanno riferito di essere sicuri che si trattasse di un addetto del museo: per questo nessuno ha reagito. L’agenzia Tass scrive che la polizia è arrivata alla Tretyakov quasi per caso: è intervenuta per il furto di una pelliccia avvenuto nel guardaroba. 

Il quadro 

Arkhip Kuindzhi (1842-1910), artista di origine greca, è uno dei migliori paesaggisti russi, famoso soprattutto per il sapiente utilizzo della luce. “Creare l’illusione della luce era per lui pari al lavoro di un dio. Nessun artista poteva essere paragonato a lui in termini di abilità con i colori per ottenere un simile effetto”, sosteneva Ilya Repin, famoso artista russo, a proposito di Kuindzhi. 

Kuindzhi per tre volte cercò di iscriversi all’Accademia imperiale delle Arti, quindi aderì al gruppo dei Peredvizhniki (un gruppo di artisti realisti russi che protestarono contro le restrizioni accademiche, dando vita a una cooperativa che evolvette nella società per mostre itineranti nel 1870, chiamata anche "Compagnia delle esportazioni di arte itinerante”).

“Ai-Petri. Crimea” è stato dipinto tra la fine degli anni Novanta dell’Ottocento e l’inizio del Novecento; raffigura una delle più suggestive catene montuose della Crimea, dipinte con diverse tonalità di blu. Il suo valore è pari a 12 milioni di rubli (181.000 dollari). 

E adesso?  

Secondo la polizia, il dipinto “Ai-Petri. Crimea” sarà utilizzato come prova in tribunale. Nel frattempo la mostra continua a lavorare a pieno ritmo e la galleria assicura che le misure di sicurezza sono state rinforzate in tutto il museo. 

Tuttavia non si tratta del primo spiacevole episodio avvenuto nella Tretyakov: nel maggio scorso un uomo si era scagliato con un palo di metallo contro la famosa tela “Ivan il Terribile e suo figlio Ivan, 16 novembre 1581”, uno dei capolavori più incredibili custoditi nella Galleria Tretyakov di Mosca, rompendola in tre punti e rovinando la cornice.